martedì 30 marzo 2010

Il vino fa bene o fa male alla salute? Verso un consumo consapevole.

Domanda di Nella: Salve Gunther,vorrei avere la tua opinione sulla validità della tesi che nel vino rosso vi siano le sostanze antiossidanti.So che essi sono presenti nella buccia dell'acino di uva rossa. Mi chiedevo se l'alcol che si sviluppa dalla fermentazione non le inattivi nel vino o se persistano comunque in una quantità idonea affinché svolgano la loro azione protettiva. Ma in questo caso, il consiglio dei nutrizionisti di bere un bicchiere di vino ai pasti, è valido?

Domanda di Gianandrea: Ciao Gu, è vero che il vino aiuta a non sviluppare malattie cardiovascolari,? E' vero che il vino ha proprietà antinvecchiamento?

È ormai comunemente accettato che una moderato consumo di vino rosso (uno o al massimo due bicchieri al giorno) protegge contro le malattie cardiovascolari. Già dall’antichità si diceva che "laetificat cor hominis Vinum Bonum" il vino allieta il cuore dell’uomo , in anni più recenti , si fa per dire, Pasteur non ha esitato ad affermare che il vino è la bevanda più sana e più igienica. Oggi la cultura del marketing della salute è impegnata a cercare elementi di valorizzazione della salute in ogni alimento e anche nel vino. Stimolare il consumo di un alimento perché è salutare è un concetto dal mio punto di vista molto limitativo e non corretto, un alimentazione deve essere percepita nella sua totalità, non è il consumo di un solo alimento che può favorire o meno il benessere fisico.

Numerose indagini epidemiologiche supportano l'ipotesi di un effetto protettivo del vino rosso rispetto ad altre bevande alcoliche, in particolare evidenziano una diminuzione della pressione arteriosa, una diminuzione di rischio di ictus e di sviluppare malattie cardiovascolari .

Ma gli studi clinici a lungo termine per trarre conclusioni sugli effetti del consumo moderato di vino è quasi impossibile da raggiungere. Data la lenta evoluzione della malattia cardiovascolare dovrebbero essere uno studio che dura degli anni e dovrebbe imporre a uno stretto controllo di un gran numero di volontari per avere dei dati statisticamente validi.

Il ruolo degli antiossidanti
Parlare di antiossidanti è molto trendy, tuttavia molti dei health claims sulla salute bocciati dall’Efsa riguardavano proprio le proprietà antiossidanti di alcuni alimenti (oltre che dei probiotici), il mio pensiero personale è molto vicino a questo studio presentato da un ricercatore inglese di cui ho già parlato qui, che esprime perplessità sul ruolo degli antiossidanti. Quando parliamo di antiossidanti nel vino parliamo di polifenoli cioè procianidine, quercitina, resveratrolo, antociani (proteggono il corpo contro gli effetti deleteri di "stress ossidativo" cioè dalla capacità di bloccare i radicali liberi nocivi che si formano nell’organismo).

Il contenuti di antiossidanti nel vino, è stato dimostrato in particolare nel vino rosso, ma la quantità dipende da tanti fattori dal vitigno, dal tempo di contatto delle bucce con il mosto, dalla lavorazione, non c’è un contenuto standard, attualmente nella media il contenuto nel vino di antiossidanti secondo alcuni è troppo basso per validire il "potere ossidativo". Per questa regione che da un paio di anni si sono avviate delle sperimentazione per riuscire a produrre un vino con una maggiore contenuto di antiossidanti, in Spagna, Sicilia e Puglia e anche in Cina .

Le ricerche internazionali più note in questo campo sono:
Uno studio danese condotto dal Dr. Morton Gronbaeck del Danish Epidemiology Science Center di Copenhagen, pubblicato sul BMJ del 1995 svolto su 13.000 bevitori di vino abituali (7-9 bicchieri a settimana) che ha evidenziato della possibilità di riduzione del 20% del rischio di insorgenze di patologie cardiovascolari e celebro vascolari. Un commento sul Nytimes del 1995.

Un altra ricerca Finlandese del 2004 di Miia Kivipelto pubblicata sul British Medical Journal ha evidenziato che l’assunzione di un bicchiere al giorno di vino porti a una riduzione del 32% del rischio di malattie cardiovascolari.

Altra ricerca del 2001 pubblicata sull’ Harvard Health Letter e evidenziava che un bicchiere al giorno di vino conduceva a una riduzione del rischio di ictus ed episodi di ischemia celebrale transitoria


Ci sono altri numerosi studi in merito ma sono tutte conclusioni tratte da esperimenti su cellule o animali, o studi clinici a breve termine. Molte questioni scientifiche rimangono ancora aperte come l'assorbimento dei polifenoli nell'organismo. Inoltre, gli antiossidanti sono presenti in altri alimenti si trovano in quantità significative in alcuni succhi di uva rossa, ma anche nella frutta rossa, alcune verdure, tè e cacao, con lo stesso effetto protettivo.

Voglio evidenziare che l'indice di mortalità cardiovascolare più basso è stato osservato soprattutto nel paesi del sud, nei paesi mediterranei, dove il vino è in concorrenza con la cucina caratterizzata da un maggiore consumo di frutta e verdura e uso dell’olio d'oliva.

Dal mio punto di vista, rimangono delle numerose incertezze circa i potenziali effetti benefici del vino, anche perché nessuno più vuole ricordare gli effetti negativi, ritengo che sia un po’ imprudente raccomandare un consumo regolare di vino, questo non deve però impedire a me e a voi di apprezzare un buon bicchiere di vino.


Nella, il vino contiene una percentuale variabile di antiossidanti ma data questa varietà non si può dire che abbia questo effetto protettivo come indica il sito albanesi , ci vogliono 20 litri di vino al giorno, sarebbe più corretto dire che all'interno di una dieta equilibrata con un consumo di almeno 5 porzioni di frutta e verdura, anche un bicchiere di vino potrebbe contribuire a raggiungere la quota di antiossidanti necessaria al fine di ottenere "l'effetto ossidativo" , ma non lo direi mai, perché sono poco convinto del ruolo di antiossidante di un solo alimento, preferisco pensare all'alimentazione nella sua totalità e allo stile di vita.

Gianandrea, più che concentrarsi sugli effetti antinvecchiamento del vino, meglio pensare a una dieta equilibrata associata con del movimento fisico sono certo che aiuta molto di più, non a non invecchiare, l'invecchiamento è un processo biologico, imporatnte è arrivare ad un età avanzata con un fisico sano e meno soggetto alle possibilità di contrarre malattie degenerative.

lunedì 29 marzo 2010

Fonio, un cereale antico



Domanda di Cosima: Cos'è il fonio?

Risposta: l'immigrazione di etnie dell'Africa in Europa, porta dei nuovi ingredienti, uno degli ultimi ad arrivare è il fonio. Uno dei cereali più antichi che si conosca tanto che i semi di fonio sono stati trovati nelle tombe dei faraoni. Si tratta di un cereale delle famiglia dei migli, c'è il fonio bianco quello più noto(Digitaria Exilis), il fonio nero (Digitaria Iburua), in Africa lo si utilizza in occasione di grandi eventi come matrimoni, battesimi e altre cerimonie, fonio è anche usato nella cucina di ogni giorno per preparare dolci, couscous, pane, polpette.

