venerdì 29 gennaio 2010

Red Bull fa male o fa bene? Caffeina, zucchero e tanto marketing mettono le ali al fatturato.

D:Sono Claudia, volevo sapere cosa pensi di Red Bull, non ne hai mai parlato?

R: Grazie delle domanda Claudia, non ho ancora parlato di Red Bull perchè è un argomento che è stato molto dibattuto ed è difficile dire qualcosa di nuovo, tuttavia rispondo alle tue domande anche perchè Red Bull ha "messo le ali" al fatturato dell'azienda, che ha registrato quest'anno un boom di vendite in tutta Europa, viene prodotta in Austria e venduta in 180 paesi. Ne ha fatta di strada dal 1986 ad oggi, inizialmente si chiamava Kratundaeg, la bibita si vendeva soprattutto presso i distributori di benzina per evitare che i guidatori si addormentassero al volante. Red Bull ha saputo inserirsi all'interno di un nuovo tipo di consumo legato al tempo libero e al divertimento notturno. In alcuni paesi Europei come Paesi Bassi e Francia, Spagna le vendite sono salite del 20-30% in un solo anno, un fenomeno che va al di là del prodotto, tanto che una sera mi sono fermato in una sosta autostradale e mi sono visto ben 15 tipi diversi di bevande energizzanti che occupavano quasi tutto lo spazio e per cercare un acqua minerale ho dovuto faticare.

Perché c'è questa polemica?
La polemica è proprio una delle chiavi del successo di Red Bull, in alcuni paesi è stata vietata la vendita, è questo ha generato un forte interesse , le motivazioni sono state rivolte al contenuto Taurina (di 5 volte superiore a quelle previste per gli alimenti) e Glucuronolattone (chiamato anche D Gamma Glocuro Lattone , di 500 volte superiore a quelle previste per gli alimenti ) , non esistono studi al lungo termine su queste sostanze che dimostrino la tossicità (ma neanche quanto fanno bene), tuttavia esperimenti fatti su cavie in quantità elevate hanno generato cambiamenti comportamentali che vanno dalla iperattività alla paura e qualche problema alle funzioni renali.

La comunicazione ha anche abilmente saputo cavalcare quest'aspetto, trasformare quello che era un elemento negativo in un elemento positivo, in particolare sull'origine delle due sostanze, l'immagine è abbastanza chiara, è stata resa una bevanda per "cazzoni" (si può dire in italiano?) quelli dei sport estremi, che si lanciano dal ponte o da un elicottero, quindi il successo è legato al contenuto e all'immagine, dando origine a quell' aspetto trasgressivo ed estremo che piace. Hanno contato molto anche i milioni di euro spesi in comunicazione, Red Bull investe il 30% del suo fatturato in comunicazione per citare un esempio italiano Barilla spende il 13-15% ed è una delle aziende che spende di più.

Quanta caffeina c'è dentro? Fa male?
La quantità contenuta all'interna di una bibita non è tantissima, più o meno la quantità di un caffè molto forte (80mg) per assurdo una bevanda alla Cola potrebbe contenerne di più. Possiamo dire che il nostro fisico a 100-160 mg di caffeina inizia avere effetti indesiderati. Personalmente mi preoccupa più il contenuto di zucchero con il conseguente aumento della glicemia, che rappresenta il 30% circa della bibita. Tra gli effetti indesiderati sembra che l'effetto diuretico sia quello più evidente.

Se la bevo mischiata con alcool che succede?
Non credo che questo problema se lo pongano molto i ragazzi, che in genere la mischiano molto con vodka, l'effetto dovrebbe essere quello di avvertire meno le sensazione dell'alcool e quindi si beve di più, con tutti i rischi che questo comporta. Intendiamoci se sei ubriaco una Red Bull non ti farà sentire sobrio.

Quali rischi corro se la bevo?
Non è che bisogna berla assolutamente, difficile da dire dipende anche dalla quantità, ogni individuo reagisce in modo diverso, credo che la cosa migliore sia non mescolarla con alcool, non berne più di una al giorno, tutto sommato è una bibita con tanto zucchero e caffè in alternativa io ti consiglio una bella spremuta d'arancia e un caffè , è naturale, con meno zucchero e fa lo stesso effetto senza avere il dubbio delle quantità di Taurina e di D gamma glocuro lattone.

martedì 26 gennaio 2010

Yomo lo yogurt goloso al pistacchio

Novità in casa Yomo, la nuova linea yogurt 100% goloso, ho scelto tra yogurt cioccolato e yogurt panna e fragole, yogurt e pistacchi. Colgo l'occasione per parlare di quella che è un azienda storica produttrice di yogurt italiana. Fondata nel 1965 è sempre stata una delle aziende leader, nonostante la grande evoluzione del settore, è rimasta una azienda molto lineare e coerente. Forse qualcuno "più frollato" come me ricorda i gusti degli anni '70 delle assolute novità anche oggi: yogurt al rabarbaro, yogurt alla mela, yogurt alla pera e lo yogurt alla carota, uno dei primi tentativi di inserire le verdure nello yogurt.

