lunedì 27 gennaio 2014

Il salmone è il pesce più inquinato del mondo?

Domanda di Violetta P.. ti volevo chiedere se è vero che il salmone è il pesce più inquinato del mondo come ho letto su alcuni giornali e quali sono i reali pericoli mangiando salmone?

Il salmone negli ultimi 10 anni è diventato un pesce molto familiare sulle nostre tavole, tanto che è diventato uno dei pesci più consumati. Non so se sia il pesce più inquinato ma sicuramente è uno dei pesci più a rischio.

Il successo del salmone si spiega per due ragioni:

1) Si tratta di un pesce che lo si trova già pronto per la cottura, facile da preparare, con poco o nulla di scarto, ha un ottimo indice di sazietà. Il suo profumo e il sapore molto delicato permette di fare mangiare pesce anche in quelle persone che non gradiscono il profumo e il sapore del pesce. Ha una grande versatilità in cucina e lo si può abbinare molto facilmente dalle zuppe al primo piatto, dalle verdure ai legumi.

2) L'influenza della forte comunicazione degli omega 3, se guardiamo la pubblicità sembra che gli omega 3 si trovano solo nel salmone, non è vero ma questo ha portato a sottovalutare altre varietà di pesce, si pensi all'Italia dove si può trovare dell'ottimo pesce azzurro, sempre fresco perché il pesce azzurro non gradisce la congelazione, altrettanto ricco di omega 3 con un maggiore rapporto qualità prezzo.

Costa molto meno il pesce azzurro rispetto al salmone, si possono trovare sarde a 2 o 3 euro al kg mentre il salmone spesso costa più di 14 euro al kg. 5 o 6 volte in più, e non è 5 o 6 volte in più ricco d'Omega 3 eppure anche l'Italia come altri paesi sono diventati grandi consumatori di salmone.


Da dove proviene il salmone?

Il più grande produttore di salmone è la Norvegia, nel 2013, secondo alcune fonti con 1142 mila tonnellate, rappresenta quasi il 60% del mercato, tanto che il salmone è la seconda voce del bilancio economico della Norvegia, la prima è il petrolio. La Norvegia condiziona l'intero mercato del salmone, allevamento, distribuzione, prezzo e qualità. Il secondo produttore è il Cile con 462, poi il Regno Unito con 140, Canada con 110, Australia 37, Stati Uniti 20.

La produzione per paese non deve confondere, si tratta nella realtà di un mercato in mano a pochi operatori, perché per esempio la prima azienda produttrice di salmone è la Marine Harvest, con un fatturato di (€ 1.850.000.000) che ha allevamenti di salmoni in più paesi Norvegia , Scozia , le Isole Fær Øer, Nord e Sud America, altre società norvegesi grandi produttori di salmoni Leroy SeafoodGrieg seafoodNorway Royal Salmon .



Per soddisfare la domanda crescente di salmone, si è passati a sistemi d'acqualcoltura intensiva, da allevamenti di piccole dimensioni ad allevamenti di gradi dimensioni a livello industriale, questo comporta problemi sanitari e problemi d'inquinamento.
In Europa la maggior parte del salmone in commercio è salmone d'allevamento, mentre la maggior parte del salmone selvaggio arriva dal Nord America.

Più volte l'associazione  Green Warriors of Norway, ha denunciato  irrorazione di  antibiotici sulla peschiere  e l'impatto ambientale negativo dell'inquinamento organico dei fiordi norvegesi dell'accumulo sia delle feci dei pesce sul fondo che dei residui delle sostanze irrorate negli allevamenti.




Le aziende produttrici di salmone dichiarano di avere degli allevamenti sicuri, di fornire pesce entro i limiti consentiti da Fda, Efsa e dagli organismi statali di sicurezza degli alimenti nel rispetto delle norme vigenti nei paesi dove viene distribuito, tuttavia qualche Autorità Nazionale Europea ha invitato alla moderazione nel consumo di salmone consigliando  di non superare le due porzioni a settimana.

