martedì 24 novembre 2009

Olio di palma sostenibile? Una farsa?


Mi è capitato qualche giorno fa' in mano una confezione di Findus, ho visto scritto "prodotto nel rispetto dell'ambiente, l'azienda adopera solo olio di palma sostenibile". Tra le note dell'ufficio stampa, la multinazionale inglese promette di utilizzare entro il 2015 su tutta la produzione olio di palma sostenibile, intanto entro il 2010 il pesce e le patate fritte utilizzeranno solo olio di colza o olio di semi. Sarà proprio un vantaggio per la salute?

Esprimo tutti i miei dubbi sulle certificazioni, mi sembra impossibile che olio di palma sia sostenibile è come cercare di certificare che l'acqua minerale è biologica, sono strategie dei contrari e strategie dell'ovvio. Per chi non lo conosce olio di palma, si tratta di un olio industriale tra i più usati nell'industria alimentare, ne ho parlato nel post della nutella, la sua richiesta aumenta in modo esponenziale di anno in anno e la sua coltura mette in serie pericolo l'ambiente in particolare nelle zone del Sud est asiatico, dove viene prodotto il 70% di olio di palma.

Qualche mese fa il Wwf ha pubblicato un dossier con un elenco d'aziende che risultano essere i principali acquirenti europei dell'olio di palma, un tentativo per responsabilizzare le società di fronte al problema ambientale, nel dossier si indicano i maggiori problemi che olio di palma causa al pianeta da un punto di vista ambientale, economico e sociale.

1. Il suo inserimento come ingrediente nei prodotti alimentari dei paesi occidentali ha fatto lievitare i consumatori come soufflè (obesità) per la ricchezza di grassi saturi.
2. I lavoratori indonesiani costretti a lavorare in condizioni di assoluta miseria.
3. La scomparsa degli orango tango e di molte specie animali e vegetali a seguito della scomparsa delle foreste, che vengono bruciate per favorire le piantagioni di olio di palma.
4. La scomparsa delle foreste, la deforestazione a favore delle piantagioni dell'olio di palma rappresenta il 4% delle emessioni globali di gas serra, ponendo l'Indonesia e la Malesia dopo Usa e Cina nell'elenco delle nazioni responsabili dell'inquinamento globale.

A seguito delle denuncia del wwf diversi aziende hanno sentito la necessità di operare un cambiamento, andando alla ricerca di olio di palma sostenibile. Oggi le aziende cercano solo prodotti sostenibili, ma è possibile o invece ho il sospetto che siano solo delle operazione di comunicazione.

Le certificazioni internazionali vengono rilasciate dalla Rspo e casualmente proprio la Rspo è stata denunciata da Greepeace per i certificati troppo facili, uno strumento la certificazione che rischia di incrementare l'utilizzo di questo prodotto, di fatto crea un aumento della domanda, mentre i terreni coltivabili sono già insufficienti. All'interno di Rspo i grandi importatori internazionali d'olio di palma come Unilever. Anche se una piccola quota di questa domanda dovesse richiedere un prodotto certificato, il suo contributo all'aumento della domanda globale si traduce comunque in un incentivo ad abbattere nuove foreste. Le coltivazioni d'olio di palma tolgono i terreni fertili all'agricoltura.

A essere sincero non vedo nemmeno delle motivazioni alla certificazione di sostenibilità, su quale dei punti agisce la certificazioni, reimpiantano foreste ? Dove? Quando? Impaintare alberi non bastano e la manutenzione? Come possono le piantagioni rispettare l'ambiente? L'unica cosa migliorabile sono le condizioni dei lavoratori in questi paesi altro non vedo cosa di possa altro certificare, è un po' debole questo argomento per garantire sostenibilità.

Ricordiamo che i prodotti con olio di palma, spesso indicati in etichetta con olii vegetali sono nella maggior parte dei casi prodotti di qualità molto bassa, tra le ragioni salutistiche anche se l'argomento è controverso, da alcuni studi emerge che farebbe aumentare il colesterolo per il contenuto alto di acidi grassa saturi e di conseguenza aumenta quella che è uno de dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, che certificazione sostenibile o no rimane.
Un bell'articolo della rivista Genitronsviluppo sull'olio di palma dove tra i maggiori importatori di olio di palma sono Ferrero, Bauli, Barilla, Casalini viene utilizzato anche per realizzare fritti nei locali pubblici di ogni genere.
Raccolta di Greenpeace : come ti friggo il clima

Consiglio a tutti di leggere l'ottima analisi sull'olio di palma di meristemi

9 commenti:

  1. Quando poni il focus su un argomento lo rendi di facile comprensione e fruibile anche alle persone come me, che seppur evitano certi alimenti prodotti con alcuni ingredienti (l'olio di palma appunto) sono comunque inconsapevoli di quanto succede alle spalle. Grazie come sempre :)

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  2. Anch'io ho letto cose molto negative riguardo all'olio di palma ed alla sua produzione...fai bene a trattare l'argomento!
    Io sinceramente ne farei volentieri a meno, dato che abbiamo a disposizione molti oli più sani e sostenibili!