Questa volta Yomo sceglie una strada diversa, rispetto ad altre aziende, quella della golosità, contraddistinto dalla sua onesta intelletuale, solo yogurt, zucchero e frutta nel mio caso pistacchio, solo il 3,6%, non è molto he! Basta per dargli quel gusto piacevole, c'è un po di crema di latte, daltronde è goloso! Se proprio vogliamo fare le pulci quel "100% naturale" andrebbe spiegato meglio. Avrei preferito un 100% italiano.

Non ci sono
probiotici, non ci sono prebiotici, non ci sono beta glucani, non ci sono omega 3, non ci sono coloranti, non c'e gelatina, non ci sono aromi, non ci sono edulcoloranti, gli va dato atto di avere la lista ingredienti più chiara, una veste grafica piacevole che personalmente non mi dispiace. Il costo è 1,30 siamo li con gli altri . Tuttavia è un prodotto con ancora margini di miglioramento, magari con pistacchi di Bronte, ma forse sarebbe costato un po' di più.

Dal momento che non ci sono in Italia yogurt al pistacchio, per fare un confronto sono andato in Svizzera e Francia dove ho trovato un suo corripondente omonimo della Nestlè, della linea sveltesse (light) , che a prima vista potrebbe sembrare migliore, perchè ha meno calorie, ma dalla lista degli ingredienti imbarazzante (polvere di latte, amido di mais, aromi ed edulcoloranti, ma sopratutto solo aroma di pistacchio) e dell'azienda Mamie Nova francese invece con coloranti e gelatina e 1% di pasta di pistacchio, morale in questo confronto è preferibile Yomo Goloso Yogurt e Pistacchi, ha la più alta percentuale di pistacchio, magari consumato ogni tanto, quando ho voglia di un momento goloso, gli altri mi fanno un po' rabbrividire. .

Lista ingredienti yogurt al pistacchio Sveltesse Nestlè:
Lait demi-écrémé (81%), poudre de lait écrémé (3.9%), sucre (2.5%), inuline, amidon de maïs, fructose, caramel liquide (sucre, sirop de glucose-fructose, eau), amidon modifié de manioc, stabilisants (carraghénane, gomme xanthane), arôme pistache, édulcorants (acésulfame K, cyclamate de sodium, néohespéridine DC), colorants (E141, E100). Traces éventuelles de gluten.
Valeur énergétique en Kcal : 76Kcal
Glucides : 12,3g Lipides : 1,3g Protides : 3,7g

Lista degli ingredienti yogurt al pistacchio Mamie Nova:
ingrédients : Lait entier, crème fraîche, sucre, sirop de glucose, pâte de pistache (1%), gélifiants (E407 E415), arôme, colorant : chlorophylle
Valore energetico 142 calories
16,6 de glucides, 7,1g de lipides, 2,8g de protéines

Lista degli ingredienti Yomo goloso yogurt e pistacchi:
yogurt intero, zucchero, pistacchio 3,6%, crema di latte
valore energetico kcal 143
Glucidi. 16 g, lipidi 6,5, Proteine 4,1

sabato 23 gennaio 2010

La dieta paleolitica, è uno scherzo vero?



Nuova tendenza che arriva dagli Usa, dopo la dieta della banana, dopo il Freeganism e in arrivo la paleodieta. La notizia arriva direttamente dai due quotidiani seri il Washington Post e New York Times, pubblicato il 1 e il 2 gennaio 2010. una dieta che trova sempre più fans , all’immagine delle signora Obama che coltiva l’orto e del sindaco di New York che bandisce i grassi si contrappone l’immagine dell’ uomo Habilis cioè l'uomo delle preistoria!! Sembra che la maggior parte dei adepti di questa dieta vivono nelle grandi città in particolare a New york , sono giovani e lavorano nel settore delle nuove tecnologie. Sono per lo più uomini anche se sempre più donne si uniscono al movimento, tanto che una delle catene di palestre più note promuove la dieta paleolitica associata ad un programma d’esercizio fisico specifico, che rafforza i muscoli per lanciare le pietre, tecniche di combattimento corpo a corpo, come arrampicarsi sugli alberi, il lancio della corda per cattura gli animali selvaggi, ecc ecc.. (New York brulica di animali selvaggi!!)