Attualmente viene coltivato nel Senegal e vicino al Lago Ciad il fonio bianco, in Nigeria, Togo, Benin il fonio nero. Una volta veniva coltivato in tutta l'Africa poi è stato soppiantato da altre colture non tradizionali (come riso, grano, frumento). Rappresenta la biodiversità in Africa. La sua caratteristica principale è che si adatta molto bene a terreni difficili, necessita di poca acqua e cresce in fretta nel giro di 8 settimane. Sopratutto la sua coltura avviene tra la fine del raccolto e il nuovo delle altre colture. La sua raccollta di fa manualmente e questo ne aumenta il prezzo finale.

Dal punto di vista nutrizionale ha un valore equivalente più o meno a quello del riso, ha un buon contenuto di calcio, magnesio, zinco inoltre contiene due aminoacidi come la metionina e cistina, che sono essenziali dato che l'organismo umano non è in grado di sintetizzare e devono esserre assunti tramite l'alimentazione. Rispetto ad altri cereali ha un contenuto più alto in carboidrati e meno in proteine e lipidi. Un altro vantaggio è che è privo di glutine, ma ricco di di fibre, lo si raccomanda nell' alimentazione per gli anziani, per i diabetici, le persone con problemi digestivi e bambini.

Cosa fare con il fonio? Si può utilizzare semplicemente come il riso o la semola. consiglio di acquistare il fonio già decorticato e precotto, è molto molto piccolo e ci vuole un po' di pratica per prepararlo, per cuocerlo le proporzioni sono per una porzione di fonio, dalle 2,5-3 porzioni di acqua, dopo averlo lessato lo preparo con piselli, pomodoro, prezzemolo, olio extrevergine d'oliva e limone come se fosse del riso. Una mia amica lo usa per fare il cous cous o il tabullet.

Bisogna dire però che il Fonio risponde più a una domanda di cereali senza glutine, ovviamente l'invito è quello di consumare più prodotti di provenienza locali, anche se coloro che hanno un alimentazione senza glutine hanno bisogno di una maggiore varietà e devono attingere a prodotti di più provenienza, per tutti gli altri rimane una particolarità da provare nulla di più.

mercoledì 24 marzo 2010

I prodotti kosher sono più sani?


Una forte domanda di sicurezza nel settore alimentare e una forte delusione nei confronti degli alimenti cosiddetti funzionali, spinge i consumatori verso delle scelte alternative, non è un caso che gli alimenti per i celiaci hanno nel corso del 2009 registrato un aumento di vendita del 16%. Un altro aumento di richiesta da parte del mercato sono i prodotti kosher, sono prodotti che vengono certificati dai rabbini per la comunità ebraica. Questi prodotti raccolgono sempre di più l’interesse delle comunità dei vegani e vegetariani e delle persone affette da allergie e da intolleranze ad alcuni alimenti.

I prodotti kosher sono in genere in vendita nei supermercati delle comunità ebraiche, nelle grandi città come Londra, Parigi, Berlino, Milano (via soderini) ma si possono trovare anche in alcuni supermercati, c’è una grande varietà di prodotti che vanno dal burro alla guacamole, ai biscotti ai condimenti per la pasta, al pesto al brodo granulare.

Una recente ricerca di Mintel ha rivelato che solo circa il 15 % delle persone che comprano kosher lo fa per motivi religiosi, la maggior parte dicono di comprare kosher per qualità e la sicurezza degli alimenti, tanto che lo ritengono più sicuro delle etichette come "naturale" "biologico" "senza additivi e conservanti".

Sono sempre di più coloro che sono a conoscenza delle leggi complesse che sono alla base delle tradizioni alimentari ebraiche. Per gli ebrei religiosi, kosher - che significa "pulito" include solo carni provenienti da animali con zoccoli che masticano l'erba, pesci con pinne e squame ma non di molluschi. Carne e latticini non devono mai essere mescolati o mangiati insieme nello stesso pasto.

Sicuramente sono i vegetariani e i vegani i maggiori acquirenti di cibo kosher, basandosi sul fatto che i cibi kosher differenziano con estrema accortezza i cibi di carne, i cibi di latte e i cibi parve i cibi senza latte e senza carne ( attenzione possono contenere uova e miele). Tolto questo non ci sono vantaggi particolari fra cibo kosher e prodotti tradizionali, tuttavia per coloro che hanno problemi di intolleranza o allergia, rende più semplice e sicuro consumare alcuni prodotti . I polli per esempio il lavaggio di acqua e sale ha registrato una minore incidenza dia genti patogeni. È anche vero che proprio per questa particolarità alcuni prodotti kosher sono più ricchi di sale e questo non è un bene per salute.

Un'altra particolarità dei prodotti kosher è la ricchezza nei loro prodotti di semi di sesamo, semi di papavero, arachidi, noccioline e noci che sono noti come prodotti fortemente allergizzanti.

Kosher non è a buon mercato. I prodotti kosher costano molto di più dal 30 al 100%, pertanto si avvina molto di più al prodotto di elite che al prodotto salutista. Non c'è alcuna motivazione per mangiare kosher se non si è di religione ebraica. La comunità ebraica che segue questa alimentazione non ha alcuna incidenza di patologie diversa da altre comunità, un alimentazione seconda le stessa comunita più spirituale.

NB. Piuttosto io credo che le aziende debbano riflettere su questi dati perchè se la ricerca di sicurezza spinge i consumatori verso prodotti speciali per celiali o kosher, non avendo alcuna allergia e nessuno cambiamento di religione, vuole dire che comunicano male le caratteristiche dei loro prodotti o che realizzano prodotti che non sono nelle aspettative dei consumatori in termine di sicurezza e salute.


Info: Italykosher.com per saperne di più sulle tradizioni ebraiche: Chabad.it
Info Kosher a Lugano: jewishlugano.com,

martedì 16 marzo 2010

Acidi grassi trans e i nuovi grassi vegetali. Grassi buoni o grassi cattivi? 12 domande e risposte

Nell'ultimi due mesi mi sono arrivate molte domande, che hanno come soggetto i Acidi Grassi Trans, quasi un boom oserei dire, le ho riassunte in questo post in modo di rispondere a tutti, visto che tra i nostri lettori ci sono Professori Universitari di Medicina e ricercatori, invito qualora vi siano delle notizie non corrette a fornire un contributo. Ho già parlato di acidi grassi trans, vorrei sottolineare che il loro uso è in diminuzione nei prodotti alimentari è bene dirlo, con tutto il parlare di questi anni le aziende hanno modificato la presenza dei grassi che non sono più trans, ma non per questo sono più sani.
Oggi le aziende alimentari ottengono materia grassa vegetale solida con nuovi processi: idrogenazione totale e non più parziale, frazionamento, l'interesterificazione, la modificazione è minima, sono meno pericolosi che i trans, ma non sono benefici per la salute, in quanto ricchi di grassi saturi. Unico modo di non introdurre grassi saturi è limitare l'occasione d' uso di certi prodotti alimentari.