Secondo alcuni ricercatori oltre ai benefici nutrizionali che il pesce ha nella prevenzione del rischio cardiovascolare e celebrovascolare, le sicurezza di questi benefici potrebbero essere messi a rischio dalle incertezze sui rischi tossicologici derivanti da Mercurio, PCB e Diossina contenuto nel pesce.


Non c'è bisogno di ignorare un tipo di pesce , è meglio variare il loro consumo 

Come posso io rassicurare? I pesci grassi sono buoni per la salute ma potrebbero contenere anche inquinanti anche se oggi trovare pesce totalmente privo d'inquinanti è quasi impossibile, visto le condizioni in cui versano alcuni mari, bisogna quindi elaborare una strategia, come alternare i pesci grassi con i pesce magri, le statistiche ci indicano che in genere si mangia pesce una volta alla settimana , ma le statistiche nell'alimentazione possono non dire nulla, il rischio è individuale e non generale, perchè c'è chi non mangia mai pesce come chi invece mangia pesce tutti i giorni. 

Io suggerisco ragionevolezza, non più di due porzioni a settimana di salmone, anche se sono molto pochi quelle che raggiungono questo traguardo ma soprattutto se mangiate pesce nella dieta per gli Omega 3, suggerisco di variare le specie di pesce e di conseguenza di fonti di omega 3, sgombri, alici, sarde, cozze, portate in tavola una maggiore varietà tra i pesci sia grassi che magri. Ricordiamo anche i pesci magri come merluzzo, polpo, spigola, scorfano, sogliola.

Quello che fa la differenza nel mangiare pesce non è la sola presenza dell'omega 3 ma di quel misto che troviamo nel pesce di omega 3 con vitamine B e D, Iodio, Calcio, Selenio, Potassio, Magnesio, Arginina che possono avere impatti favorevoli sulla prevenzione della malattie cardio vascolari e celebro vascolari, unita ad uno stile di vita attivo ed a una alimentazione equilibrata.

Ricordo che tutte le Autorità Nazionali addette al controllo degli alimenti sostengono che il pesce in vendita sia al di sotto dei valori fissati per legge per la presenza d'inquinanti e noi ci crediamo ovviamente.


Non c'è bisogno di ignorare un tipo di pesce, bisogna cogliere questa opportunità per  variare il  consumo di pesce. 
In merito se è meglio il pesce d'allevamento o selvatico fate attenzione pesce selvaggio non è sempre indice di naturalità, dipende da quelle che il pesce mangia e dove vive alcuni mari come il mare Baltico il pesce selvaggio è particolarmente inquinato, più inquinato di quello d'allevamento, tanto che i svedesi mangiano  pesce norvegese d'allevamento.

Tra i pesci grassi ricchi di omega 3 con la minore presenza di sostanze a rischio sono le alici, le sarde. gli sgombri dell'Atlantico e il salmone selvaggio dell' Alaska. 

Chi deve prestare maggiore attenzione sono le donne in gravidanza e le donne in allattamento e ai bambini piccoli diversi studi hanno dimostrato gli effetti deleteri dei PCB sullo sviluppo mentale e motorio dei bambini, tuttavia occorre ricordare che le persone esposte ad un eventuale rischio sono veramente pochissime perché il consumo medio di salmone è ancora basso nei paesi del Mediterraneo , se invece il vostro consumo individuale è più due porzioni a settimana come ho suggerito applicate un minimo di ragionevolezza aumentando la varietà del pesce, ne guadagnerà anche il senso del gusto.


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mercoledì 22 gennaio 2014

Pomodoro e cioccolato, le nuove frontiere del gusto

Questo blog tiene d'occhio i nuovi prodotti per cercare di capire le tendenze del settore alimentare, sono stato colpito da questo originale nuovo abbinamento pomodoro e cioccolato, proposto in versione salsa da Saclà.

Fa parte della linea salse creative proposte da Saclà per il mercato estero, oltre alla salsa pomodoro e cioccolato, abbiamo anche salsa peperoni e ananas, salsa zucca e parmigiano, salsa peperoni fichi e nocciole.

