domenica 30 ottobre 2011

Un' alimentazione o una dieta può prevenire il cancro al seno?

Domanda di Barbara G. : In questo periodo si fa un gran parlare di alimentazione e cancro al seno ma un alimentazione una dieta puo prevenire il cancro al seno?

Numerosi studi epidemiologici sono stati condotti per chiarire i legami tra alimentazione e rischio di cancro, questi hanno contribuito a identificare alcune abitudini alimentari che possono promuovere lo sviluppo di alcuni tumori e contribuito a indentificare le raccomandazioni per ridurre il rischio di cancro ma nessuna dieta, cibo o nutriente può impedire, da solo, lo sviluppo del cancro e in particolare del cancro al seno.

Il cancro è una malattia multifattoriale: ci sono diversi fattori che influenzano il suo sviluppo. Alcuni sono genetici , altri sono i fattori ambientali o comportamentali. In generale lo sviluppo del cancro non è legato ad un singolo fattore, ma una combinazione di diversi di loro.
Così solo l'alimentazione, per non parlare di un alimento o di un semplice nutriente, non è sufficiente per prevenire il cancro.
Pertanto tutta quella comunicazione e pubblicità sugli alimenti anticancro, che è meglio che io non nomini, non è sufficiente per garantirvi di non ammalarvi di cancro.


Ho partecipato recentemente a un convegno di cancro al seno a Rennes in Francia, dove sono stati presentati una serie di studi nel rapporto tra cancro al seno e alimentazione, accanto a evidenze già note come l'ecccessivo consumo di alcool e la carenza di Vitamina D,  si è posto l'attenzione su ulteriori  alimenti  e comportamenti a rischio come:  gli alimenti ad alto indice glicemico, un alimentazione squilibrata tra Omega 3 e Omega 6, gli Acidi Grassi Trans

L'alimentazione non ha il cancro
Il convegno tenuto in Francia rilancia come primo fattore la genetica, e divide le donne malate di cancro al seno  in due gruppi nel primo giovani donne dove sotto i 50 anni dove il primo fattore di causa è la genetica e gli altri fattori hanno un ruolo inferiore e il secondo gruppo di donne tra i 50 anni e 75 anni , dove la percentuale di sviluppare un cancro è più alta, ma ad affiancare il fattore genetica arrivano altri fattori come l'ambiente e quindi  al suo interno l'alimentazione che può accelerare o rallentare la crescita solo in alcunni casi  e per alcuni comportamenti.

Un maggiore apporto calorico un fattore di rischio
Una maggiore assunzione di calorie  senza un adeguato movimento fisico, promuove la graduale insorgenza dell'obesità, l'obesita non ha il cancro  ma la crescita del peso determina l''accumulo di tessuto adiposo, che diviene un terreno fertile per la  formazione di nuovi vasi sanguigni indispensabili per la crescita del tumore. Uno dei fattori a rischio delle donne post menopausa è proprio l'obesità, che ha delle conseguenze sul sistema ormonale, è noto un alto livello di estrogeni influenza l'espressione delle alterazioni genetiche nei tessuti ormone-dipendenti come quelle del seno.


Un maggiore consumo di grassi un fattore di rischio
In uno studio del 2006 in Usa,  su 49 000 donne americane, il gruppo di donne a cui era stato ridotto l'apporto calorico nella dieta ma sopratutto una riduzione del 25% dei grassi e in particolare di grassi saturi  (grassi saturi sono presenti nella nostra alimentazione in salumi e formaggi), unito ad una regolare attività fisica, il gruppo ha avuto un minore numero di casi di cancro al seno.

Un alimentazione ricca di zuccheri e una dieta ad alto indice glicemico un fattore di rischio
Una dieta ricca di zuccheri ad alimenti ad alto indice glicemico, crea le condizioni per favorire la crescita del tumore, in quanto le cellule cancerose hanno un metabolismo diverso che dipende in larga misura dal glucosio. Cibi iperglicemici hanno dimostrato stimolare una proliferazione delle cellule tumorali in particolare nel cancro al seno.

Alimentazione povera di Omega 3 e ricca di Acidi Grassi Trans  un fattore di rischio
Nelle analisi di tessuto adiposo del seno, delle donne che avevano il cancro al seno si è riscontrato che il tessuto adiposo agisce come una specie di memoria del nostro consumo di grassi , tanto da evidenziare una carenza di omega-3  e più omega 6 e più acidi grassi trans, per cui un alimentazione squilibrata tra Omega 3 e Omega 6, un alimentazione ricca di acidi grassi trans viene associata alla maggiore possibilità di sviluppare un cancro al seno.


La modificazione del profilo lipidico in un futuro potrebbe costituire un fattore di prevenzione :
Da questo quadro quello che emerge è che per il futuro, grazie alle diverse conoscenze sul tessuto adiposo si potrà intervenire sul rischio nutrizionale del cancro al seno, si potrebbe fare prevenzione attraverso la modificazione del profilo lipidico, oggi in teoria questo sarebbe possibile solo dopo l'esecuzione di una biopsia esame alquanto invasivo, si stanno studiando esami più semplici e meno invasivi per promuovere questo tipo di prevenzione.

In sintesi : quello che è emerso da questo convegno è che : il rischio di cancro al seno aumenta quando nella nostra alimentazione c'è un eccesso di alcol, alimenti di alto indice glicemico, acidi grassi trans, Omega 6   e una diminuzione invece di folativitamina D, Omega 3 , per cui un invito è quello di adottare uno stile alimentare che prevede oltre ad una regolare attività fisica un consumo regolare di  frutta e verdura(sufficiente le famose 5 porzioni), pesce, cereali, oli vegetali , questo potrebbe aiutare a diminuire la possibilità di sviluppare un cancro al seno del 20%  ma dovete altresì ricordare che l'alimentazione non è il solo fattore di sviluppo del cancro. 