D. Ma gli acidi grassi trans esistono da sempre?

Quelli di origine animale si, quelli industriali invece dall'inizio del ventesimo secolo, i produttori di alimenti erano alla ricerca di un grasso meno costoso del burro, che non diventi rancido in breve tempo e più facile da lavorare. Cosi nel 1902 un chimico tedesco, ha inventato l'idrogenazione "parziale", una tecnica per la trasformazione degli oli liquidi in grassi solidi a temperatura ambiente, cambiando la struttura degli acidi grassi. Il risultato fu convincente: i biscotti erano croccanti, ben dorati e gustosi. All'inizio degli anni '90, questi acidi hanno trovato uso in grande quantità nelle preparazioni alimentari industriali, ma cominciarono ad essere evidenti anche i loro danni alla salute dell'uomo, tanto che oggi possiamo dire che sono nei paesi europei in fase di calo, sostituiti con altra materia grassa non meno pericolosa per la salute.


D: Negli acidi grassi trans, trans sta per transgenico?

No, non è un acido grasso "transgenico". Il termine "trans" si riferisce alla forma geometrica di un acido grasso. Essi possono avere due origini: naturali (latte e alcune carni come carni bovine), e industriali o della "tecnologia", vale a dire dalla idrogenazione parziale dell'industria.

D: Acidi grassi trans animali sono pericolosi come quelli industriali?

I grassi animali e i grassi solidificati industrialmente contengono tipi di grassi trans simili. Dovendo fare un paragone generano un impatto diverso sull'organismo, in uno studio di Jean Michel Chardigny, ripreso da uno studio del centro di ricerca Nestlè che trovate sul sito INRA .I risultati di questo studio suggeriscono infine che il consumo di acidi grassi trans da fonti animali, anche a dosi ben al di sopra del consumo giornaliero non hanno trovato un impatto negativo sul rischio di malattie cardiovascolari nel periodo di 3 settimane (contrariamente agli acidi grassi trans industriali). Introducendo nella dieta una quantità di grassi trasn animali superiore derivanti da formaggio tipo 100 gr. camembert, 1 l latte e 50 burro (combinandoli alternativamente e non nello stesso giorno,) lo studio vuole dimostrare solo la comparazione tra acidi grassi trans di origine animale e acidi grassi dall'industria )"*** vedere nota sotto di precisazione in fondo al post sulla quantità e qualità dei grassi da introdurre nella dieta.

D. Perchè gli acidi grassi trans industriali sono pericolosi?

Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che il consumo oltre d oltre il 2% dell'apporto energetico totale, di acidi grassi trans (circa 4,5 g per un rappresentante della dieta 2 000 Kcal) è associato a un aumento del colesterolo cattivo, un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, sviluppo di obesità addominale, aumento di resistenza all'insulina, altri studi evidenziano un legame con il cancro, soprattutto della mammella e del colon, e nella popolazione femminile un aumento del rischio di aborto spontaneo. Anche se Efsa per il diabete e cancro sostiene che non è ancora dimostrata una relazione. Professor Albert Flynn, presidente del panel scientifico dell'EFSA ha dichiarato qualche tempo fa'"considerati gli attuali livelli di assunzione di grassi trans , il loro potenziale di determinare un aumento significativo del rischio cardiovascolare è nettamente inferiore a quello dei grassi saturi".

D: Qual'è la media di assunzione giornaliera ?

Attualmente la maggior parte dei paesi europei dell’ovest, sono al di sotto del limite del 2% in un rapporto che sta tra 1% e 2%, mentre in alcuni studi di dieci anni fa si era leggermente al di sopra di questo limite, è un dato di media dipende dalle abitudini alimentari di ciascuno. Nei paesi dell'est Europa come Polonia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia la media è più alta, prestate attenzione a quei prodotti che vengono da questi paesi in quanto utilizzano spesso grassi trans, sono presenti in alcune catene di supermercati di primo prezzo.


D:In quali prodotti gli possiamo trovare?

Sono utilizzati in particolare biscotti, snack al cioccolato, wafer, biscotti con ripieno, paste già pronte, pane, pizze, torte salate, margarine, barrette di cioccolato, piatti pronti.

D:Come faccio a sapere se un alimento contiene acidi grassi trans?

Dobbiamo esaminare con attenzione la lista degli ingredienti. Se il termine "grassi vegetali parzialmente idrogenati" sono acidi grassi trans, sembra una scritta più rassicurante rispetto a grassi idrogenati, ma trae facilmente in inganno . Se vedete la scritta olii vegetali idrogenati non sappiamo se l'idrogenazione è stata completa o parziale, la scritta grassi vegetali non idrogenati non è più rassicurante, proprio per la percentuale alto di grassi saturi. In sostanza è meglio che queste dizioni non ci siano.

D: Come posso fare una scelta tra i biscotti, cosa devo guardare come posso classificarli?

Più etichetta è breve meglio è tipo: farina zucchero uova burro. I prodotti biologici sono privi di acidi grassi trans. Bisogna tenere conto per la prima scelta il componente burro, per seconda oli con nome della pianta da cui deriva , attenzione l'olio di palma e cocco contengono dall' 91 e 50 % di acidi grassi saturi.

Io la soluzione ce l'ho farsi un bel dolce o un bel biscotto in casa non è cosi difficile.


D: La brioche che mangio tutte le mattine al bar contiene Acidi Grassi Trans ?

In teoria tutti gli esercizi commerciali sono obbligati a esporre la lista degli ingredienti dei prodotti, obbligati ad esporla ma dove è sempre un mistero. Oggi la maggior parte dei bar e pasticcerie specie nelle grandi città utilizzano prodotti già pronti solo da mettere al micronde e sappiamo per certo che possono contenerla, tuttavia è bene affermare che non mancano i laboratori di pasticceria che producono in proprio brioche con burro di qualità.

D. Ho 50 anni e ho utilizzato per anni in cucina la margarina, dove poi ho letto che conteneva acidi grassi trans. Devo quindi considerarmi un soggetto a rischio per le malattie cardiovascolari e il tumore?

Dipende dai quantitativi di margarina adoperata giornalmente e per quanti anni, diciamo che potrebbe essere un rischio di livello moderato, è più a rischio un giovane adulto che mangia biscotti per prima colazione e biscotti al cioccolato come spuntino. In teoria, il rischio di aumenti di malattie cardiovascolari, L'ideale è per per te è un controllo medico costante, una dieta sana ed equilibrata associata ad esercizio fisico, fai analisi con una certa regolarità, ma se non hai avuto problemi fino ad adesso è una cosa positiva. Nel tuo caso un alimentazione come consigliata da Beliveaur di prevenzione e eliminare dall'alimentazione i prodotti che potrebbero contenere sia acidi grassi trans, o troppi grassi saturi, dovrebbe essere più che sufficiente.

D: Olio di palma, è più dannoso per la salute dell’uomo o per il pianeta!