Se volevano stupire ci sono riusciti, non ho mai comprato una salsa Saclà in vita mia ma secondo me questo abbinamento pomodoro e cioccolato, può piacere, sono certo che lo ritroveremo anche in futuro.

Da un po' di anni il cioccolato si declina sempre più spesso con la frutta, dal classico pere e cioccolato al più difficile limone e cioccolato, mentre l'abbinamento con la verdura lo stiamo apprezzando da poco, abbiamo già visto, cioccolato con le barbabietole, cioccolato con le zucchine e ora cioccolato con il pomodoro.

La realtà è che abbiniamo il cioccolato con tutto, la pasta come i tortelli al cacao di Giovanni Rana o le pappardelle con crema al cioccolato Lo scoiattolo, il formaggio (Milka Philadelphia) l'altro giorno ero al ristorante è ho visto il signore di fianco a me, lo giuro, mangiare del Roquefort con una generosa cucchiaiata di Nutella.


Papille gustative impazzite o voglia di piacevolezza ?

Da una parte a causa delle modificazioni del clima del pianeta, la produzione di cacao e di conseguenza di cioccolato diminuisce, dall'altra la domanda di cioccolato cresce sempre di più coinvolgendo nuovi paesi come la Russia e la Cina, la conseguenza è che il prezzo del cacao aumenta sempre di più.

Impavidi al portafoglio in tempo di crisi, le vendite di snack al cioccolato si moltiplicano e in tavola cioccolatiamo tutto dall'antipasto al dessert, perché abbiamo le papille gustative impazzite? Carenze di neurotrasmettitori? Troppo stress? Bisogno d'affetto? Bisogno di piacere del gusto?


Cosa hanno in comune cioccolato e pomodoro?

Sembrerà strano ma anche se sono uno l'elaborazione del cacao e l'altro il frutto di una pianta, entrambe provengono dal Sudamerica, il pomodoro dal Messico, territorio degli Atzechi, introdotto in Europa dal un padre gesuita spagnolo Jose de Acosta per un certo periodo veniva chiamato "pomme d'amour", da cui deriva il nome pomodoro, pare che il suo colore rosso ispirava pensieri peccaminosi.

Il cacao invece proviene dal Nord dell'Amazzonia e furono gli Atzechi  che trasformarono le fave di cacao in una bevanda che chiamarono "nutrimento degli Dei" dalle proprietà afrodisiache, secondo i racconti dei monaci spagnoli (tenete presente che a dire che erano afrodisiaci erano dei monaci, che in teoria di questa materia non dovevano essere espertissimi).

Il cacao e il pomodoro sono entrambi ricchi di Antiossidanti di carotenoidi il pomodoro e di flavonoidi il cacao, con un contenuto di Vitamina B3, Manganese e Zinco. entrambi condividono anche delle sindromi e manifestazioni allergiche, acne, emicrania, reflusso esofageo ....


Sintesi: Come abbiamo visto cioccolato e pomodoro anche se è un abbinamento originale hanno molte cose in comune, la provenienza, la scoperta dell'America, gli Atzechi, i gesuiti spagnoli, le proprietà afrodisiache, il pomodoro è stato sempre più legato al gusto salato e il cacao al gusto dolce, ora che i gusti si mescolano, entrambi ritrovano le loro origini, diciamo così.

Anche se ho un insana curiosità verso gli abbinamenti, per il pomodoro aspetto la bella stagione, per il cioccolato tengo nel cassetto del mio studio per quando mi viene la voglia una tavoletta di cioccolato per un quadratino ogni tanto, sarò mica rimasto l'unico?

Fonte e foto: Saclà

domenica 19 gennaio 2014

Pubblicità suonate: Danio Danone, addio al senso di fame?

Abbiamo già parlato di Danio Danone come prodotto alimentare,  un latte fermentato che viene ritenuto equivalente allo yogurt greco per consistenza, ma si tratta di due prodotti differenti, ora ne parliamo come momento di comunicazione.

La strategia di comunicazione di Danone, come Danacol, Activia, Danaos, tende a presentare un contesto  con un risvolto negativo per la salute e il prodotto come soluzione. 