Qualcuno dirà lo sapevamo già , ma repetita juvant, diciamo così



Polemica screening
In questi giorni si è molto parlato dello screening, in merito alla studio di due ricercatori americani, Gilbert Welch e Brittney Frankel del Dartmouth College a Lebanon, pubblicato sul Archives of Internal Medicine, in quale sostiene statisticamnte l'inutilità dell'esame. Rispetto agli anni '60 lo screening al seno utile era del 25-30% oggi siamo scesi al 10%. Io penso che non debba essere messe in discussione la prevenzione del quale la mammografia fa parte, certo può essere coadiuvata da nuovi strumenti, il caso può dire se è meglio una Risonanza Magnetica rispetto a una Mammografia, va valutato caso per caso, la cosa migliore sarebbe uno screening personalizzato. Daltronde tutto si evolve, se è diminuita l'incidenza del cancro al seno è dovuto proprio al fatto che si fanno più controlli, è difficile trovare donne oltre i 50 anni, che non hanno mai fatto una mammografia, che comunque non è il solo esame che viene praticato, se oggi troviamo dei tumori più piccoli e facilmente asportabili è proprio grazie alla prevenzione e allo screening. Oggi le terapie sono più mirate e efficaci. Fare uno screening serve anche per sensibilizzare la donna nei confronti della propria salute. 

giovedì 27 ottobre 2011

Buongiorno con Nutella, la pubblicità subliminale della prima colazione?


È il nuovo spot della Nutella che da qualche giorno si vede in Tv, dopo che lo spot precedente aveva avuto delle critiche per possibile pubblicità ingannevole. Lo spot più recente sembra una chiara risposta dell'azienda alle perplessità sollevate da più nel suo ruolo nella prima colazione, critiche che non sono passate inosservate in Ferrero.

In realtà sono state mosse più critiche dalla famosa casalinga americana che li aveva accusati di favorire l'obesità, alla pubblicazione dei studi sul rapporto Nutella e prima colazione che non hanno convinto tutti.

Mi è sembrato sentire, convinciamoli facendo uno spot discreto, soft, semplice, un messaggio che non si noti, sulla Nutella e la prima colazione.

Infatti è cosi discreto che hanno addirittura tirato fuori Pavarotti, tutta quella gente felice che la mattina si sveglia e fa colazione con Nutella, un solo dubbio, tutta quella nutella su quelle fette di pane sicuro che sono i 15g raccomandati sulla confezione della tabella nutrizionale? Ad occhio sembrano molti di più, può darsi che io mi sbagli e infatti guardando bene.......

Sulla confezione si parla di prima colazione con 50g di pane e 30g di nutella  +  una spremuta d'arancia  +  1 latte, mentre sulla tabella nutrizionale porzione consigliata 15 g (per favore cercate almeno di mettetevi d'accordo cosa scrivere sulla confezione 15 g o 30 g? Che confusione! )
Sul sito invece parlano di pane e nutella (30g) +  yogurt  +  spremuta d'arancia.
Precisazione per le persone anonime e molto pignole che vengono qui a commentare, sulla confezione è indicata colazione adatta i bambini dai 4 anni ai 15 anni mentre sul sito indicano le GDA di un adulto di 2000 kcal, lo si fa per convenzione. Certo lo so anche io, se mi metti indicato ai bambini dai 4 ai 15 anni dammi i riferimento per i bambini piuttosto che per gli adulti, sarebbe stato più coerente, ma non le ho messe io!

fonte immagini: www.nutella.it


Lo spot per essere bello è bello, però a me più che essere discreto mi sembra che urli "Nutella e prima colazione", ma neanche un urlo mi manca il vocabolo in italiano, quando un insieme tra immagini e suono da fastidio per il tono eccessivamente alto, per amore del cielo con il sottofondo della la voce di Pavarotti, il sottofondo più gradevole che si possa sentire! Non si capisce se è un suono isterico o una richiesta d'aiuto. Se devo essere sincero non mi piace, a parte la canzone di Pavarotti si intende, mi è sembrato più la pubblicità di un bagnoschiuma o di un detersivo.

Anzi mi sembra più uno spot per il turismo con l'immagine di Roma e l'idillio della Dolce Vita, dove tutti gli italiani vivono felici, contenti e magri. Un immagine dell’Italia stereotipata che non esiste più forse negli anni ’90, ma oggi c’è un Italia diversa, sembra più un Italia vista da qualcuno che vive all’estero.

Il messaggio Nutella e Prima colazione mi è sembrato affrontato in modo convulsivo e "non felice", come un messaggio ripetuto in modo ossessivo, come quelle persone che per autoconvincersi di essere simpatici, si ripetono per tutto il giorno "io sono simpatico, io sono simpatico, io sono simpatico", solo che alla fine sono simpatici solo a se stessi .

Tutta questa felicità , tutta questa nutella che va e che viene e poi devo dosarla come una medicina che devo contare le gocce e prendere solo al mattino, se è cosi è un alimento molto limitato, è più facile prendere certe medicine mi creano meno problemi, mi sembra che ci sia un po’ d'ipocrisia. Cosa faccio a miei figli gli peso la nutella tutte le mattine? A parte che a miei figli la nutella la mattina non la vogliono, non riescono a mandare giù il cioccolato al mattino, ma tranquilli Ferrero la Nutella la consumano lo stesso.

Che proprio nutella mi deve insegnare a me come si fa una prima colazione e no, proprio non mi va giù. 

Mi piacerebbe che la comunicazione di Nutella scendesse di tono, ho nostalgia di quella comunicazione dai toni pacati e dolce. È possibile che questa svolta salutistica, non sia convincente e sufficientemente compresa, cercate di farvene una ragione!

Dovete scusare noi consumatori che non abbiamo alcuna cultura e non pensiamo si adatti molto alla nostra consuetudine di fare una prima colazione e se per caso qualcuno, ma molto pochi, pensano che Nutella faccia ingrassare con i suoi 55,2 g di zuccheri su 100g e 31g di grassi e 10 g di grassi saturi, non è vero, però anche voi mi rendo conto che è difficile capacitarsene, impegnatevi un po’ di più, lo so non ci volete credere nemmeno voi, ma:
non fate uno yogurt naturale
non fate un insalata
non fate una mela
non fate una pera
ma fate una crema al cioccolato!

Post Correlati: La nutella dalla prima colazione alla casalinga americana, Nutella qual'è il segreto, Nutella e Unione Europea,

fonte immagini: http://www.nutella.it/

martedì 25 ottobre 2011

Dash Unicef e tetano neonatale, pubblicità stonate?