Il regime della dieta paleolitica prevede mangiare carne magra, frutta a guscio, frutta e verdura fresca ma senza cereali, senza sale, senza zucchero, senza legumi, e senza prodotti derivati dalla lavorazione del latte, lo schema prevede lunghi periodi di digiuno tra un pasto e l’altro. Il guru attuale del movimento, è il professor Loren Cordain.

Ovviamente si tratta di una dieta poco equlibrata per come noi la vediamo oggi nella società moderna, probabilmente adatta all'uomo Habilis e al contesto in cui viveva, l’uomo si è evoluto negli anni e con lui l'alimentazione, una delle più gradi conquiste del paleolitico è stata la scoperta della cottura che ha resi i cibi più digeribili. Nel neolitico l'aspettativa di vita, difficilmente superava i trent’anni. Oggi l'evoluzione ci ha cambiato e adattati a un nuovo tipo di vita (meno male!).

Non è che gli americani hanno visto troppi cartoon sui Flinstones? Sicuramente il modo di alimentarsi oggi nelle società più evolute ha dei problemi (per la maggior parte dovuti all'industria alimentare), alimenti troppo ricchi di sale, grassi, grassi saturi, zuccheri, di additivi e conservanti, ma non è che tornanto alla dieta del paleolitico possiamo risolvere i problemi, un idea romantica molto bella, personalmente però questo atteggiamneto mi lascia un po' perplesso, è un chiaro messaggio politico, chi non ricorda Sarah Palin la candida vice presidente degli Usa repubblicana esperta cacciatrice, io ce la vedo a fare la paleodieta.
Forse è solo una forma di snobbismo fare i cavernicoli a New York, non credo sia così difficile, si tratta di andare al supermercato e scegliere, non di conquistarsi il cibo con la caccia.

Però non vorrei che questo nuovo atteggiamento della paleodieta, nasconda in realtà una forma di conflitto e di concorrenza, in una società dove l'uno e contro l'altro, in un mondo dove lo spazio e le risorse si riducono sempre di più, la popolazione aumenta e le terre fertili diminuiscono, il conflitto è talmente alto che ci fa sentire come gli uomini del paleolitico, dove la lotta per la sopravvivenza e  la conquista del cibo diventa la cosa più importante!!

Fonte : Il blog delle dieta paleodieta, Paleodiet.com, Paleodieta.it

venerdì 22 gennaio 2010

La metabolomica al servizio della nuova dieta nordica, per indagare sulle qualità nutrizionali degli alimenti


Qualche mio lettore un po' più "sgamato" si ricorderà della polemica tra Dieta Mediterranea e Dieta Nordica, lanciata all' Universita di Aarhuis che sosteneva la validità della dieta nordica rispetto alla dieta mediterranea, per dimostrare la qualità dei prodotti nordici si doterà di un nuovo strumento di indagine la metabolomica, attraverso l'utilizzo della risonanza magnetica nucleare.

Sappiamo bene che certi cibi sono buoni per la salute perché contengono sali minerali, vitamine, o hanno altre qualità, ma non abbiamo visione globale delle loro qualità. Hanne Christine Bertram, Facoltà di Scienze agrarie, Università di Aarhus, ha ricevuto una sovvenzione circa 650.000 euro dal Consiglio danese per la tecnologia e l'innovazione per svolgere la sua ricerca sulla qualità e sul valore nutrizionale degli alimenti. Infatti, i livelli di vitamine, minerali, antiossidanti, aminoacidi, fibre, acidi grassi o altre sostanze presenti negli alimenti hanno effetti sul metabolismo umano che devono essere ancora studiate.

Hanne Christine Bertram utilizzerà la risonanza magnetica nucleare, che viene regolarmente viene regolarmente utilizzata nel campo della farmacologia e tossicologia, ma è poco utilizzata per l'alimentazione o gli alimenti. "Ci sono molte più probabilità di scoprire qualcosa di nuovo con questo metodo, dato che fornisce una visione generale" spiega Christine Hanne Bertram.

"L'uso di potenti strumenti di indagine come la metabolomica basata su NMR per creare un profilo metabolico di alimenti e fluidi corporei (saliva, sangue e urine) ci permette di effettuare studi integrativi si concentra sulla qualità del prodotto alimentare e la sua qualità degli alimenti e della nutrizione. Questo ci permetterà di comprendere meglio le relazioni che collegano le caratteristiche dei prodotti, il loro valore nutrizionale e alimenti di qualità"

La tecnica NMR sarà sviluppato per misurare la qualità dei prodotti danesi come frutta e verdura, saranno esaminate le varietà, le condizioni di crescita, la raccolta e le condizioni di conservazione. La tecnica sarà utilizzata anche per analizzare la qualità del latte, la carne di maiale. Inoltre, la tecnica è utilizzata anche per analizzare i fluidi corporei. "Integrare le informazioni sulla composizione degli ingredienti, il loro effetto sul profilo metabolico dei consumatori (ossia il loro valore nutrizionale) e le loro qualità nutrizionali di ottimizzare la produzione di materie prime, con un effetto benefico sulla salute e una migliore qualità alimentare ", conclude Hanne Christine Bertram.