Protagonista dello spot Danio Danone è il senso della fame in versione horror, dove però lo stimolo della fame viene visto come un evento negativo nelle peripezie di Famelik, che si cala nei panni dei cattivi del cinema “Jack Torrance di Shining, Darth Vader di Star Wars, Norman Bates di Psycho.

Il senso di fame è un segno cosi negativo?

Non mi piace questa visione negativa del senso di fame, si potrebbe dire che più facilmente il mangiare fuori pasto, la fame di snack spesso è generata da non mangiare a sufficienza durante i pasti, da una cattiva distribuzione dei pasti durante il giorno, dallo stress, dalla carenza di serotonina, quante ragazze saltano il pasto? Quante ragazze e donne sono in ristrettezza alimentare? 

Non è sbagliato una merenda al pomeriggio o uno spuntino a metà mattina ma non necessariamente deve essere visto come un momento di terrore puro e non necessariamente deve essere un latte fermentato a placare questo impulso, mai provato con della frutta, magari una mela? ( la mela ha un indice di sazietà secondo wikipedia medio alto).

Il terrore è qualcuno che ti insegue con un ascia, se sei in ospedale in sale d'attesa di un pronto soccorso per un tuo caro che non sai se ce la farà, no se ti viene appetito!

Vorrei anzi mi piacerebbe che si guardi il cibo con più serenità, mangiare oltre che essere un atto fisiologico che aiuta a stare bene porta positività, insomma avere fame non dovrebbe essere associato a un film dell'orrore.

Non mi piace nemmeno la soluzione al senso di fame del derivato del latte, un modo implicito a consumare più porzioni di latte.




Dallo yogurt a 2,70/ 3,00 euro al kg al latte fermentato a 8,60 euro al kg

Credo che Danio di Danone non sarà l'unico latte fermentato concentrato, già si parla della prossima uscita di Yopa una marca concorrente alla Danone.

Ricordo che il prezzo di uno yogurt bianco parte da 2, 70/ 3,00 euro al kg mentre invece il prezzo di Danio è 8,60 euro al kg, di conseguenza più del doppio. Per convincerci ad acquistare e spendere molto di più per un latte fermentato, hanno organizzato per il 2014 una campagna di comunicazione molto forte.

Quello che spot dice e non dice

Non si fa alcun accenno al perchè si dice addio al senso di fame, lo diciamo noi, da più parti si scrive che una dieta ricca di proteine favorisce una maggiore sazietà e indirettamente potrebbe contribuire a perdere peso.

Un conto è parlare di una dieta alimentare un conto è parlare solo di un alimento singolo. Ho più volte invitato ad avere una visione più ampia del problema dell'obesità e del controllo del peso, non legata solo ad un singolo alimento o un momento della giornata.

Gira e rigira amici miei di  Danio Danone seguite la filosofia della "Vitasnella", siete fermi lì, posso dire che con gli anni mi aspettavo da parte di Danone qualcosa di meglio?

In ogni paese una comunicazione diversa

Nei tre spot che seguono è interessante il tipo d'approccio diverso paese per paese, nei paesi in lingua anglosassone si comunica la naturalità del prodotto e la provenienza, in Italia il senso di fame horror, in Belgio la tentazione e il piacere del gusto, eppure è lo stesso prodotto.



Quello in lingua inglese lo trovo più soft  dell'orror in lingua italiana  non mi diverte, mi incute timore, angoscia ma non so spiegarvi perchè

Il prodotto Danio Danone ho già detto perché non rientra nella mia lista della spesa, "Sfamati di gusto", sarà ma io tutto questo gusto non l'ho mica trovato!






Più divertente invece lo spot di Danio Temptation alle pere e caramello del Belgio, con un nuovo papà che scopre il gusto del piacere con qualche piccolo problema.



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giovedì 16 gennaio 2014

Emigranti di ieri ed emigranti di oggi

Sul web ho trovato questo video e mi ha molto colpito, sono vagabondo, un po' impiccione, andando in giro sempre più spesso sento parlare italiano, lungo i canali d'Amsterdam, nella nuova Berlino capitale, ma anche nella Svezia del Nord a Umea, tramite un associazione d'italiani, ho trovato una coppia di giovani medici.