Una pubblicità che stà indispettendo molti, mi sono arrivate diverse email, su questa pubblicità. Desidero solo precisare che nella comunicazione viene specificato che "Dash donerà la cifra di  E 0,053 per pacco all'Unicef per aiutare a eliminare il tetano neonatale. Questa somma equivale ad esempio al costo di una dose di vaccino". Rispetto però al claim è un altra cosa!
La musica di sottofondo di uno ex spot Coca Cola non aiuta così cresce il malumore on line, che deve essere arrivato alle orecchie di dash, tanto che sul sito missione bontà, non cè : 
1 detersivo= 1 vaccino ma 1 bacio = 1 vaccino.


Non entro in merito alla polemica che il numeri dei bambini che muore di fame è più alto di quelli che muiono di tetano neonatale, non entro nemmeno nella polemica che sarebbe meglio una prevenzione, sono dati e valori troppo importanti per confonderli con un detersivo, io vorrei solo che le aziende e le persone donassero senza do ut des . Ricordo a tutti perché sono parte in causa in quanto collaboro gratuitamente con l'Unicef  e senza alcun tipo di rimborso, come me lo fa tanta altra gente.    

A volte alla carità non si guarda in faccia, se non te lo puoi permettere, come arrivino arrivino basta che arrivino. Certo sono interventi di natura discutibile, ma in certi paesi non ci si può permettere di pensare ad alternative e bisogna intervenire sulle emergenze come ti è possibile e non come vorresti.

La modalità e la gestione sia del marketing che della comunicazione dell'intero progetto è sicuramente discutibile si potevano trovare delle forme diverse e meno infelici.

1 detersivo =  1 vaccino, stona suona male diciamo così

Info: Comunicato Unicef vaccino neonatale, dedideri magazine missione bontà, pagina facebook desideri magazine missione bontà

domenica 23 ottobre 2011

La Pâtisserie des Rêves di Philippe Conticini, Parigi (l'incanto e disincanto)


Un post con il ritardo di un anno, in qualsiasi caso Pâtisserie des Rêves, è considerata se non la migliore pasticceria di Parigi una delle migliori, credetemi non è facile in una città dove sono concentrati i migliori pasticceri del mondo, c'è molta concorrenza nella capitale francese per soddisfare non solo i parigini che costituiscono solo una piccola percentuale della clientela, che invece è composta da "city users" un gruppo non eterogeneo di persone composto da turisti, residenti momentanei, non residenti che passano e frequentano la città saltuariamente, pertanto tutte queste pasticcerie si rivolgono a un pubblico fatto da impenitenti gourmand provenienti da tutto il mondo.


Lanciare una buona idea da Parigi è molto importante quando si vuole aprire una nuova attività imprenditoriale perché ci sono città meglio di altre si prestano a questo scopo. In particolare Parigi è la prima citta al mondo (insieme con Londra) dove è più conveniente aprire una nuova attività nel settore alimentare. C'è un contesto, un "mileau"altamente ricettivo, sopratutto tante professionalità che permettono di sviluppare e affinare meglio un idea, che è molto importante. Questa è la ragione del perchè spesso vi parlo di nuove iniziative che provengono da queste città, ma sopratutto di come vengono realizzate, in modo da fornire un ottimo stimolo ed esempio per nuove idee imprenditoriali.


La Pâtisserie des Rêves a prima vista potrebbe sembrare eccessiva con quella presentazione, sotto delle campane di vetro a temperatura controllata per conservare al meglio il dolce e appagare la vista dei visitatori, che vuole a tutti i costi essere originale, ma tutto questo scompare al primo assaggio, si comprende che quella presentazione così altamente creativa è nulla in confronto alla grande tecnica e l' alta qualità della pasticceria. Al contrario invece di quello che mi capita in Svizzera ma anche in Italia, vedo dei dolci che sembrano delle opere d'arte, che pago come tali ma che invece alla degustazione sono molto deludenti.


La filosofia della Pâtisserie des Rêves si basa sul rivisitazione dei dolci classici in chiave moderna, accanto alle proposte classiche come la Millefoglie della Domenica o la Tarte tatin, nuove proposte mensili che seguono la rotazione stagionale degli ingredienti per garantire il meglio, in questo periodo va molto la torta di lamponi su crema di mandorle. Io sono andato controcorrente ho preso al torta al cioccolato Opera, dopo ancora un mese porto in bocca quella sensazione incredibile che mi ha dato il cioccolato.


Se capitate a la Pâtisserie des Rêves d'inverno non perdetevi il migliore Paris-brest di tutta Parigi oppure le torte agli agrumi (torta al limone e torta all'arancio), non ho mai mangiato delle torte agli agrumi dal gusto così equilibrato tra limone arancio crema pasticcera e frolla alle mandorle. Nonostante Philippe Conticini  (con la collaborazione preziosa di Angelo Musa, r.d.r. tutti d'origine italiana) dice di essersi ispirato ai dolci delle nonne, tutte queste preparazioni hanno in comune la leggerezza, Philippe ha saputo rielaborare alleggerire i dolci classici senza togliere niente al gusto, per fare questo ci vuole una grande conoscenza degli ingredienti, una grande professionalità e una grande passione per il proprio lavoro. In sintesi dolci buoni ma anche leggeri anche perché è finito il tempo di considerare i dolci delle riserve di calorie, devono appagare il gusto senza appesantire (è questo il punto forte del progetto non il design).

Come se tutto questo non bastasse, quello che mi ha più colpito è stata l'attenzione al dettaglio, la bella confezione, un sacchetto bianco con un disegno molto raffinato, la confezione di quel colore rosa molto scuro quasi un rosso chiaro, ho girato in metro a Parigi mezza giornata, con lo sciopero dei treni, con una calca incredibile, i dolci sono arrivati a casa come se appena usciti dal negozio, la qualità e l'attenzione al cliente che riesce a seguirti fino a casa. Questo è uno dei rari casi in cui il marketing accompagna il prodotto e non viceversa, un grande lavoro di ricerca per accompagnare una buona idea di business.


Molti commentatori fanno notare il prezzo io posso dire che il rapporto qualità/prezzo è decisamente alto a Parigi ci sono pasticcerie con prezzi molto più alti e poi quando sono a Milano se vado in via Speronari trovo panetterie che una fetta di torta industriale surgelata e scaldata me la fanno pagare 4,50 posso non spendere invece per un prodotto di qualità 5, 50 a Parigi?