Non mi sono mai posto questo problema, non lo ritengo sano, ma tieni presente che oramai è presente in 1 prodotto su 10, è un terzo di olio vegetale prodotto in tutto il mondo. Il problema è che la sua coltivazione causa la distruzione della vegetazione e delle foreste in Indonesia provoca l'emissione di 1,8 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno, che rappresentano il 4% delle emissioni annuali globali! Sono stato molto criticato e sbattutto in prima pagina come orco cattivo per queste mie dichiarazioni qualche tempo fa. Interessante il post di meristemi sull'argomento.

D: Ho visto al supermercato alcune capsule integratori che aiutano a dimagrire che contengono grassi trans è possibile?

Si è possibile che alcune capsule contengano Cla un acido linoleico coniugato, che in effetti alcuni studi hanno associato alla perdita del grasso corporeo. Ma il beneficio in realtà è minimo è molto sottile e ha un costo in salute non indifferente come l’aumentato rischio di insulino-resistenza, cioè una predisposizione al diabete a lungo termine. Non ci sono ancora studi sugli essere umani dell’ acido linoleico coniugato pertanto si raccomanda la massima attenzione. Per saperne di più Acido Linoleico Coniugato su Albanesi

Per saperne di più: Gianna Ferretti Trashfood, Albanesi, Eufic, Wikipedia
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Condire all’insegna di meno grassi
I grassi assunti con gli alimenti sono la fonte più concentrata di energia. A parità di peso contengono più del doppio delle calorie degli zuccheri e delle proteine: 10 g di grassi forniscono 90 kcal. Un’alimentazione ricca di grassi può provocare sovrappeso e obesità e aumenta il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare.
D’altra parte i grassi contenuti negli alimenti li rendono più appetitosi, di consistenza cremosa e solubilizzano sostanze che conferiscono aroma e sapore. Secondo i LARN (livelli di assunzione raccomandata di nutrienti per la popolazione italiana), nell’adulto i grassi dovrebbero fornire circa il 25% delle calorie totali. Diversi studi e indagini alimentari hanno dimostrato che la tipica dieta occidentale ha un contenuto di grassi che supera il 40%.
L’assunzione di quantità eccessive di grassi può rilevarsi dannosa ma la loro esclusione dalla dieta priva l’organismo di importanti sostanze nutritive. Essi infatti veicolano e rende possibile l’assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E K) e dei carotenoidi, che si trovano nelle verdure a foglie verde scure e negli ortaggi e nella frutta di colore arancio o giallo, che l’organismo può in parte trasformare in vitamina A.

I diversi tipi di grassi
I grassi sono costituiti da unità più piccole, gli acidi grassi, di cui esistono tre tipi: saturi, monoinsaturi e polinsaturi. I grassi ricchi di acidi grassi saturi, come il burro e il lardo, sono tendenzialmente solidi e i grassi ricchi di acidi grassi insaturi (mono e polinsaturi), come gli oli, sono tendenzialmente liquidi.
I grassi saturi sono più presenti nei prodotti d’origine animale come burro, panna, formaggi e in alcuni oli utilizzati dall’industria (olio di palma, di cocco); il loro eccesso nella dieta favorisce l’aumento di colesterolo LDL, quello ‘cattivo’, e quindi aumenta il rischio cardiovascolare. Secondo i Larn nella dieta quotidiana i grassi saturi non dovrebbero superare il 10% delle calorie totali.I grassi monoinsaturi e polinsaturi sono più presenti negli oli vegetali e nel pesce; i monoinsaturi sono presenti nell’olio di oliva, mentre i polinsaturi sono presenti negli altri oli vegetali come olio di girasole, soia, colza. I grassi monoinsaturi sembrano abbassare i livelli di colesterolo LDL mentre alzano i livelli di colesterolo HDL, quello ‘buono’. Gli oli monoseme sono anche la principale fonte di vitamina E, che protegge da malattie cardiovascolari e dall’aterosclerosiUna questione di equilibrioNon dobbiamo, quindi, fare a meno dei grassi, ma selezionarne la qualità e fare attenzione alla quantità utilizzata. È stato evidenziato che un consumo ridotto di grassi animali e un consumo elevato di olio di oliva, tipico delle diete delle popolazioni di Italia, Spagna e Grecia, contribuisce ad abbassare la percentuale di malattie cardiovascolari che si registra in questi paesi rispetto ai paesi dell’Europa settentrionale.

Alcuni suggerimenti
Utilizzate preferenzialmente gli oli di oliva o monoseme (mais, girasole, soia ecc.) anziché il burro. L’olio extravergine di oliva è adatto sia per condire che per cucinare e apporta gli acidi grassi monoinsaturi. Gli oli di semi sono meno indicati per cucinare ed è meglio usarli a crudo perché sono ricchi di acidi grassi polinsaturi che durante la cottura possono deteriorarsi.
• Scegliete tra le margarine, che sono miscele di acidi grassi, grassi saturi e insaturi vegetali, quelle che in etichetta hanno meno acidi grassi saturi
• Consumate con moderazione i formaggi che sono alimenti ricchi di grassi. È preferibile consumarli in sostituzione di altri alimenti proteici (carne, pesce, uova ecc) e non in aggiunta.
Chi ha problemi di sovrappeso dovrà scegliere quelli meno grassi o i prodotti light.
• Scegliete tagli di carne magra ed eliminate il grasso visibile; sostituite la carne con il pesce almeno due volte la settimana.

lunedì 15 marzo 2010

Prodotti sensibili al prezzo e prodotti non sensibili al prezzo


Un noto istituto di ricerca, tramite le agenzie di stampa, ha reso noto uno studio sulla classificazione dei prodotti in base alla sensibilità del prezzo o meglio alla relazione che intercorre tra l'aumento del prezzo e il comportamento d'acquisto del consumatore. I prodotti sono stati giudicati poco sensibili se a un aumento dei prezzi dell' 1% corrisponde a una diminuzione di appena lo 0,4% al 0,6% del volume in media. Prodotti più sensibili, ad un aumento dei prezzi dell' 1% corrisponde a una diminuzione del 1,2% al 3% del volume in media.

Il concetto di sensibilità al prezzo non è assoluta, dipente dal luogo di vendita, dalla stagione, dalle condizioni meteo, dalle promozioni, dalle campagne pubblicitarie, dalle innovazioni di prodotto. Tutte variabili che incidono nella sensibilità delle scelte del consumatore al momento dell'acquisto. Esistono prodotti che non hanno alcuna sensibilità all'aumento del prezzo di vendita, cioè un aumento di prezzo non determina alcuna modificazione del comportamento d'acquisto.
In genere si tratta di prodotti che vengono ritenuti insostituibili, e godono di una buona immagine tra i consumatori. Altri invece ad un sensibile cambiamento di prezzo sono boicottati dai consumatori, perchè facilmente sostituibili.


Alcuni esempi di prodotti non sensibili al prezzo

1) Le chips, le patatineUno snack insostituibile ed economico, è sempre il re degli acquisti occasionali .

2) Carta igienica
Le vendite di carta igienica non sono influenzati dal prezzo, gli aumenti di prezzo sembrare avere scarso impatto sui volumi d'acquisto. Con un lungo ciclo di acquisto, (quindi più irregolari), le differenze di prezzo sono meno sentite. In media, i consumatori al supermercato spendono meno di 14 secondi per scegliere una carta igienica!