No, non sono turisti, no non sono studenti Erasmus, sono i nuovi emigranti, cioè uomini  e donne alla ricerca dell' opportunità di un futuro e di un lavoro.

Trovo che questi ragazzi un grande coraggio e volontà , altro che i bamboccioni di Padoa Schioppa o i schizzinosi della Fornero, io non ci ho mai creduto, gente che ha studiato, che và all'estero si rimette in discussione su tutto e si rimboccano le maniche.

Camilla cameriera dell'Hotel cinque stelle dove vado a Francoforte è Biologa oppure Andrea Ingegnere Chimico che a Koln ha aperto un ristorante che in tre anni è diventato uno dei migliori della città, Antonia laureata in Medicina che è ricercatrice all'Università di Copenhagen, Carlo di Torino dopo 30 anni in banca licenziato ha aperto un bar a Cannes, Marta lavora in un centro di ricerca di biotecnologie a Dublino, Umberto che la un incarico in banca nella City londinese mentre mi raccontava che in Italia preparava hamburger.

Sul Corriere proprio in questi giorni ho letto che le scuole italiane non sfornano giovani di talento per le aziende italiane, possibile? E' brutto vedere tanti giovani che vanno via da un paese, è brutto vedere che tanto sapere prende altre strade.

Se guardo le trasmissioni sugli immigrati degli anni '50 e '60, che partivano con il cartone, molti nemmeno sapevano leggere e scrivere, invece oggi partono pronti, con le valigie, computer portatili, sono ragazzi più organizzati, colti, devo dire forse anche più consapevoli del percorso che stanno affrontando, difficilmente torneranno indietro si faranno una famiglia lì nella loro destinazione.

Se gli chiedi dell'Italia accanto alla nostalgia di tutti gli emigranti in cui niente è più bello del loro paese d'origine, prevale anche un sentimento di una nuova e strana amarezza, come il video dice ci si abitua a vivere con la nostalgia del sole con la nostalgia del mare, ma se venisse un dubbio, io si lo rifarei.

Andare all'estero è un opportunità non è tutto oro quello che luccica, informatevi bene prima di partire, molti blogger raccontano la loro esperienza all'estero, imparate dalle esperienza altrui, anche se un paese veramente civile dovrebbe imparara a tenersi i giovani  e non a mandarli via.


lunedì 13 gennaio 2014

Pubblicità suonate: Mcdonald's crede negli italiani ma gli italiani credono in Mcdonald's?


La nuova comunicazione di Mcdonald's in Italia, come lo spot sembra che racconti, in un paese dove le riforme non partono e l'economia è ferma, Mcdonald's ha dato lavoro a 24.000 persone.

Amici di Mcdonald's, dov'è la notizia positiva? 


Io non ho un parere negativo di Mcdonald's, non ci entro dentro a mangiare perché non è il tipo d'offerta gastronomica che mi piace, spesso preferisco optare per una zuppa o una focaccia. 
Avrei preferito in questi anni vedere la nascita di qualche progetto di ristorazione veloce di cultura alimentare italiano o almeno mediterraneo, ma non è stato così ( Barilla se ci sei batti un colpo!)

Perché si espande cosi tanto in Italia Mcdonald's?
Oggi, l'offerta di ristorazione è molto ampia c'è di tutto e di più, si mangia sempre di più fuori a tutte le ore, crisi o non crisi quando sono a Milano, sia a mezzogiorno che la sera ho notato ristoranti e pizzerie sempre affollate, non è un luogo comune, l'ho visto con i miei occhi.

Il successo di Mcdonald's è il successo della ristorazione veloce a prezzo controllato, qualche tentativo d'avvicinarsi al gusto più italiano ha giovato, ma il successo è più legato al fatto che nel bene o nel male mangiare all'americana con patatine fritte e hamburger piace, anche se spesso per i ragazzi è l'unico luogo dove è possibile fare un break, sono a livello del loro budget ma anche del loro gusto e delle loro papille.