Quello che non mi piace di questo progetto è invece Maison de Reves, aperto in collaborazione con altri talenti come Pierre Hermè con intenzione di sviluppare il marchio e portare la filosofia che ha aperto al pasticceria su altri livelli, trasformadolo in un progetto creativo più che altro un progetto di design, dall'apertura di un Relais&Chateaux in Portogallo, un nuovo tipo d'ospitalità alberghiera in Marocco, Boutique di articoli per arredamento, Profumi, sono dei progetti poco credibili e non realizzati con la stesso slancio creativo, sfruttano il nome, il contesto, ma solo per applicare un valore aggiiunto a dei prodotti e delle cose che non sembrano avere alcun nesso con la Patisserie des Reves, ma sopratutto non dello stesso livello trasformando quello che era un progetto di lavoro dell'arte dolciaria in un progetto d'arredamento!



Potevo comprendere l'apertura di nuovi locali con lo stesso format in giro per il mondo, come Londra, Berlino, Tokyo, New yorkDubai, oppure una serie di accessori per la pasticceria, una serie di prodotti con la pasticceria ma apertura verso altri settori della stessa filosofia, secondo me non regge, il cui impatto negativo rischi anche di travolgere la fama della pasticceria.
La tentazione di autorizzare il marchio a volte può essere pericolosa, meglio fare qualcosa in meno che qualcosa in più, sopratutto era meglio attendere il consolidamento della fama della pasticceria, che è aperta solo da un anno e qualche mese.

Gli indirizzi della Pasticceria a Parigi

- 111, rue de Longchamp, Tel. : 01 47 04 00 24. Tutti i giorni tranne lun. con una bella sala da thè e una terrazza d'estate molto gradevole al tavolo una bibita e un dolce dai 12 euro in poi.

- 93 rue du Bac, il negozio delle foto, quasi all'angolo con Rue de Varenne, vicino a Saint Germain des Pres

In questo video le due pasticcerie quelle di Pierre Hermè e la Pâtisserie des Rêves

venerdì 21 ottobre 2011

Spot Philadelphia in Francia, il gusto visto dai single?

Forse si è capito che mi trovo in questo periodo in Francia, l'altra sera stavo guardando la televisione e mi capita a tiro il nuovo spot Philadelphia. Quello che mi è saltato all'occhio è che in entrambi i casi i due spot mettevano il philadelphia con la pasta, cosi mi chiedevo se mi sono perso qualcosa in Italia, ma nella pasta ci si mette il philadelphia ? Un abitudine francese mettere il philadelphia nella pasta? Magari è solo un modo per fare familiarizzare i francesi con il philadelphia!

Ma perchè usare proprio la pasta? Mi sono detto metterlo sulla Tarte Tatin, sarebbe stata un eresia, metterlo sul fois gras neanche a parlarne, mentre invece metterlo sulla pasta sì, magari pensano che faccia esotico e non italiano, la pasta si sa non è un prodotto francese. Il prossimo spot philadelphia sulla pizza? Chissà?



In Francia Philadelphia è apparso solo quest'anno, non senza polemiche, in un paese dove ci sono 365 formaggi diversi, uno per ogni giorno dell'anno. C'è già chi era pronto a tirare in piazza l'onore e il patriottismo, ma in un periodo di vacche magre chi vuole investire è sempre bene accetto.

Quello che mi ha colpito è anche questa sorta di evocazione del piacere del gusto, quasi a sottolienare un alimento succedaneo ad altre forme di piacevolezza. Altra cosa che mi ha colpito nei due spot, nel primo solo donne che mangiano fra le donne e nell'altro uomini in cucina intenti a farsi da mangiare, siamo diventati una società veramente così? Incomunicabilità fra i due sessi è più alta rispetto ad anni fa o più bassa? O sono io che vago troppo con la mente.



Personalmente le riunioni fra uomini, anche quelle di lavoro, sono noiose, dopo un ora crollo, non so cosa dire, mentre ho visto che le donne quando si incontrano hanno più cose da dire, amano molto di più parlare e confrontarsi. Con 4 figli sono obbligato a serate per derimere i diverbi familiari, serate libere non ci sono mai, non nego che partecipo alle riunioni di ex studenti di scuola a farsi servire in qualche grotto vino e arrosto con patate. La scelta dell'agenzia di comunicazione mi pare non casuale mette in luce evidentemente un aspetto demografico di una nazione dove ci si sposa tardi e i single sono un numero considerevole, mentre quel riferimento alla piacevolezza non lo trovo di buon gusto.

Ma la mia riflessione è un altra, ma voi mettete il philadelphia sulla pasta? E fa quell'effetto lì dello spot? O lo fa solo in Francia?

NB: Qui si scherza e ci si prende in giro buon weekend

Per par conditio c'è anche uno spot dove non c'è la pasta!



Ricordo una blogger che faceva il formaggio tipo philadelphia a casa la nostra Any

mercoledì 19 ottobre 2011

Yogurt Bar, ultimo trend delle nuove idee imprenditoriali per bar

Come molti di voi  sanno, papille vagabonde è anche un osservatorio per nuovi idee imprenditoriali nel settore alimentare, sembra sia arrivato il momento dei Yogurt Bar, anche se a onere del vero sono più dei yogurt gelato bar. Per i miei fedeli lettori non è una novità, per esempio avevo segnalato nel mio post all'inizio dell'anno itmyk di due giovani ragazze parigine, che si erano inventate un attività imprenditoriale al posto di inseguire stage dopo l'Università. Ques'idea sta sempre più prendendo piede tante che un azienda molto grande come Danone ha aperto il primo Danone Yogurt Bar a Parigi, a Rosny 2 Montparnasse. Offre sia yougurt fresco che yogurt gelato al quale sia può aggiungere a scelta cosa mettersi sopra dalla frutta, ai cereali, ai smarties.

Danone Yogurt Bar alla presentazione un blogger francese


Visite guidée du premier Danone Bar di Challenges

Tuttavia non è il solo, già qualche mese fa MicheltAugustin bar , "bar a vache" un punto vendita presso la Grande Epicerie di Parigi e offre una formula che si adatta a diversi locali già aperti, ricalca gli altri format con uno yogurt personalizzato dove tu decidi con quale ingredienti consumarlo frutta fresca o altro.

Questo invece offre una formula più ampia, yogurt si ma sopratutto yogurt gelato, smoothie a base di spremute di agrumi, rispetto agli altri yogurt bar offre molto di più.