3) Fazzoletti di carta. Anche questa volta un acquisto occasionale e necessario, i clienti non sempre prendono la briga di confrontare i prezzi. C'è chi lo acquista anche in edicola o nei chioschi. Su questo prodotto non c'è molta concorrenza e ogni supermercato ha i suoi prodotti a marchio.

4) Tavolette di cioccolato
La vendita del cioccolato non è soggetta a essere inflenzata dal prezzo, i prodotti a marchio del distributore (private label) pesano solo il 30% . Il consumatore preferisce acquistare la marca di cioccolato e il tipo che desidera ed è disposto a pagarla anche di più. Incide molto di più la scelta del formato e il luogo d'acquisto. In sintesi il prezzo non è il primo criterio di scelta, appaga più un bisogno di piacere e di gusto.

5)La pasta
Le vendite sono poco influenzate dal prezzo? Un prodotto di necessità, la pasta viene percepito come un alimento a prezzo basso, la modificazione di pochi centesimi verso l'alto o verso il basso non è percepito dal consumatore. Quando il prezzo del grano è salito nel 2008, ci sono voluti diversi mesi per osservare un calo delle vendite. Certo, si può sempre sostituire la pasta di riso o altri cereali, ma queste sono di solito più costosi. Così, i grandi marchi non esitano a lanciare prodotti a maggiore valore aggiunto come le paste speciali : pasta integrale, pasta con verdure, pasta con farine diverse kamut, riso o orzo.

Alcuni esempi di prodotti sensibili al prezzo

1) Superalcolici
Con i prezzi elevati non è un prodotto indispensabile. Whisky e C. dipendono in larga misura dalla modificazione dei prezzi pei suoi volumi di vendita. Ci sono molte marche concorrenti e il consumatore di superalcolici è poco fedele alla marca.

2) Champagne e spumanti
Nonostante si pensi che lo champagne e lo spumante siano un prodotto di lusso, i due prodotti sono sensibili a qualsiasi aumento del prezzo sia in salita sia in discesa, c'è anche una grande offerta, per cui la fedeltà alla marca è meno importante di quanto si possa pensare.

3) Detersivi
Il consumatore è molto attento al suo prezzo, tanto che è oggetto di promozione quasi sempre, è uno dei prodotti che si acquista solo quando è in offerta. Negli ultimi anni si è visto un aumento di prodotti concentrati rispetto ai prodotti non concentrati.

4) Pannolini per bambini
Ma quanti pannolini consuma un bambino al giorno? Almeno 5 a 7, pertanto è uno dei prodotti più sensibili alle oscillazioni dei prezzi i consumatori non esitano a trovare soluzioni alternative acquisti in stock o acquisti voluminosi nelle promozioni.

5) Detersivi per stoviglie
Il profumo e il prezzo sono i criteri principali nella scelta dei prodotti per lavare le stoviglie, le private label acquistano sempre più spazio. Quando il bilancio si stringe, i consumatori non sono disposti a pagare di più.

6) Il bagnoschiuma
Un prodotto dove regna un gran numero di marchi tanto che è uno di quesi prodotti sempre oggetto di promozioni, il bagnoschiuma è sensibile alle variazioni di prezzo, il consumatore è molto infedele. Per modificare il comportamento d'acquisto, i produttori stanno cercando di dare ai loro prodotti degli alementi aggiuntivi come nuove profumazioni, i benefici della pelle, la naturalezza degli ingredienti, i benefici di alcuni ingredienti come il ginseng, olio di oliva, melograno,acino d'uva.

ma io mi sono un po' ritrovato in questa classificazione, anche se ci sono alcuni prodotti che indipendentemente dal prezzo acquisterei e voi? ---

venerdì 12 marzo 2010

Fusion food o cucina tradizionale ? Nasce la Cucina Glocale

Quello che emerge dai blogs, riviste di cucina, menù dei ristoranti, sono due stili un po’ diversi da una parte la riscoperta della tradizione e della cultura gastronomica del territorio, e dall’altro invece la Fusion Food che mescola ingredienti proveniente da culture diverse e da paesi lontani.

Sono due atteggiamenti che non sono in contraddizione, non c’è solo una cucina locale come non c’è solo una cucina globale, c’è un consumatore legato alle proprie radici, ma che in misura diversa adopera prodotti appartenenti ad altre culture e con questi sperimenta sapori nuovi, l'ho definita cucina glocale .

Nasce dalla fusion food, da quella modalità che spinge a mischiare ingredienti diversi di origine esotica e/o asiatica. La cultura del fusion food degli anni '90 ci ha fatto conoscere latte di cocco, sesamo, citronella, adesso li mescoliamo con arachidi, wasabi, topinambur, zenzero, olio di oliva. Oggi la cucina glocale mescola la cucina locale o di casa propria con ingredienti provenienti da ogni dove, un po' per scoprire nuovi sapori, per provare nuovi accostamenti con cui giocare, spinti anche da una certa curiosità, da una certa audacia dalla volonta di sorprendere e di sorprendersi.

Nuovi Ingredienti

Grazie al libero mercato e alla globalizzazione, abbiamo scoperto nuovi ingredienti provenienti da ogni dove come la frutta dall'amazzonia Acai o dall’America come il cranberry, usato per dare alle carni quel sapore particolare di dolce e salato (la salsa al cranberry per accompagnare la carne di tacchino è un classico della cucina americana), ma anche goji (nell'immagine in alto), una frutta rossa provenienti dalla Cina o yuzu, un agrume giapponese popolare nella preparazione di dolci molto utilizzato dai chefs. Stiamo famigliarizzando con il cavolo cinese, l'okra o Gombo (nell'immagine in basso), nativo verde vegetale in Africa Occidentale e del medio oriente soprattutto in Iraq.


Le spezie indiane per dare nuovi sapori, zenzero una spezia tra le più in voga, il wasabi, un condimento giapponese con un gusto pungente, deriva dalla radice di un ravanello giapponese. Tra i nuovi ingredienti rientra anche il biscotto speculos belga alla cannella che viene proposto nei dessert, come anche il dulce de leche del Sud America.

Il Miele classico cede il passo a una miele speziato o salato (curcuma, paprika, zenzero, pepe nero, origano, ) che lo rende adatto ad abbinare piatti di carne, pesce, ma anche le verdure o la frutta. Tra le erbe aromatiche più utilizzate predomina il coriandolo. Per stupire in cucina anche gli olii essenziali, trovato spazio anche le alghe (in foto la tartare di alghe), glassa all'aceto balsamico di modena ma in versione sciropposa, viene abbinato a piatti di carne.
Qualche esempio di cucina glocale: i ravioli fatti con la pasta di won ton, la crema alla senape, puntine di maiale caramellate, risotto con le alghe, carote zenzero coriandolo e lime, mela al dulce de leche.