Perché sottolineare ai consumatori il numero dei posti di lavoro?
Io non metto in dubbio che Mcdonald's cresce e che si sente italiano, anche se il mio concetto di alimentazione e ristorazione all'italiana è molto diverso da quello di Mcdonald's,  ma quello che mi chiedo è perché cerchi di generare empatia mettendo in rilievo il numero di lavoratori ? Non mi piace questo "do ut es", sembra gridare, io genero il lavoro quindi considerami in modo positivo, io invece proporrei considerami in modo positivo per altro, non solo per questo.

Sintesi:

Non credo faccia piacere agli italiani sentirsi dire che l'economia è ferma, anche perchè non credo che Mcdonald's possa risollevare l'economia, è semplicemente un offerta ristorativa a cui le cose vanno bene.

Trovo fuori luogo collegare la crisi economica al proprio successo commerciale, suona male, può essere anche male interpretata, in persone maligne e sospettose nelle quali non mi riconosco.

Cercate di capire amici di Mcdonald's, perchè se per caso qualcuno si mette a ragionare al contrario vuole dire che se non andiamo da Mcdonald's l'economia tornerà a crescere? Assolutamente no!

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lunedì 6 gennaio 2014

I nuovi trend food 2014, le nuove tendenze del settore alimentare

Come qualsiasi media che si rispetti eccomi qui con "l'oroscopo del settore alimentare". In questi giorni abbiamo sentito di tutto e di più, tuttavia quello che reputo più importante sono i dati dei consumi, sono quelli che ci possono dare maggiore indicazione dei cambiamenti in atto.

I cambiamenti del comportamento d'acquisto nel settore alimentare fanno parte dei cambiamenti economici e sociali del nuovo millennio di una nuova società da una parte sempre più globalizzata dall'altra sembra cercare le radici nella forza della comunità locale dal punta di vista economico.

I dati spesso dei trend che vengono diffusi dai media, sono realizzati al fine di valorizzare qualche nuovo prodotto, a noi questo non interessa, personalmente mi interessa il risvolto"sociale" delle scelte e le conseguenze sulla salute.


Rispetto ad altri consumi è il settore alimentare dove si notano di più i mutamenti d'umore, per esempio possiamo notare un comportamento contraddittorio del consumatore, da una parte aumenta il consumo degli alimenti da sempre considerati più poveri come cipolle & patate, simbolo di questo nuovo modo di consumare, dall'altra aumentano i consumi d'alimenti superflui che ben si identificano con i nuovi non luoghi dell'alimentazione da Eataly o Eat's con sale nero delle Hawai alla crema al cioccolato spalmabile con succo d'agave.

Se a prima vista potrebbero sembrare due prodotti destinati a due gruppi con diversa capacità di spesa, invece si tratta dello stesso consumatore.


1) Cucina locale e globale: miscelazione identità e di sapori
Sempre più spesso sentiamo parlare di società multietnica, oggi tutti i paesi occidentali sono caratterizzati da tante comunità d'immigrati che negli anni si sono evolute, ci sono le nuove generazione che sono nate in Italia ma che non hanno alcuna relazione con i paesi d'origine, tanto che hanno iniziano ad apprezzare la cultura alimentare del paese dove vivono.

Questo scambio tra comunità locale e comunità d'immigrati, sta modificando i consumi alimentari che vanno verso un nuovo mix di sapori tra cucine di paesi diversi, mi è capitato di mangiare in ristoranti kimchi e tortillas una specialità koreana unita a una specialità spagnola, oppure pastrami e taco, una specialità bulgara e una messicana, ricordo ancora a Bolzano una specialita indiana con lo Speck dell'Alto Adige.

Possiamo affermare con sicurezza che la tendenza a mescolare sapori di diverse culture alimentari aumenterà nel prossimo anno.