Ho già diffusamente parlato a inizio anno, hanno il loro punto di forza nella filiera controllata, un buon  marketing di prodotto costruito sulle personalità delle due imprenditrici per cui molto reale

Le formule francesi comunque hanno avuto come faro le iniziative imprenditoriali americane come Yogurt-land.com, Pinkberry, Frolick, Oko yogurt

Vedremo un inziativa cosi anche a Lugano? in Italia? Non sono certo ma qualcosa del genere mi sembra di averla vista in Toscana a San Gimignano e a Milano zona via marghera una gelateria con solo yogurt.

Sono delle buone iniziative imprenditoriali?
Difficile da dire, io osservo che questo tipo di proposte si diffondono, dipende secondo me dal luogo e dalla clientela, Parigi forse fa un caso a se, come le iniziative statunitensi che anche se sono diffuse in tutti gli Usa, hanno New York come punto più importante, non so dire se è come potranno in futuro svilupparsi. Raccolgono l'attenzione di chi vuole uno spuntino "sano" frutta e yogurt, prodotti che altri locali pubblici snobbano. Un Fast Food salutista? Sembra più la ricerca di un nuovo canale di vendita, yogurt alla prima colazione, yogurt a merenda , yogurt gelato e yogurt 24 ore su 24, non so se tutta questa domanda di yogurt ci sia. 
Il futuro rimane legato alla capacità di personalizzare l'offerta e seguire il target salutistico, un target non facile e difficile da accontentare.

Per quanto riguarda la qualità del prodotto yogurt:
Tutti i siti USA riportano la cartella nutrition con i dati con la tabella nutrizioanle nella maggior parte dei casi gli zuccheri sono 20g per 100g non poco mentre invece i grassi sono molto pochi spesso meno di 1g, logico chiedersi con quale tipo di latte vengono fatti questi yogurt.

Nei siti europei invece questo dato spesso non viene menzionato a onere del vero qualche volta è presente nel punto vendita l'ho visto ma mi sono dimenticato di segnarmelo.

C'è anche un' altra alternativa

Chiquita Fruit Bar

Sono dei punti vendita posti nelle stazioni o bei veri e propri locali con un angolo dedicato alla frutta fresca, per comporre macedonie al momento o anche qui c'è lo yogurt con la frutta fresca. Nelle stazioni invece ci sono dei prodotti già pronti come le macedonie da prendere e portare via. Personalmente mi ricorda molto il mitico Viel di Milano, però era artigianale tutto un altra cosa.


lunedì 10 ottobre 2011

Alzheimer e alimentazione

Domanda : Una dieta può ridurre il rischio di Alzheimer?

Risposta, ancora non siamo in grado di sapere le cause di questa malattia, tuttavia da una serie di studi ci sono arrivate diverse indicazioni, una dieta sana ed equilibrata per la mente può aiutare a ridurre questo rischio, quindi un ridotto consumo di grassi saturi, il livello di colesterolo nella norma, l'esercizio fisico, 5 porzioni di frutta e verdura, un adeguato apporto di Omega 3, un adeguato apporto di vitamine del Gruppo B, Vitamina C, Vitamina E,  potrebbero contribuire a ridurre il rischio , comunque ricordate che tutt'ora le cause non sono note, negli ultimi giorni si è parlato dell'utilizzo sarebbe meglio dire dell'abuso di farmaci con benzodiazepine,  utilizzati spesso contro la depressione e l'insonnia, che sono state messe in relazione con il rischio di sviluppare l'Alzheimer.

Colgo l'occasione per parlare di Alzheimer e alimentazione, in particolare dei malati di alzheimer, più email mi hanno chiesto, dopo la pubblicazione del post nella giornata dell'Alzheimer, non c'è un vero e proprio studio sul rapporto alimentazione e malattia d'Alzheimer anche perchè esiste una grande variabilità di pareri e di condizioni, ho cercato di mettere insieme con il mio amico il Dr. B. Dubois neurologo, ad essere sincero più suo che mio il testo di questo post*, dei denominatori comuni di diversi studi e del trattamento di alcuni centri, al momento non esiste una terapia alimentare ma consigli per una alimentazione equilibrata e varia ricca di alcuni nutrienti più importanti di altri per adattarsi alle esigenze fisiologiche dei malati.

Nella malattia di Alzheimer l'alimentazione per il benessere del malato può agire su tre livelli:
1) il controllo del peso
2) limitare i deficit nutrizionali (Vitamine, sali minerali)
3) prevenire alcuni disturbi del comportamento alimentare.

Il controllo del peso
La perdita di peso per i malati di Alzheimer è un segno negativo, un buon stato nutrizionale limita la degradazione cognitiva, ci sono diversi studi che hanno messo una correlazione tra denutrizione e la perdita delle capacità intellettuali, pertanto è consigliato di pesare le persone con alzheimer  una volta alla settimana almeno ogni 15 giorni, pertanto è necessario intervenire subito per ripristinare il peso perso. In realtà questo non è facile con il progredire della malattia la riduzione del movimento fisico, dell'inappetenza e dei problemi legati alla malattia. Limitare e prevenire la perdita di peso evita anche altri rischi legati alle conseguenze della denutrizione come un sistema immunitario debole e la perdita della massa muscolare e della forza. 

La consistenza degli alimenti
Una cosa molto importante per i malati è la consistenza degli alimenti, oltre ad avere una ridotta indipendenza di movimento e di autonomia, hanno delle difficoltà nell'alimentazione di masticare e deglutire, inoltre le terapie farmacologiche causano diverse problemi digestivi. La cosa migliore è quella di utilizzare cibi come i passati, la carne macinata, tutti cibi facili e semplici da mettere in bocca e deglutire, pezzi piccoli anche da prendere con le mani.

Consistenze tenere che si possono separare con la forchetta,
consistenze miste (carme macinata + puree)
consistenze lisce come quelle di un formaggio bianco tenero
consistenze semiliquide come quelle di uno yogurt.

Pasti
Meglio fare dei piccoli pasti ma frequenti, evitare quei cibi dagli aromi troppo forti, possono generare nausea, come le patate fritte, cibi troppi ricchi di grassi, aglio, cipolla, spezie e le erbe aromatiche, che sono importati ma in piccole quantità senza esagerare.