Io riporto una tendenza che vedo, un mio punto di vista delle cose che osservo, io non sono molto per questi accostamenti anche perchè preferisco acquistare prodotti locali a km zero, sono uno di quelli che mangia riso in bianco con parmigiano, tuttavia lo ammetto mi faccio tentare qualche volta da questi ingredienti, per dare un sapore diverso a qualche salsa o qualche piatto e voi?

giovedì 11 marzo 2010

11 Marzo Giornata Mondiale del Rene, World Kidney Day (Malattie Renali, Ipertensione e Diabete)



Nel 2010, un adulto su dieci soffre di una malattia renale, che rappresenta più di 500 milioni di pazienti in tutto il mondo. Questa giornata ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica, i medici, ma anche i responsabili pubblici della sanità per l'aumento del numero dei disturbi delle malattie renali, che vengono diagnosticate troppo tardi, da qui l'importanza della prevenzione.

I dati epidemiologici dimostrano che l'incidenza della malattia renale crescerà di un fattore da 1 a 2 nel 2025. Tra i fattori che determinano le cause sono l’ipertensione e diabete, in particolare il cosidetto diabete di tipo 2, diabete mellito. Il 30-40% di coloro a cui è stato diagnosticato il diabete sono in dialisi cronica. Questa la ragione per cui il diabete è protagonista della giornata del rene 2010.

Molta attenzione sarà posta allo screening per tali malattie (nefropatia, glomerulonefrite), spesse generate dal rene policistico, condizione che se non diagnosticata in tempo, diventata una malattia irreversibile. Una volta che i due reni sono inefficaci, il paziente non ha altra scelta che la dialisi, a meno che non ci sia un trapianto.


Pertanto è importante che alla minima traccia di albumina nel sangue o nelle urine, il paziente consulti un nefrologo. Prese agli inizi questo tipo di malattie possono essere effettivamente trattate. Purtroppo, ci sono più di 4.000/5. 000 dialisi nuovi casi ogni anno in paesi come come l'Italia, Germania, Francia, Spagna, con conseguenze pesanti sia personali e in termini di salute pubblica, la dialisi rappresenta il 2% del bilancio complessivo della sanità, ma è una voce di bilancio che rischia di finire fuori controllo, perchè sono delle patologie in forte aumento.

L'altra grande sfida per la medicina è quella di migliorare le condizioni di vita di coloro che sono nella condizione di insufficienza renale cronica. Un esempio è la Dialisi peritoneale con questa metodica il sangue, invece di essere filtrato attraverso una membrana al di fuori del corpo, viene "pulito" direttamente nel corpo del paziente attraverso la membrana naturale costituita del peritoneo (sottile membrana che riveste alcuni degli organi presenti in addome). Il peritoneo consente alle sostanza di scarto di passare attraverso lo stesso fungendo da filtro ed è molto ricco di piccoli vasi sanguigni, questa tecnica di dialisi permette al paziente di condurre una vita pressoché normale in attesa di un trapianto possibile .

Per saperne di più : Insufficienza renale: quale cura per i pazienti con diabete?

Info Link. World kidney day, Fondazione Italiana del Rene, Società italiana di Nefrologia,

martedì 9 marzo 2010

Le quotazioni delle zucchero vanno alle stelle, aumento della domanda e diminuzione della produzione. Di quanto salirà il prezzo dello zucchero?

Le quotazioni alla borsa di New York dello zucchero hanno, sfiorato quasi i 28 dollari /tonne in questi giorni, solo nel febbraio 2008 lo zucchero era quotato 12 dollari, si sta verificando quello che oramai in gergo si chiama “agflazione” termine coniato dagli analisti di Merril Lynch, una società finanziaria americana che monitora l'economia mondiale, deriva dai termini "agricoltura" e "inflazione". È un nuovo trend a cui l’economia globale, ci si dovrà abituarsi, determinato dall’aumento delle popolazione, dalle difficoltà in agricoltura dovuta ai mutamenti climatici e dalla speculazione finanziaria che ha abbandonato il settore terziario per approdare all’agricoltura. Cosi dai campi coltivati di tutto il mondo spira un vento che arriva fino alla nostra borsa della spesa.

Lo zucchero è stato considerato solo un dolcificante, negli ultimi anni è stato sempre più allontanato dalle tavole dei consumatori nel tentativo di diminuire abitudini alimentari poco corrette e stili di vita poco attivi, ma ha avuto un effetto contrario ha stimolato la crescita della domanda, negli ultimi tre anni la domanda è cresciuta del 22%. Il forte rialzo del prezzo del petrolio nel corso degli ultimi tre anni ha però portato a riscoprire che il comune zucchero da cucina (il saccarosio) produce, per fermentazione l'etanolo, che è un ottimo combustibile per autotrazione e produzione di energia. Già da qualche anno le auto in Brasile bruciano quasi esclusivamente etanolo e gli USA hanno autorizzato la vendita di benzina mista a etanolo nella proporzione di 2 a 8.

Tuttavia complice la crisi economica il ricorso a sensazioni piacevoli con poco ha determinato una forte richiesta di prodotti dolci (dalle comuni caramelle, ai lecca lecca, snacks), l’aumento della popolazione mondiale in particolare dei paesi asiatici come Indonesia, India e Pakistan, grandi consumatori di zucchero per tradizione gastronomica e di conseguenza l'aumento della domanda di zucchero in parole semplice non si riesce a coprire la domanda di zucchero.

Un paese più di tutti gli economisti puntano il dito è l’India che insieme al Brasile è il principale produttore di canna da zucchero, ma anche uno dei principali consumatori. I contadini abbandonano la coltivazione di canna da zucchero per dedicarsi al riso, in primo luogo per autosussistenza e in secondo perchè è più redditizia, cosi l’India produce sempre meno canna da zucchero e il Brasile semina canna da zucchero ma per ricavare etanolo come combustibile.

Questo determina la scarsita sui mercati dello zucchero e di conseguenza l'aumento di tutti i prezzi di alimenti in cui lo zucchero è presente in qualità di ingrediente, come lo scorso anno quello dei cereali.


Se la bon bon mania determinata dalla crisi economia si fermerà di fronte al prezzo in salita dello zucchero non lo sappiamo, intanto vi presento le ultime novità presentate a ISM a Colonia, che mirano proprio a soddisfare la domanda di prodotti dolci


I pop corn caramellizzati, già il pop corn in se per sè è una manna per la salute, ma vuoi mettere come diventa con un po' di caramello! Il mio preferito sulla carta è zenzero, sesamo e caramello su 479 Popcorn (lo confesso di questa azienda ho apprezzato il disegno della confezione più che il pop corn):



I lecca lecca della Dylans Candy Bar (mettono allegria tutti cosi vivaci).



Trolli cheese cake , caramelle morbide da una lavorazione molto originale

una caramella al gusto di Cheese Cake. Lo strato inferiore è sottile come la pasta. Lo strato superiore ha una tessitura morbida per restituire la stessa sensazione piacevole della torta.

Post correlati: ma quanti tipi di zuccheri ci sono?

lunedì 8 marzo 2010

Un otto marzo per tutta la vita


Un otto marzo auguri a tutte le mie lettrici, un post un po' diverso dagli altri, per abbracciare una lettrice particolare, si chiama Chiara* e qualche giorno fa mi fa mandato un e mail :

Ho 29 anni, il mio medico mi ha diagnosticato una menopausa precoce, fra tre mesi mi devo sposare, avevo già in mente di fare una famiglia, è una vita che lo desideravo. Non me la sento più di sposarmi, mi sento una donna senza futuro, non c'è una terapia, una medicina nuova qualcosa che può aiutarmi?