Siamo molto contenti di questo strumento di indagine, tranquilli comunque anche in tanti centri si che viene utilizzato anche in Italia per esempio in Trentino dall'istituto di San Michele dell'Adige , ....

Fonte: Università Aarhuis, Facoltà di Agricoltura, bulletins-electroniques

mercoledì 20 gennaio 2010

Fantasie del sole .... fantasie nel piatto, come Barilla scopre le verdure

Nuova linea e nuovo prodotto della Barilla, prosegue costante ampliamento dell'offerta, dove oramai farine e pasta sono sempre meno importanti ed entrano dei prodotti nuovi non sempre tutti molto indovinati .
Leggo da Italia Oggi del 13 Novembre "Con Fantasie del sole Barilla entra nel settore dei piatti pronti con verdure cotte al vapore unite ad ingredienti della cucina italiana, per giovani donne alla ricerca del benessere: melanzane con trito di anacardi, zucchine con granella di nocciole, peperoni con scaglie di mandorle, funghi con pomodorini essicati". Una nuova strategia di Barilla, un prodotto innovativo, il primo di una lunga serie " (staremo a vedere!)

Qualche osservazione personale perchè credo che in Barilla attualmente ci sia un po' di "confusione" più che volere essere la casa degli italiani, sembra che voglia diventare il supermercato degli italiani ( ha annunciato a breve anche una linea di smoothie, i frullati di frutta, mi aspetto a breve gli yogurt, il latte, le pentole e i materassi ).

Il prodotto ha oggettivamente note positive e note non positive.

Nota positiva
1) Abbinamento verdure e frutta secca come mandorle anacardi e nocciole, sono stato in oriente per qualche tempo e molti piatti sono ricchi di frutta secca, danno un maggiore sapore ma aumentano anche molto le calorie, ma rimane un abbinamento decisamente piacevole però devo dire che è la prima volta che sento dire che è una tradizione culinaria italiana.

Note non positive
1) Se come ho letto sono cotte a vapore perchè contengono olio di semi di girasole? Sono proprio cotte a vapore? Le melanzane? La cottura a vapore viene fatta per evitare il contatto diretto con il fuoco, di limitare la perdita di proprietà nutrizionali degli alimenti ma sopratutto per non adoperare grassi aggiunti. Forse questa cottura "delicata "andava spiegata meglio.

2) Se come dite le fantasie del sole si rifanno alla tradizione della cucina italiana e Barilla è simbolo dell'agroalimetare italiano, perchè non usate olio extravergine d'oliva italiano? Bastava anche solo olio d'oliva italiano!

3)Le verdure sono italiane? Quando andiamo a comprare al mercato le verdure guardiamo il luogo di provenienza, anzi è obbligatorio al mercato indicarlo, le verdure per realizzare fantasie del sole sono state coltivate in Italia? Gli anacardi sono italiani? Credo che sia giunto il momento che venga indicato in tutti i prodotti industriali, che siano di Barilla o che non lo siano, la provenienza della materie prime, un conto se il prodotto è fatto in italia con verdure italiane, un conto è un prodotto fatto in italia con verdure provenienti dall'estero, un conto è un prodotto di un azienda italiana fatto all'estero con materie prime estere.

4) Il costo 11, 23 euro al kg, io al mercato ci compro più di dieci kg di zucchine per un kg di fantasie di sole, è vero che devo pulirle è vero che devo cucinarle, ma non sarà un prezzo un po' caro? Un piatto pronto da mangiare basta scaldarlo al micronde è il tempo che risparmio qualcuno potrebbe obiettare, si ma se c'è una cosa che è semplice da preparare sono proprio le verdure adoperate per fantasie di sole, se utilizzo per esempio i prodotti surgelati già pronti posso risparmiare il 50% rispetto a fantasie del sole!

5) Target , siete proprio sicuri che sia il target giusto le donne in cerca di salute e benessere? Le donne sono quelle che fanno la spesa, sono molto intelligenti, sono molto caute ad acquistare un piatto già pronto, proprio perchè tengono alla salute, sono molto attente al prezzo più degli uomini e preferiscono è vero le verdure ma fresche.