Modificazione della percezione del gusto 
Questo è forse uno degli aspetti più curiosi e più tristi, la perdita della percezione dei sapori, quello che una volta gli piaceva molto, potrebbe non piacergli più, si perde anche la memoria dei sapori, cercare di mantenere vivo ricordi e profumi, provate con arricchimenti di erbe aromatiche, associare un cibo con un profumo, bastano due foglie di menta per rendergli il pasto più appettibile; è possibile che non riconoscono più gli alimenti.
Utilizzo delle erbe aromatiche, diversi studi hanno confermato il ruolo della salvia e del rosmarino, in particolare la salvia, secondo alcuni studi potrebbe inibisce o meglio contribuire a limitare l'enzima responsabile della diminuzione di acetilcolina , una molecola fondamentale per la comunicazione tra neuroni.

Al di la di questo il dare gusto agli alimenti per stimolare l'appetito, non solo erbe aromatiche ma anche spezie (curcuma, paprika, cannella) ma anche limone ma in piccole quantità.

Un altro consiglio pratico invece sono le posate e i piatti infrangibili, nel tempo hanno anche una ridotta capacità di movimento indipendente, io meglio la mancanza di coordinazione orale muscorale, sovente capita che non sanno utilizzare le posate, in stati avanzati delle malattia devono essere imboccati, ci sono in vendita anche piatti e bicchiere adatti.

Deficit vitaminico e sali minerali: principalmente di Carotenoidi, Vitamina C, Vitamina E, Vitamina B1, Vitamina B3, Vitamina B6, Vitamina B9Vitamina B 12, Selenio, Zinco. Tutte queste vitamine e sali minerali la cui carenza è stata associata a disturbi cognitivi.

Senza andare molto nello specifico, è importante e siamo certi che nel centro dove viene seguito il paziente viene valutato lo stato nutrizionale del malato, il MNA cioè Mini Nutritional Assesment, per fornire una terapia nutrizionale personalizzata, ma io preferisco stare sul generale e fornire consigli semplici.



Almeno tutti i giorni

- Almeno 2 frutti al giorno, sbucciati, già tagliati, tagliati a pezzi o ridotti in composta, ideale sarebbe la frutta fresca, quelli più colorati , in casi particolari o a seconda dell'evoluzione della malattia si possono rimpiazzare con spremute d'arancia, composte, frutta cotta, centrifugati alla frutta.
Legumi o verdure  verdi cotti o crudi, può essere utile ridurli in zuppe o in puree
- 1 porzione di insalata al giorno per apporto di Vitamina B9, anche con qualche pezzo di pomodoro.
- Utilizzo di olio vegetale con in prevalenza quelli ricchi di omega 3 come olio di noce o olio extra vergine d'oliva.
- 1 porzione di Amidacei al giorno come i cereali (orzo, riso, avena, farro, pasta, ma anche patate, castagne)
- Carne o pesce, una volta al giorno , per garantire apporto di di ferro e l'apporto di proteine e Vitamine B 12
- Un po' di pane meglio pane integrale arricchito con i semi  di zucca, semi di lino, semi di papavero oppure noci, noccioline, castagne.
- Un prodotto derivato del latte a scelta per apporto di calcio e vitamina D, come ad esempio yogurt  con una consitenza semiliquida.
- Bere molto almeno 1,5 l d'acqua, la deglutizione è importante non e raro a tavola alternate un boccone con un sorso d'acqua.

Un ottimo consiglio può essere anche l'utilizzo dell' acqua gelatinata, basta delle gelatina basta un foglio di gelatina per un litro di acqua, si può aromatizzare acqua con dello sciroppo , succo di frutta e vaniglia, mettere nel frigorifero per un ora ed è pronta sarà più semplice, permette di evitare casi di disidratazione.

Durante la settimana
- 3 volte alla settimana almeno il pesce , non solo per gli acidi grassi omega 3 (sgombro, salmone, sarde, alici, aringa) ma anche per diversificare le fonti alimentari degli omega 3. Il pesce va consumato in filetti o in polpette ma senza lische in quanto sarebbe troppo impegnativo mangiarlo, meglio se aromatizzato con del limone,o abbinato a dei cibi più graditi, come un puree di patate o un puree di piselli, fare mangiare del pesce ai malati di Alzheimer non è per nulla facile.
- 2 o 3 volte una piccola porzione di formaggio erborinato tipo gorgonzola per completare apporto di Vitamina B12 per diverisficare le fonti alimentari delle diverse vitamine, i formaggi erborinato in piccole porzioni possono stimolare l'appetito ed è facile metterli nelle altre preparazioni come zuppe e puree.

Ricordate sempre l'importanza della consistenza devono essere tagliati finemente in pezzi piccoli o frullati, per esempio il pesce il polpette si presenta per loro molto meglio.

Risorse di Vitamina C: frutta e verdura in particolare arance, kiwi.
Risorse di Vitamina E: olii vegetali com olio di canula, olio di noci, quest'ultimo non molto ricco di vitamina E ma ricco di omega 3 come anche olio di canapa, sono molto ricchi di tocoferolo anche le noccioline, le noci e le mandorle.
Risorse di Zinco: le carni di vitello o pollo, alcuni formaggi come il grana, alcune bevande al cioccolato, semi di zucca, pinoli, spezie secche come cardamomo, basilico, germe di grano, fegato di vitello.
Risorse di Selenio: contenuto principalmente in alimenti che contengono proteine come pesce, carne e uova, anche nei cereali. Parte del contenuto si perde nella cottura, buone percentuali di selenio le possiamo trovare nel  coregone, seppie, cozze, polipo, semolino, tonno conservato
Risorse di carotenoidi. Frutta e verdura come zucca. carota, anguria, pomodoro, ma anche legumi verdi come i piselli.


Le vitamine del gruppo B
le vitamine del gruppo B svolgono un ruolo importante nella sintesi dei neutrasmettitori, notariamnte la mancanza di vitamina B 12  è correlata all'Alzheimer, tutto questo elenca indica il ruolo delle vitamine, a quale neurotramettitore sono associate e una loro carenza cosa può determinare.