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  3. Caro Gunther i tuoi post sono sempre molto interessanti, ma questo mi coinvolge ancora di più trattando l'argomento degli olii alimentari di mio particolare interesse visto il mestiere che faccio, quindi perdonami e perdonatemi se mi dilungo un po'. L'olio di palma sostenibile è la solita acrobazia comunicativa (quindi condivido pienamente con te) di una multinazionale che, guardacaso, prima di farci mangiare olio sostenibile partecipava allo sfruttamento di tanti lavoratori e di tante foreste oltre a contribuire a peggiorare un po' la nostra salute. L'Olio di palma inoltre, per quanto riguarda la salubrità, è accostabile al burro per quanto riguarda la composizione dei grassi (tra saturi e insaturi). Quindi dire che "fa male" è sbagliato. Anche mangiare tonnellate di burro/olio d'oliva extravergine fa male (la quantità è cruciale). Il VERO problema (e arrivo al punto) che mi spinge a utilizzare sempre e solamente olio di oliva e burro è che, proprio rispetto al burro, le sue qualità nutritive vengono COMPLETAMENTE azzerate durante il suo processo di raffinazione (i carotenoidi farebbero bene, ma per l'appunto, nella lavorazione si disperdono mentre il burro è ricco di proteine e vitamina A). Tutto ciò lo rende, senza dubbio, un grasso peggiore del burro. Poi se pensiamo che la parte solida dell'olio di palma viene usata anche per fare le saponette...insomma... dal mio punto di vista, forse un po' troppo rigido secondo alcuni, esistono solo 2 grassi: olio di oliva e burro. Perdonate la lunghezza.

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  4. Mai letta tanta demagogia tutta insieme....
    Se non lo sapete è inatto a livello mondiale una campagna contro l'olio di palma di cui anche voi (senza senza rendervene conto) fate parte.

    1) L'olio di palma fa gonfiare????
    le popolazioni asiatiche che lo usano non sono così grasse come quelle occidentali e sopratutto americane.

    2) I lavoratori non sono affatto costretti ma emigrano verso le piantagioni che sono l'unica risorsa di zone dove non esiste NIENTE: per mangiare bisogna cacciare (magari un orangutan) nella giungla dove non cresce niente di commestibile. E' semplice parlare scrivendo sulla tastiera....

    3)Quanti boschi sono stati distrutti in Italia per le nostre culture? e quanti nel mondo per fare posto addirittura a piantagioni di tabacco?????
    forse il tabacco fa bene alla salute??

    Le foreste e la jungla sono si una risorsa unica per il nostro pianeta, ma le piantagioni sono anche l'unica fonte di sopravvivenza per le popolazioni che abitano quelle zone che altrimenti rimarrebbero degli indigeni alla pari di orzowei.

    Il nostro sviluppo industriale ci ha fatto abbattere boschi ovunque ed adesso chiediamo a queste popolazioni del terzo mondo DI NON FARE quello che noi abbiamo già fatto e di continuare a vivere senza strade, auto, elettricità e mangiando bacche e radici.
    Visto che le foreste fanno un servizio al mondo intero purificandone l'aria, perchè non paghiamo questo servizio al giusto prezzo?
    Perche la carbon tax non va a coloro che purificano? per un'industria basta comprare delle "carbon quote" per continuare ad inquinare, ed a chi vanno quei soldi????

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  5. a parole sono tutti sostenibili io non ci credo

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  6. salve,
    ho trovato il tuo, anzi i tuoi blog molto interessanti e istruttivi.
    sono anni che mi documento e nel mio piccolo ambito cerco di diffondere almeno i rudimenti di una alimentazione sana e una scelta critica dei prodotti alimentari.
    scusa la banalità ma... complimenti per il blog, continuerò a seguirti.

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  7. anonimo carissimo, del quale riconosco la lirica, poteva firmarsi anche nome e cognome,non per me ma per il rispetto verso il prossimo che la legge, se ha il coraggio delle proprie affermazioni potevi firmarti con nome e cognome. Mi dai della demagogia, di questi tempi è come dare del comunista a uno che mangia con pane e salame, cioè non c'entra nulla. Ci sarebbe una campagna campagna internazionale contro l'olio di palma? Organizzata da chi? E per quale motivo? La vendetta degli Orango Tango?
    In merito alla questioni che poni voglio solo ricordare che olio di palma è ricco di grassi saturi e che la dieta dei paesi occidentali è gia troppo ricca di grassi saturi, bisognerebbe mangiarne di meno. La relazione tra intake di grassi saturi e malattie in particolare malattie cardiovascolare e obesità è ampiamente dimostrata da una letteratura medico scientifica.
    Quello che non comprendo è come mai alla respo i dirigenti sono riferibili ad aziende agroalimentari si autocertificano da sole? ma sopratutto certificano cosa? su quali dati?
    Le risorse del pianeta non sono illimitate quello che si è fatto in passato non possiamo modificarlo ma è solo la consapevolezza e una nuova coscienza che può aiutarci a gestire il presente e il futuro che possiamo rendere migliore.
    Non bruciate foreste per garantire una vita dignitosa alla popolazione locale ma per fare della speculazione finanziaria e danneggiare il futuro di noi tutti, ma anche questo non vi basta volete anche gli onori e i complimenti! In tutta questa vicenda non mancano i folli quelli che hanno pensato in Italia di aprire una centrale di energia ad olio di palma (noto prodotto locale!)

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  8. vorrei dire che io alle certificazioni sostenibili credo poco anzi nulla. vorrei dire ad anonimo le piantagioni di olio di palma portano la civiltà, da quando?
    Quello che mi rammarica è il profondo disinteresse in merito alla questione ambientale, perfino il presidente della regione lombardia parla di economia verde, ma si è mai visto intorno?
    Pagare per avere delle foreste e delle riserve di ossigeno, lo facciamo già, anche a Copenhagen in questi giorni vengono rilasciati finanziamenti ai governi dei paesi del terzo mondo che evidentemente adoperano il danaro in modo molto discrezionale!

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  9. anonimo che lasciato il commento è di una delle aziende citate altrimenti tale accanimenro è inspiegabile.
    Io volevo aggiungere il fattp che olio di palma, spesso più che al supermercato lo ritroviamo nei ristoranti e nei fast food, dove non possiamo scegliere, non c'è una lista ingredienti

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