100% naturale che cosa vuole dire? Che non c'è il cemento dentro? Meno male , io di naturale conosco solo i sassi, in un prodotto industriale cosa abbia di naturale faccio fatica a capirlo, se specialmente mi parli del metodo "rivoluzionario" di cottura ad alta tecnologia, forse era un concetto che avrebbe dovuto essere spiegato meglio.

6) Personalmente la comunicazione non mi piace, la trovo molto banale, poco interessante e poco coinvolgente, nessun riferimento al target, per non parlare del sito internet, blea!! se quello è un progetto innovativo io sono Napoleone. Una comunicazione "povera", che sembra parli di saponette invece che di verdure. Inoltre è la stessa in tutti i mercati cioè Francia, Germania, Regno Unito, Austria, non trovo un idea indovinata, in quanto per esempio Mc Donald's e Coca cola che hanno una lunga esperienza, fanno prodotti globali ma comunicazioni diverse per ogni paese per ogni mercato, vorrà dire qualcosa? Prodotto è globale ma l'esperienza è locale, si rischia che nessuno si riconosca nella comunicazione.

7) Una cosa che non mi piace è la dizione "Ogni confezione contiene 2 delle 5 porzioni di frutta e verdura quotidiane consigliate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per una alimentazione equilibrata." Mica l'Oms dice di mangiare due porzioni di fantasie di sole Barilla? Un associazione che trovo alquanto forzata.

8) Nel periodo di Natale mi trovavo in Francia e su molte riviste francesi c'era la pubblicità fantasie del sole, cosa c'è di strano? Il prodotto non era presente in nessun punto vendita, quando si fa una pubblicità a livello nazionale e in più mercati, questa deve essere accompagnata da una distribuzione non dico capillare ma almeno che copra il territorio in ampia parte, questo ritengo sia un errore non da poco.

9) Il sapore non mi ha convinto, il contenuto di verdure principale va dal 47 % delle melanzane al 76% delle zucchine, quello ai funghi 46% sono champignon è personalmente tutto mi fa venire in mente tranne che la tradizione culinaria italiana!

Fantasie del sole.....fantasie nel piatto

NB: Qualche consumatore ha avuto decisamente da ridere tra immagine della pubblicità del prodotto e contenuto, le immagini del prodotto è vero che devono valorizzare, forse ci voleva maggiore senso della misura, ma il trovarsi qualcosa di diverso da quando promesso ha creato giustamente disappunto come qui dal blog di Puccina

venerdì 15 gennaio 2010

Neotame, nuovo dolcificante approvato dall'Efsa


Dopo l'approvazione della Stevia sostenuta da Coca Cola e Pepsi Cola, la Commissione europea ha approvato l'uso di "neotame" negli alimenti, un nuovo dolcificante sintetico elaborato dalla Monsanto. Secondo la direttiva Europea 2009/163 del 22 dicembre 2009, l'approvazione deve essere recepita dagli Stati membri entro e non oltre 12 Ottobre 2010. Tuttavia, i prodotti con neotame possono essere commercializzati già a partire dal 12 gennaio 2010 (che fretta!!).

Dobbiamo famigliarizzare con questo nuovo dolcificante ed esaltatore di gusto. La caratteristica del neotame e che ha una dolcezza circa 7000 a 13 000 volte superiore a quello del saccarosio e circa 30 a 60 volte superiore a quello dell' aspartame. Potrà essere utilizzato in bevande analcoliche, dolci e prodotti simili. Il suo codice SIN internazionale di additivo alimentare è 961.

Tutti dichiarono della sua assoluta non tossicità con tanto di studi, sarà ma secondo me è errato l'approccio, se l'obiettivo è dimininuire l'obesità il problema non è sostituire lo zucchero con prodotti più dolcificanti con meno calorie, ma mangiare con meno zuccheri, i prodotti in cui verrà inserito non avranno solo zuccheri ma anche grassi, la cosa migliore penso che non sia quella di sostituire il saccarosio ma abituarsi poco per volta a dolcificare meno e a diminuire la quantità di dolci, ma oramai parlare di queste cose mi sento una specie in via d'estinzione.

Giustamente nel sito isituzionale si mette in rilievo il fatto che costerà meno dolcificare, a livello casalingo importa poco ma a livello industriale una diminuzione dei costi aumenta gli utili, penso sempre male sono troppo sospettoso!

Nella realtà tutti i dolcificanti saccarina, l'aspartame acesulfame-K, sono stati indicati come responsabili di effetti negativi sulla salute. Il Neotame mi sembra una nuova versione dell'Aspartame, la speranza di Monsanto è di mantenere le quote di mercato del settore dolcificanti.