- Vitamina B1
agisce sul neurotrasmettitore : AC/colina
una carenza può determinare: problemi di umore e alterazione del sistema nervoso

- Vitamina B3
agisce sui neurotrasmettitori :  Serotonina
una carenza può determinare Astenia, Anoressia, Confusione, Demenza

- Vitamina B6 
agisce sui neurotrasmettitori:  Dopamina Serotonina GABA
una carenza può determinare: Astenia Depressione, Disturbi della memoria

- Vitamina B9/B12 Folati 
agiscono sui neutrasmettitori: Cobalamina Dopamina Serotonina GABA Biopterina
una carenza può determinare: Astenia Depressione Disturbi della memoria Demenza

Anche la Vitamina C svolge un ruolo fondamentale

- Vitamina C
agisce sui neurotrasmettitori come Dopamina e Norandrenalina
la cui carenza può determinare : disturbi cognitivi come Astenia, Depressione e Demenza


*Post Vagabondo, non è semplice iniziare la settimana con un post così, ma sono in fiera e utilizzo un post programmato e sfrutto gli amici, più vagabondo di cosi, papille vagabonde non ha un comitato scientifico editoriale, ma neanche un' po', farei ridere i polli, un blog senza pretese, ma ha solo qualche amico che mi da una mano gratuitamente come in questo post, Bruno grazie!

Le foto non c'entrano nulla le ho scattate vicino casa mia, prima di partire, hanno il solo scopo di rendere questo argomento più piacevole.

giovedì 6 ottobre 2011

Le nuove bevande funzionali con Chia: Synergy Kombucha, Drink Chia, Mamma Chia

Fra pochi giorni anzi fra poche ore si inaugura Anuga 2011, sono già arrivato a Koln, piove e l'aria fresca mi sembra di stare in Autunno. Fra qualche ora sarò sommerso da ben 1377 nuovi prodotti agroalimentari da giudicare, da non ricordare più chi sono, ma già fervono presentazioni alla stampa e agli operatori del settore. Tre prodotti hanno già colto la mia curiosità sono dei beverage prodotti da bere a metà tra gli energy drinks e le bevande funzionali  con Chia, per valorizzare nelle bevande il contenuto di Omega 3, sono : Synergy Kombucha GT's Chia,  Drink Chia Omega 3 Superfood, Mamma Chia.

Qualcuno forse più attento si ricorderà di quando ho risposto ad una domanda di una lettrice che mi chiedeva di come potere completare la sua alimentazione e dove  trovare alimenti con Omega 3 e avevo segnalato anche la Chia, un ingrediente nuovo per noi europei e poco conosciuto. Come osservatore mi piace captare quali sono gli ingredienti che avranno un maggiore impiego nell'industria alimentare, qualcuno ricorderà che sono stato il primo a parlare dell' Acai, del sciroppo Agave, dello zucchero di Palma, Stevia. L'integrazione negli alimenti o nel latte di Omega 3 non è nuova, ma questa volta è nelle bibite. Tra le diverse integrazioni possibili della chia avevo pensato più come ingrediente per pane, torte, yogurt, creme, salse dolci e salate, ma devo dire questa volta vederlo nelle bevande mi ha stupito molto, un' applicazione a cui non avevo pensato.

Sono già dei prodotti molto noti negli Usa, in sintesi sono delle bevande derivate da ingredienti d'agricoltura organica, solo il 5% di frutta, arricchite di vitamine e probiotici, e molta acqua, hanno fatto questa nuovo linea con chia per aumentare il tenore di Omega 3. hanno combinato la chia con i gusti di ciliegia, lampone, uva. Interessante la comunicazione fatta da ragazzi che inviano foto mentre bevono le bibite, vengono fuori delle immagini molto normali, hanno anche una pagina su Facebook.

Drink Chia Omega-3 (il sito è drinkchianow.com ma temporaneamente inagibile)
Delle bevande indicate più a chi fa sport arricchite di Omega 3 ai gusti di : mango e mandarino, fiore di caprifoglio e pera,  fragola e limone, assicurano a basso contenuto di sodio, zucchero, calorie, colesterolo ma ricco di vitamine del gruppo B, antiossidanti e 880 mg di Omega 3, sicuramente è un modo originale per sia utilizzare la chia che assumere Omega 3


Un altra bevanda alla frutta simile alle altre due ma con 2000mg di Omega 3 per confezione, Pagina su Facebook anche per Mammachia


Ricetta Home made, bevanda alla chia
Sapete già cosa penso degli alimenti e bevande funzionali, integrazione di Omega 3 con delle bevande, non è proprio forse il migliore modo di assumerli ma andando a cercare on line ho trovato ricette da fare a casa per i più sportivi, bevande alla chia con acqua, miele, succo d'agrumi limone o arancia e chia, posso dire che questo è il metodo che mi piace di più dei 4.


Questa sono le prime tre curiosità fuori fiera

Per saperne di più sulla chia : ChiaSeedEurope





lunedì 3 ottobre 2011

Tassa sui grassi saturi, prevenzione Obesità? (dall'evasione fiscale all'evasione sui grassi)

La notizia è di questo sabato, in Danimarca è stata approvata una norma che mette una tassa sugli alimenti con grassi saturi, l'imposta si applica a tutti i prodotti contenenti più di 2,3% d' acidi grassi saturi: la carne,  olio, burro, formaggi, creme e prodotti trasformati, il governo danese lo configura come uno strumento per la prevenzione dell'obesità. La mia interpretazione è meno scientifica, lo vedo come un aumento delle imposte, la necessità di fare cassa. In merito alla demonizzazione degli grassi saturi mi torna in mente il famoso periodo degli anni '30 in America il Proibiziomismo, per l'Alcool, uno strumento che alla fine non la limitato anzi ha diffuso l'alcool anche in quei gruppi di popolazione dove era limitato il consumo.

Questo tipo di intervento in Europa non è nuovo e segue l'Ungheria, tassa su tutti i prodotti con più zuccheri e grassi, l'Irlanda tassa i prodotti ricchi di zucchero, la Scozia le bibite analcoliche, la Francia tassa prima gli snack alle casse dei supermercati e da gennaio le bibite alla soda. Se posso permettermi la tassa sui grassi saturi come prevenzione dell'Obesità, una norma in uno dei paesi a più basso tasso d'obesi in Europa, mi fa un po' sorridere.

Visto l'aria che tira in Europa negli ultimi mesi non mi stupirei di vedere altri governi che propongono iniziative simili. Sembra che i governi di fronte a dei problemi di deficit di bilancio, l'unica soluzione che hanno è quella di Tassare, con la scusa che l'Obesità aumenta la spesa sanitaria, senza tra l'altro la presenza di misure di prevenzione o strumenti d'intervento. Pagare le tasse uno strumento per prevenire l'obesità?  Dall'evasione fiscale all'evasione sui grassi? (Lei quanto ha evaso? Le giuro solo due fette di salame!) Si contrabbanderà lardo e burro? Io quest' anno ho fatto il guanciale lo metto in cassaforte invece che in cantina?  Mi renderà più dei titoli in borsa? 
Questa tassa ha diversi aspetti  di riflessione interessanti sull'Obesità, la società e luoghi comuni.