Grazie della fiducia, è qualche giorno che cerco di trovare le parole giuste, ho fatto controllare gli esami che mi hai mandato da due ginecologi, la diagnosi che ti hanno fatto è una diagnosi corretta. Non c’è purtroppo nessuna terapia, nessuna medicina . Di menopausa precoce sono colpite il 5,3% delle donne prima dei quaranta anni. Le cause sono di tre tipi, una genetica, se per esempio mamme e nonne hanno avuto una menopausa precoce è un segnale oppure il trattamento da chemioterapia, ma un 33% non sono ancora note. L'esame che viene richiesto dal medico è il dosaggio dell' ormone FSH (quando il valore dell'FSH sale sopra 30 m U/ml significa che l'ovaio fa più fatica a rispondere agli stimoli ormonali, e che quindi la menopausa è in arrivo).

Però attenzione l’insufficienza ovarica precoce può essere reversibile nel 10 % dei casi. Io credo che il tuo ginecologo te ne abbia parlato, ma in questo periodo è più facile che tu possa avere una gravidanza. L'intervallo di tempo è più o meno di due anni prima che l'attività ovarica termini.

Per cui basta piangere va invece affrontata la situazione . Non sottovalutare il tuo compagno non stà insieme a te solo per per avere dei figli e una famiglia, sta insieme a te perchè ti vuole bene, io penso che la cosa migliore che puoi fare e parlarne con lui, non sto dicendo che sia facile, se non lo fai ora potresti in futuro pertirtene. A volte la vita ci mette di fronte a delle situazione estreme, ma non bisogna subirle bisogna anzi avere la forza di volontà di reagire.

Essere donna non vuole dire solo essere mamma, ma tante cose insieme, non ti devi sottostimare è qualche anno che seguo il tuo blog sempre attento ricco, sei una persona che da molto alle persone che sono vicine e anche agli sconosciuti come me, i ruoli nella vita possono essere tanti.

Se non riuscirai a diventare mamma nei prossimi due anni, esistono anche altre modalità per diventarlo, oltre alla possibilità delle fecondazione assistita tramite ovulo di un'altra donna che viene fecondato dallo sperma del tuo compagno e inserito nel tuo utero, esiste l'adozione come diceva una pubblicità che ho visto in televisione "ci sono figli che vengono fuori dal grembo di una mamma e altri dal cuore di una mamma".

Un abbraccio
Gunther

* il nome Chiara ovviamente è modificato, ma se qualcuno di voi vuole dire qualcosa a Chiara che a me è magari sfuggito per disattenzione lo faccio gliene sono grato
Per sapere di più su menopausa precoce : Alessandra Graziottin, Menopausaprecoce.it

sabato 6 marzo 2010

2 nuove idee imprenditoriali per la ristorazione: Quinoè e Bubble T

Il primo post dell'anno avevo parlato di nuove idee imprenditoriali nel settore della ristorazione, molti mi hanno scritto per chiedermi informazioni e aggiornamenti, che faccio con molto piacere, sono stato di recente a Parigi e due nuove idee ho trovato simpatiche: Quinoè e Bubble-T Bar.


Quinoè
Un ristorante biologico, aperto dall'inizio di gennaio, con formula veloce. Il cibo viene preparato ogni mattina nella cucina del ristorante fatto solo con prodotti biologici e/o di prodotti del commercio equo e solidale. Il ristorante è ecofriendly (vernici naturali, inchiostro vegetale, tutto fatto con materiale riciclabili. Il punto forte del locale sono le preparazioni, per chi non gli conosce sono una vera scoperta la quinoa nera, rosa, il fonio, tutti cereali abbinati con verdure, spezie e pesce, presentati con creatività dentro contenitori di vetro. I dessert sono originali come la mousse al cioccolato di Sao Tomè con canjou del Brasile decorato con mandarini caramellati della Corsica . Un elogio lo meritano anche le bibite come il succo di baobab e ibisco.
Hai la possibilità di scegliere tra due formule: una a 12 euro (1 piatto con un drink + dessert) o quello a 11 50 euro con una grande insalata, una bibita e un dessert. In serata, il luogo diventa un bar ecofriendly con servizio di ristorazione. Si trova nella zona tra Boulvard Haussmann e Plaza de la Madeleine metro Saint Augustin.
Quinoé, 59, rue des Mathurins, 75008 Paris


Bubble-T
Si tratta di due ragazzi molto giovani che si sono inventati una nuova formula per la ristorazione molto personale a loro gusto, uno di origine spagnola Toni e altro di origine italiana Fabio. Per chi non lo conosce il Bubble T è una bevanda d'origine di Taiwan con perle di tapioca da bere caldo o fredda, i ragazzi ne hanno proposti diversi il mio preferito è quello al the nero, latte e nutella o crema di marroni (non sono per nulla goloso!), ma anche the verde, lime e miele. Hanno anche una bella lista di smoothie preparati al momento mi ha colpito molto quello chiamato Wack up con kiwi, succo di mela e zenzero. Non mancano i dolci fatti da loro stessi come il cheese cake, torta di carote e mandorle, torta alla nutella o la mela o banana con dulce de leche. Le formule vanno dal 4 euro ai 9 euro che prevedono bubble tea con dessert o smoothie con dessert. l'originalità sta nella preprazione del Bubble tea, nel locale molto informale e simpatico, da qualsiasi ora del giorno nel centralissimo quartiere del Marais. Hanno su Facebook un punto di comunicazione.
Bubble-T, 17 rue Quincampoix, Paris

Post correlati : Nuove idee ristorazione 2009, Nuove idee ristorazione 2010

mercoledì 3 marzo 2010

Cuore di Brodo Knorr e Star i Brodi Pronti, quando il brodo è "naturale"!



Questo Febbraio è stato caratterizzato da due nuovi spot su due nuovi prodotti per il brodo, per sostituire il dado. Si utilizzano questi propotti per preparare velocemente il brodo o per insaporire alcune preparazioni. Inizialmente c'era un solo dado per brodo, poi è arrivato la differenza tra dado di carne e dado di verdura, ancora tra dado di pollo, manzo, fungo porcino, poi sono arrivati i granulati i dadi in polvere più saporito meno saporito ecc ecc.

Ora sono arrivate questa due nuovi prodotti Cuore di brodo Knorr è in sostanza una specie di gelatina da diluire in mezzo litro d'acqua, mentre Star Brodo Pronto sono da usare cosi come sono. Tutti e due si presentano come "naturali", io di naturale conosco solo i sassi, tutto quello che non è sasso pietra o terra, per me non è naturale. Manca il glutammato in etichetta rispetto ai dadi classici , ma vediamo gli ingredienti dei nuovi prodotti:

Cuore di brodo Knorr di manzo
Cuore di brodo di manzo (quello da diluire): acqua, sale, aromi, verdure 1,7%, porro, 0,5%, estratto di lievito, zucchero, grassi e olii vegetali, estratto di carne bovina 1,1%, gomma di xanthan, semi di carrube, zucchero caramellato e prezzemolo.
Naturale proprio è!! Il sale è il secondo ingrediente dopo l'acqua, ma non saranno troppe tutte quelle verdure (2,3%) e quella carne? Pardon estratto di carne! Ed è ancora da diluire.