Nei prodotti il neotame potrebbe non essere indicato in etichetta in quanto meno dell'1% oppure si potrà trovarlo sotto la voce aromi naturali. Alcuni "maldicenti" , nei quali io non mi riconosco, sostengono che sia più pericoloso dell'aspartame, che gli studi sono stati condotti sugli effetti dell'organismo di un solo giorno e sono incompleti, che avrebbe causato una forte emicrania non indagata negli studi, ma sono "maldicenze" messe in giro da persone sospettose.

La pagina dell'Efsa sull'approvazione e il documento di sintesi in .pdf

martedì 12 gennaio 2010

I probiotici fanno ingrassare?

Domanda: Mi chiamo Nadia, ho seguito il tuo post sui probiotici che non fanno dimagrire, io però ho un dubbio, da circa quattro mesi convinta dalla pubblicità sulla salute e sul rinforzamento delle difese immunitarie (Influenza l'ho presa uguale) ho acquistato alcuni prodotti con aggiunta di probiotici e sono ingrassata si 4-5 chili, sicuro che non fanno dimagrire come tu hai scritto, non è che però fanno ingrassare?

Risposta: mi fa piacere di come state attenti ai miei post, in molti casi i commenti completano l'informazione di quello che io scrivo, ho dei lettori super, per rispondere a questa domanda ho chiesto l'aiuto (mica posso sapere tutto!) della D.ssa Arianna Banderali responsabile del centro di riabilitazione nutrizionale di Villa Garda (che coinvolgo spesso, l'unica che conosco bene).

Non si ingrassa per colpa di un alimento ma per una dieta non equilibrata, l'obesità ha cause multifattoriali, non ci sono alimenti che fanno dimagrire, come non ci sono alimenti che fanno ingrassare di per sè, tanto meno alimenti che bruciano i grassi, dipende dalla quantità, dal tuo stile di vita, dall'attività fisica, per esempio è vero che il cioccolato è ricco di zucchero e grassi, ma un conto è mangiare un quadratino ogni tanto un conto è consumarne una tavoletta o più da 100 gr al giorno. Le ragioni per cui si ingrassa possono essere diverse, avere cause individuali, a volte legate ad condizioni psico fisiche come ad esempio lo stress.

L'aggiunta di probiotici a un alimento o un prodotto è oramai una consuetudine diffusa accanto a yogurt o latti fermentati, si sono aggiunti formaggi, salami, biscotti e in futuro cioccolato, pertanto bisogna fare attenzione nell'inserirlo nella propria dieta, poichè tutti i prodotti hanno un contenuto calorico indipendente dall'aggiunta di probiotici, a volte si è erroneamente portati a pensare siccome un alimento è "sano" non debba essere tenuto conto del suo contenuto calorico all'interno del proprio schema alimentare giornaliero.

In quel post si era messo in evidenza una studio che indicava che la flora intestinale poteva avere un ruolo nel favorire l'obesità. Nell' Agosto scorso sulla riviste Nature, un lavoro del professor Didier Raoult dell'Università di Marsiglia, su due pulcini nati nello stesso giorno ha inserito nel tubo digerente, di uno dei due il batterio lactobacillus fermentum lo stesso che viene utilizzato per i bifido-bacterium presente nei prodotti che tu Nadia mi hai indicato e di cui ho diffusamente parlato sul blog nei claim dei probiotici.

Come vedete dalla foto i due animali hanno la stessa età, solo che in uno quello più grande è stato inserito il batterio che ha modificato la sua flora intestinale , l'uso di probiotici per l'accresciemnto degli animali non è una novità, è una pratica molta diffusa, solo che il professor Raoult si chiedeva se i batteri utilizzati per la trasformazione dei prodotti lattiero-caseari possono essere uno di quei co fattori responsabili dell'epidemia di obesità che affliggono i paesi industrializzati ?

Sull'uomo potrebbe non avere lo stesso risultato, anche se il meccanismo in teoria è identico, come anche un alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri, può avere un effetto negativo sulla flora rimaniamo in attesa per esprimere un giudizio di ulteriori studi in merito, che chiariscono il rapporto tra flora intestinale, proibiotici e obesità.