2) Più Bignè e meno Macaron
Fino a pochi anni fà i macaron erano una specialità di poche pasticcerie e Parigi, oggi invece è divenuta una specialità globale, la si trova dapperttutto anche al supermercato, diventato cosi una delle specialità più inflazionata del mondo, con il tempo ha perso anche il sapore originale, sembra sempre di più di mangiare zucchero colorato.
Quest'anno sarà l'anno del bignè e dell'enclair la versione più allungata del bignè sia in versione dolce che in versione salata con nuovi accostamenti di sapori, i pasticceri a Parigi fanno a gara per nuovi sapori che le utlime novità, sesamo e frutto della passione, pistacchio e lampone, al formaggio parmigiano, al tè verde.

3) Pollo e carni bianche
I consumi della carne di pollo e in generale delle carni bianche sono in salita il motivo è presto ben detto le carni di pollo costano dalle 4 euro al kg le carni vitello e manzo dalle 20 alle 30 euro al chilo. Di necessità virtù del comportamento d'acquisto "cipolle & patate" più che una svolta verso la salute.

Chi lo avrebbe detto qualche anno fa che perfino Mcdonald avrebbe proposto le ali di pollo nel suo menù?

Il pollo non è solo una proposta cheap, a buon mercato, nell'ultimo anno le carni bianche sono protagoniste dei menù di ristoranti di lusso dove viene abbinato al fois gras oppure cotto sottovuoto senza grassi con spezie e aromi

4) Il sapore amaro
Potrà sembrare strano perché molti si aspettavano che in tempo di crisi finanziaria si ricorrere al sapore dolce come sapore consolatorio e invece no predomina il sapore amaro, un sapore amaro verde come cavolo, cavoletti di bruxelles, cicoria, tarassaco, crescione, stanno avendo anche molta attenzione nell'industria alimentare l'utilizzo della mandorla amara e arancio amaro, per il cocktail "bitter" è l'aroma preferito, possiamo dire che aleggia un senso d'amarezza?


5) Pane
Qualcuno pensava che il pane non era più di moda, nonostante i panettieri affermano che non si vende più pane, aprono panetterie ad ogni angolo, certo non solo per il pane ma pizza focaccia e dolci. La dimensione del fenomeno lo dà la vendita delle macchine del pane + 20% un vero e proprio boom, che dire dei miei amici blog che fanno delle cose incredibili con il lievito madre (nomimarne uno è fare un torto a tutti gli altri, ma sono contento perchè sono un gruppo numeroso).

Di conseguenza più che la rinuncia al pane invece prevale il farselo da sé, secondo il proprio gusto, con mix di farine,  pane con meno sale, pane senza glutine, pane con i semi di lino.

Questo non vuole dire che il pane non si vende ma che quello che si vende non è ciò che il consumatore si  aspetta in termini di qualità e di gusto.

La rivalutazione del pane non si ferma qui, in un ottica di non sprecare nulla ma anche di piacere del gusto ricette a base di pane, insalata di pane, polpette di pane, gnocchi di pane, budino di pane, torta di pane.


6) It's time for a Slow Tea
In un epoca di decrescita felice in cui è tutto slow dai viaggi alla medicina, riacquista sempre di più il valore del tempo di un tè oppure è forse solo dovuto all'influenza dei telefilm della serie Downton Abbey ?

A Londra per un High Tea, bisogna prenotare almeno quindici giorni prima altrimenti non si trova posto per il classico rito del tè al pomeriggio con specialità dolci e salate.

Il consumo del tè è tornato in auge, sia per il pomeriggio che per la sera, ideale magari la domenica per la sera dopo magari il brunch di mezzogiorno, tra i diversi tipi di tè il tè verde è quello più richiesto.

Tendenza recepita perfino da Starbucks che si presta ad aprire il primo tea bar a giorni e prevede nuove aperture in tutto il mondo per il 2014.


7) Alimenti fonte naturale d'Omega 3
Al di la delle possibili considerazioni che si possono fare gli alimenti naturalmente ricchi di omega 3 registrano delle ottimi incrementi di vendite. Ci sono più motivazioni che possono spiegare questo fenomeno.