Scelte di salute molto politiche e poco attente ai consumatori

Il fallimento delle politiche commerciali nazionali, se un prodotto ritieni che sia non adatto alla vendità perchè ricco di grassi saturi, ritiralo dal mercato, impedisci la circolazione delle merce. Ingredienti che aumentano i grassi saturi nei prodotti sono noti, ma sembra che di fronte al potere delle multinazionali i stati nazionali non hanno discrezionalità.

Il fallimento delle politiche di prevenzione della salute in Europa, nella maggior parte dei casi sono ridicole, comunicate male e gestite ancora peggio, un gran esborso di danaro dato a simpatizzanti politici ma dai risultati inconcludenti, nessuna infatti prevede un feedback, fatta per fare non per avere dei risultati, mi vengono in mente scusate il paragone infelice, tutte quelle campagne pagate dai contribuenti per abolire la prostituzione per poi ritrovarsi le strade piene.


Grassi, grassi saturi e zuccheri semplici

Il fallimento dei messaggi di comunicazione sull'Obesità troppo improntati sui grassi "mangiare con meno grassi" ha favorito un idea confusa dell'obesità e un maggiore consumo di glucidi e zuccheri, cioè più prodotti da cererali raffinati, pizza, dolci, snack salati, che sono divenuti più pericolosi dei grassi, possibile che a nessuno a venuto in mente di dire, che l'obesità non è solo un problema di grassi saturi?

Anche se il nostro corpo preferisce immagazzinare riserse d'energia da lipidi non va sottovalutato il ruolo dei  cibi ricchi di carboidrati, i cui zuccheri vengono convertiti in glucosio. Più sono raffinati più questa conversione è veloce. Per gestire la glicemia, il pancreas produce insulina, che trasporta il glucosio nelle cellule. Una parte è utilizzata come riserva di energia sotto forma di glicogeno, ma in individui sedentari, questo viene convertito in grasso.

Questa eccessiva attenzione comunicativa solo sui grassi come ingrediente, ha favorito nel corso degli anni una carenza di acidi grassi essenziali nella popolazione, in particolare una carenza di DHA nel cervello, alcuni ricercatori hanno messo in relazione la carenza degli acidi grassi essenziali in primo luogo con l'aumento delle malattie degenerative ma sopratutto associata all' alcolismo, depressione, ansietà. Che sono anche dei fattori che possono predisporre all'Obesità. Sarebbe importante insegnare la differenza tra grassi buoni e grassi cattivi, carboidrati complessi e zuccheri semplici.


Il grasso diventa uno status simbol

C'è in tutto questo un risvolto sociale secondo me pericoloso, tempo fà le compagnie aeree proposero di fare pagare di più, coloro che erano obesi, non vorrei che essere obesi diventasse uno status symbol, io sono obeso perchè ho i soldi e posso permettermi di comprare prodotti più cari e servizi più cari. Siamo nella società dell'ostentazione della ricchezza e della volgarità, io mangio grasso per farti vedere che sono ricco, costituirebbe un pessimo esempio.   

I grassi hanno la particolarità ci conferire anche sapori a piatti e pietanze, se si è abituali a una certa palabilità è molto difficile rinunciarci anche qualora il suo costo fosse alto. Es una pasta frolla senza burro non sarebbe lo stesso (in foto la mia torta di prugne!). La convinzione sta nel saperlo e di saperci rinunciare molto più spesso di quanto si faccia, per i motivi di salute, questo non vuole dire rinunciare al gusto, ma diminuire la frequenza e alleggerire alcune preparazioni.

L'obesità ha cause multifattoriali ma un Governo per la salute pubblica più che tassare può intervenire a diversi livelli, dalla comunicazione alla circolazione dei prodotti, ma sopratutto dovrebbe agevolare a tutti all'accesso delle terapie, agevolare informazioni sui centri in cui i cittadini possono rivolgersi per la terapia e la cura, agevolare l'ingresso dei centri per il mantenimento del peso, agevolare la possibilità a tutti di fare attività fisica, sia di modesta entità che di grande entità.

In definita l'Obesità è un grande business, sembra che il Governo di Danimarca, ma anche Scozia, Irlanda, Francia e Ungheria, si siano chiesti, se tutti ci  fanno i soldi, aziende alimentari, medici, cliniche, aziende farmaceutiche, centri benessere, perchè noi no?  

Tasse non per le patologie ma per i deficit dei conti generati da altri motivi

Tra l'altro spalmando la tassa su tutti i consumatori. Un po' come dire che aumento il prezzo per andare in montagna, perché se vado in montagna è possibile che vado a sciare e che cado, mi fratturo il ginocchio, pago una tassa sulla possibilità che avrò di ricorrere a delle cure mandando in deficit la spesa sanitaria. Si ma io le tasse le pago e pago anche la sanità quando ho bisogno. Lo pago anche se ci vado solo d'estate. Siamo certi che il deficit non la facciano le patologie e gli utenti ma la cattiva gestione politica della sanità, che aumenta i costi senza offrire servizi di qualità agli utenti?
Le tasse sugli alimenti, al di là delle ragioni, sono sempre state inserite per fare cassa velocemente, l'obesità è un pretesto come un altro.

Staremo a vedere se i Danesi, miglioreranno la loro salute, sopratutto se quel 10% di obesi scenderà nel corso degli anni, io ricordo una Copenhagen molto attiva, metodi coercitivi in genere non hanno avuto molto successo  tuttavia c'è un precendente recente che invece ha avuto un certo successo, il divieto del fumo nei locali pubblici del Ministro Sirchia, che ha diminuito il consumo di tabacco, intervento di diversa natura, negli anni l'aumento del prezzo delle sigarette non aveva  scaturito effetto mentre il divieto di fumo, si, forse si dovrebbe vietare di mangiare in pubblico alimenti ricchi di grassi saturi? Qualche sindaco in America ci ha provato ma con esiti incerti.

Ma se una tassa così ci fosse anche da noi che succede secondo voi?

(ssst... intanto metto al sicuro il guanciale, tira una brutta aria :-))

Elenco dei alimenti con maggiori grassi saturi