PS.: i probiotici hanno anche degli effetti positivi sulla salute ne abbiamo già parlato qui, sugli effetti sicuri, effetti probabili, il post si riferisce ai probiotici contenuti in due prodotti molto noti e molto pubblicizzati che e sono fatti con gli stessi probiotici presenti nell'esperimento del prof. Reoult, di una azienda francese molto nota.

giovedì 7 gennaio 2010

Ferrero noir, la nuova nutella

Esclusiva per i lettori di papille vagabonde (scherzo), un peccato di gola me lo concedo anche io ogni tanto, era un pò che ne volevo parlare aspettavo una comunicazione dell'ufficio stampa che non è mai arrivata. Ho visto da Agosto 2009 in alcuni punti vendita Ferrero Noir (tra i miei preferiti Gallerie Lafayette a Nice), la nuova versione della nutella, non una nuova se ben ho compreso, ma un nuovo prodotto che affiancherà la nutella classica, con un gusto più vicino al cioccolato fondente. Questa distribuzione esclusiva che coinvolege punti vendita selezionati è una tecnica di indagine di mercato per dei test per verificare il gradimento dei consumatori, il prezzo varia di poco superiore a qualche decina di centesimo di euro, la composizione sull'etichetta è leggermente diversa, sempre lo zucchero come primo ingrediente, l'olio vegetale (ahimè suppongo olio di palma) e poi meno nocciole ma raddoppia il contenuto di cacao più o meno il 12-13%; rispetto alla nutella classica ha un sapore leggermente diverso che ricorda il cioccolato fondente ma nulla di più.
Se il tentativo di ferrero era di farcene acquistare due è riuscito, ma non credo soppianterà nelle preferenza la nutella classica. Chiedo scusa delle foto fatte con il cellulare avrei voluto fotografare il prodotto con calma ma i barattoli di nutella in casa mia vanno via più del pane e non ho colto l'attimo fuggente. Non ho cambiato il mio giudizio sulla Nutella e sulle creme al cioccolato, bisogna sempre mangiarne saltuariamente, poco con magari del pane e accompagnato con la frutta magari nella prima colazione, lo so lo so ... predico bene e razzolo male ma provate a dire 4 adolescenti di non mangiare una crema al cioccolato.... comunque è bene ricordare che ci sono tante creme al cioccolato sul mercato alcune di qualità dalla Novi (senza olii vegetali aggiunti, con una buona percetuale di nocciole) alla Rigoni di Asiago, per non parlare delle molte creme artigianali dove la qualità del cioccolato è molto interessante, avremo anche una loro versione noir?

Una mia recente visita allo stabilimento Ferrero, quello che in analisi un po' cattiva emerge è una leadership innovativa di Ferrero France sulle altre aziende del gruppo Ferrero.

venerdì 1 gennaio 2010

Le migliori nuove idee imprenditoriali nel settore alimentare del 2009, tanti auguri Buon Anno 2010

Tanti auguri a tutti, iniziamo un altro anno insieme, speriamo che il 2010 porti a tutti tante cose belle, il 2009 è stato per me piuttosto amaro. Quest' anno il blog sarà più propositivo questa indicazione preziosa arriva da voi cari lettori, qualcuno mi ha chiesto espressamente se ci sono delle nuove attività da potere intraprendere nel settore alimentare sopratutto nell'ambito della ristorazione così ho selezionato per voi alcune novità di successo, devo però premettere che un conto è essere appassionati di cucina un conto essere dei professionisti della ristorazione, aprire un ristorante richiede molta professionalità, mi auguro che questi esempi possono essere fonte di stimolo per sviluppare una vostra idea, molti di questi giovani imprenditori sono degli ex-blogger!!

1) Delice Cook, bicchieri salati e dolci
Si tratta di una ex blogger Aurélie Marie, 26 anni, molto nota in Francia, ha deciso di unire passione per la cucina e business, per fare questo ha coinvolto il papà, aprendo a Rennes il primo Delice Cook. La formula è abbastanza semplice si basa sulla proposta di bicchieri di ricette dolci e salate una ventina al giorno, sempre diverse, con prodotti freschi senza conservanti e senza coloranti. Completano l'offerta dei bicchieri altre preparazioni già pronte di primi piatti e insalate, da bere invece tutti prodotti locali. Nonostante il primo punto vendita sia stata aperto ad agosto 2009, ora ce ne sono già tre e nel 2010 sono previste ben venti nuovi punti vendita, brava Aurèlie! Fonte foto: Ouest France

2) Les Artistes Paris, i mix di spezie gourmand
Un gruppo d'appassionati viaggiatori gourmand e blogger, hanno creato prima per se, poi per alcuni ristoranti e infine per tutti , una serie di melange di spezie provenienti da tutto il mondo. Sono dei mix già pronti per essere adoperati sia per piatti salati che per piatti dolci, impossibile racontarli tutti dalle melange per la tarte tatin alla melange di sale dell'Himalaya e zafferano per la carne e il pesce, interessanti le melange per aromatizzare lo yogurt. Personalmente preferisco fare di mio però non tutti hanno il tempo di realizzarli da soli. Nel 2010 prevedono un giro di affari di 1.000.000 di euro Lesartistes-Paris.