Star Brodo Pronto con carne mista

Star brodo pronto con carne mista (non va diluito): Acqua, verdure 0,9% (porro, pomodoro, carote 0,01% e sedano 0,01%) in proporzione variabile, sale, aromi naturali (contengono frumento, uova e latte), estratto di lievito, estratto di carne 0,07%, carne di pollo 0,04%, carne di manzo 0,04%, olio extravergine di oliva, spezie.
Naturalissimo. Anche qui le verdure abbondano 0,9%, abbiamo anche 0,04% di pollo e uno 0,04% di carne di manzo, quasi si rischia un indigestione di carne per l'abbondanza.

Dal punto di visto della comunicazione non è stata secondo me specificato bene come è perchè sostitituirli al dado classico, i due spot sono un po' poveri, percorrono situazioni e immagini già viste, la Carlucci che fa la massaia è poco credibile come gli chef che consigliano l'utilizzo di questi prodotti, un po' più di creatività e fantasia nella comunicazione non sarebbe stata male.


Senza glutammato in etichetta ma il prezzo è alto.
Sono due prodotti che andavano pensati e proposti meglio, come sostituiti per il classico dado con in etichetta il glutammato, nonostante gli aromi sono un po' sciapi al gusto secondo me, un altro handicap è il prezzo, siamo in un periodo di crisi porre questi due prodotti Cuore di brodo Knorr e Star brodo pronto come alternativa al dado non mi sembra molto geniale perchè per fare 500 ml di brodo, un dado ha il costo di 0,10/0,11 euro, Cuore di brodo knorr 0,33 euro (+ 230%), Brodo pronto star 1,00 euro (molto più 900%) personalmente mi fa venire qualche perplessità.

Il consiglio mio personale è di preparare il brodo o i dadi in casa è senz’altro vantaggioso e sano: si conosce il loro contenuto e si possono conservare in frigorifero. Il brodo lo faccio a volte velocemente con solo le verdure o mettendo insieme qualche coscia di pollo per renderlo più piacevole ai bambini. Un altro modo per insaporire i piatti sono le erbe aromatiche e le spezie.



Come preparare i dadi in casa

Per i dadi di carne basta mettere in una pentola 300 g di carne a pezzi a vostra scelta e 300 g di verdure miste come sedano, carote, cipolle, pomodoro, gli aromi come salvia, rosmarino, dopo dieci minuti di bollore potete aggiugere 100 g di sale grosso, 30 g di vino, una foglia di alloro e un chiodo di garofano, si fa cuocere il tutto a fuoco lento per un’ora, unendo eventualmente un po’ d’acqua se necessario. A fine cottura si frulla finemente il composto, si lascia raffreddare e si dispone in vasetti da mettere nel frigo.

I dadi di verdura sostituire la carne e la verdura con 200 g di sedano, 2 carote, 1 cipolla, 1 pomodoro, 1 zucchina, 1 manciata di funghi freschi e si aggiungono 30 ml di vino, 100 g di sale grosso, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 foglia di alloro, basilico, salvia e rosmarino.

PS: non voglio dire che i chefs non possono essere testimonial di prodotti alimentari, sono convinto del contrario, ma in questo caso trovo che l'abbinamento chefs dado non sia convincente.

Link: Cuore di Brodo Knorr, Star Brodi Pronti

Interessante il parere di : Gianna Ferretti su Trashfood da Von Liebig alla Carlucci

lunedì 1 marzo 2010

Villars, il primo cioccolato a ridotto contenuto di zucchero con stevia

È stato presentato ottenendo il secondo premio innovazione all’ ISM di Colonia, il primo cioccolato a ridotto contenuto di zucchero con stevia, il recente dolcificante approvato prima dalla FDA e poi dalla Efsa, un sostitutivo dello zucchero abbastanza discusso, perchè secondo alcuni se consumato in dosi eccessive è cancerogeno, secondo altri la stevia abituerebbe troppo a un gusto dolce, favorendo comportamenti alimentari scorretti.

La cioccolateria Villars produttrice di questo cioccolato, un azienda medio piccola, si trova a Friburgo in una vecchia fabbrica in mattoni rossi dal 1901, da dieci anni questo e il regno di Alexander Sacerdoti che ha riportato in dieci anni la Villars ad essere una delle cioccolaterie svizzere più note e innovative.

Alexander Sacerdoti di madre bretone e padre romano, al cioccolato ci è arrivato per caso, passando per le piantagioni di cacao in America del Sud, dice di avere imparato tutto dalla Dufoux, cioccolateria a La Clayette e da Robert Linxe, l'ideatore creatore della Maison du Chocolate (ndr).

Con Sacerdoti la cioccolateria Villars ha trovato un nuovo lustro, con nuovi prodotti e nuovi abbinamenti , vanno per la maggiore le tavolette da cioccolato snack da 50 g, Larmes d’Edelweiss (lacrime di stella alpina) delle caramelle di cioccolato al latte al liquore, le scatole di cioccolato retrò, le tavolette al gusto di noir cafè, latte e cafè, spezie sempre alla ricerca di novità.

Questo è il percorso di Sacerdoti che la condotto all'elaborazione del primo cioccolato artigianale fondente con stevia, una tavoletta nera dal 70% del cacao (quasi) senza zucchero. Unico (piccolo) intoppo un leggero retrogusto di liquirizia. che Sacerdoti ha cercato di smussare.
D.: Alexander è buono?
R.:Non male quasi come quello con lo zucchero!

Personalmente non ho nulla contro la Stevia, ma sono piuttosto scettico sui sostituti dello zucchero, non penso sia importante sostituire lo zucchero ma abituarsi a mangiare con meno zucchero, da un sapore al cioccolato un po' strano secondo me che ricorda un po' la saccarina, nel cioccolato non c'è solo zucchero ma anche grassi, diciamo che forse ci si potrà sentire meno in colpa... io continuerò a prendere quello classico.

Fino ad ora i cioccolati light a ridotto contenuto di zucchero non hanno avuto successo perchè rimandavano a sapori non piacevoli per il palato, vedremo se con la Stevia ci sarà una modificazione dei gusti dei consumatori di cioccolato.

Ingredienti dal sito Villars : Pasta di cacao, edulcorante : isomalt, burro di cacao, gomme d'acacia (fibre). Emulsionante: lécitina di soia. aroma naturale di vaniglia. Edulcorante: rebaudioside A. Cacao: 70% minimo dentro il cioccolato. Tracce eventuali di latte, noccioline, mandorle, noci, uova, glutine e pistacchi. può avere effetto lassativo in caso di consumo eccessivo. ricco in fibre alilmentari, solo il 4% di zucchero.
Post correlati: Stevia, cioccolato svizzero,
Link: il parere sulla Stevia di Meristemi
Fonte: letemps