3) Goutu
Ne avevo gia parlato quest'anno in Primavera, dopo la mia ultima visita a Parigi, una formula particolarmente indovinata di mangiare un panino a 1 euro, prodotti freschi, un offerta ampia di panini e insalata da 1 euro a 4 euro, da mangiare sul posto, gran lavoro di selezione sulla scelta delle materie prime per un buon rapporto qualità/prezzo. La proposta si inserisce all'interno di un "boom" di paninerie che ha visto soppiantare altri luoghi di ristorazione. Locali sono tutti dotati di wi-fi, ideali per una pausa pranzo o per fare uno spuntino o una merenda.

4) Hojo generation senior
Sotto questo marchio c'è un negozio specializzato per la terza età, punti vendita comodi grandi studiati per le loro esigenze, prodotti alimentari per le esigenze nutrizionali nella terza età, ma anche oggetti per facilitare la vita quotidiana, prodotti per la salute, una risposta completa alle esigenze di un non giovane età, un ottimo rapporto qualità/prezzo, tanto interessante che ha colto l'attenzione dei giovani. In qualsiasi caso il target terza età è sempre più ambito dall'industria e dalla grande distribuzione.

5)Pizzalib , distributore automatico di pizza
La pizza nel distributore automatico, nuovo concetto moderno della pizza, per quanto mi fa fatica ammetterlo, io non credevo nel successo di questa idea, ci sono pizzerie aperte dappertutto, le consegne a domicilio a tutte le ore, invece pizzalib il distributore automatico di pizza sta avendo successo in tutto il mondo, 70 tipi di pizze diverse si sceglie, il forno la scalda la impacchetta e la prendi dal distributore automatico, semplice comodo pratico per 9 euro. Personalmemnte la pizza preferisco farmela io a casa ma visto il successo dell'iniziativa! Oltre alle pizza stanno avendo successo i distributori automatici di zuppe, latte e yogurt, pane.

6) Fast Food pasta : Mezzo di pastaQuando due anni fa proposi a Barilla durante un focus group sul mercato estero, la pasta come fast food, per recuperare il rapporto con le giovani generazioni, fui trattato come lo "scemo" del villaggio. Invece oggi dopo un anno e mezzo è una realtà molto diffusa in particolare fuori dall'Italia, mezzo di pasta vanta più di 150 punti vendita, si parla di un possibile mercato di 50 milioni d'euro, oltre a Mezzo di pasta, ci sono anche Pasta cosy, Francesca, Nooi, MeccaPasta, un mercato che non conosce crisi.

7) Caffè ambulante
Quando c'è aria di crisi torna di moda il mercato ambulante, cosi anche negli Stati Uniti si diffonde sempre di più la moda di prendere il caffe alla bancarella, in qualche modo il modo per avvicinare il consumatore, se lui non viene più da noi, noi andiamo da lui, sembra questa la filosofia, crescono sempore di più la richiesta di licenze per la vendita ambulante di cibo, non solo più gelato ma sopratutto caffè e briosche.

8) Servizio notturno di ristorazione es. Manger la Nuit
Oramai è una vera mania, il mangiare 24 ore su 24 in particolare nelle grandi città cosi una blogger si è inventata un servizio di cucina dalle 22.30 alle 4 del mattino, forte del fatto che parecchi ristoranti la cucina alla 22 chiude, cosi per non rimanere senza ecco il servizio notturno per i nottambuli, vigili del fuoco, polizia, alberghi, una dozzina di piatti diversi con prezzi che variano da 10 a 30 euro. Per ora sperimentano Parigi, Londra e Berlino.

9) Dieta a domicilio es. Diet to Go, la cucina di berenice
Mi dicono che una delle cose più difficile sia seguire una dieta se si fa da mangiare, ma ecco arrivare un servizio che in collaborazione con esperti in nutrizione su precise esigenze preparano dei menù pronti e porzionati per una persona per una settimana cosi non si hanno scuse.

10) Un potager dentro la mia cucina : coltivare in casa piantine aromatiche, verdura e frutta.
Si estende sempre di più il popolo di coloro che si coltivano frutta e verdura da sè, cosi avere una bella insalata, qualche cipolla. Per agevolare in città questo desiderio Laurence Josselin Gagniou e Stephanie due ex blogger di giardinaggio, hanno creato un potager in legno giardino sopraelevato, con rotelle, cosi per gli appassionati di verde sarà più facile coltivare senza rompersi la schiena, basta un balcone, in un potager possono crescere una dozzina di diverse colture.

Fonte notizie : Lefigaro, Lemonde, Nytimes, Jounal du net,Ouest -france, Nice matin