La prima motivazione è il prezzo, gli omega 3 sono presenti principalmente nel pesce azzurro come sarde, alici e sgombri, il cui prezzo al chi lo si fa dalle 2,50 euro per le sarde al massimo 6 euro per gli Alici, se paragoniamo questi prezzi ad altri prodotti come tonno, spada ma anche sogliole siamo sulle 20/25 euro al kg, la scelta di questi pesci risulta essere molto conveniente sia per il portafoglio che per il gusto.

La seconda motivazione nasce dalla maggiore consapevolezza dell'importanza dell'assunzione naturale degli Omega 3, dove le ultime ricerche hanno dimostrato l'importanza che riveste un alimentazione naturale d'alimenti con Omega 3.
Non è coinvolto solo il pesce ma anche alimenti come le le noci, i semi di lino, la chia.


8) Super alimenti : Riso Nero, Freekeh, Teff
Sicuramente lo scorso anno è stato l'anno della Quinoa, non ne avevo parlato bene della coltivazione della quinoa ed è stato il post più letto dell'anno. Quali saranno nel 2014 i super alimenti' Ci sono più  progetti internazionali che coinvolgono prodotti come riso nero, freekeh e teff , è possibile che prenderemo più confidenza con questi alimenti al momento poco noti.

Il riso nero non è il riso venere italiano cioè incrocio tra un riso asiatico e un riso europeo, si tratta di un antico riso che veniva riservato solo agli imperatori, il suo nome più comune è riso proibito, perchè era riservato in modo esclusivo all'imperatore, è un riso coltivato principalmente in Laos è utilizzato per preparare soprattutto dolci.

Freekeh, è un grano verde che viene coltivato nei paesi del Medio Oriente, viene raccolto prematuramente e tostato, ha un volore nutrizionale interessante, viene utilizzato come sostituto del cous cous o del riso. Un progetto della Fondazione Slow food si occupa della sua tutela e diffusione nel paese del Libano. Dal punto di vista nutrizionale il freekeh ha il doppio delle fibre del riso ed percentuali di calcio, ferro e zinco molto interessanti.

Teff, è un cereale delle regione etiope, sta acquisendo una nuova fama grazie al fatto che è privo di glutine, è adatto ad essere coltivato il terreno semiaridi, negli ultimi sono avviante con successo coltivazioni in India e Australia. si distingue per un discreto contenuto di calcio, ferro e zinco


9) Green (Vegetariani e verdure)
Si amplia sempre di più il numero di coloro che diventano vegetariani o almeno flexiani, molti stati  o città hanno un giorno alla settimana senza carne.
Si tratta di un vero e proprio movimento di consumo, che ha portato a nuovi canali di vendita, mercati dei contadini o l'acquisto diretto in azienda.

Da registrare un forte incremento di richiesta di alimenti con il contenuti di proteine vegetali: tofu, tempeh,  legumi (ceci), quinoa, mandorle, spirulina, chia, cavoli, spinaci 

Questa nuova sensibilità green, ha visto un adeguamento dell' offerta alimentare, aperture di nuovi punti di ristoro, ristoranti tradizionali si sono adeguati presentando piatti vegetariani nel loro menù,

Al fine di soddisfare la richiesta sono arrivate delle nuove verdure ma anche della ri scoperta di varietà dimenticate, ci sono le barbabietole, cavoli ed erbette di diverse varietà colori, (gialle, arancioni, rosse) kale un cavolo verde che arriva dal Sudamerica, varietà di pomodori antichi, al fine di permettere una maggiore varietà possibile.

Ad arricchire queste proposte arriveranno sicuramente nei ristoranti più "in" questi nuovi ingredienti: burro alle alghe, foglie tenere d'abete dal Canada (germogli giovani, tradizione dei nativi americani), fiori di Sesbania dalla Thailandia, Sagou dal Camerun, fiori di myoga dal Giappone, Omija dall'Asia, Loomi dal Medio Oriente, Capersita dall' Africa tropicale, personalmente sono piò orientato e favorevole a varietà dimenticate e dei prodotti locali, ma sono certo che con qualcuno di questi nuovi ingredienti familiarizzeremo.


10) Spezie 
Incrementano anche le vendite delle spezie, al classico pepe e peperoncino (sempre più varietà da provenienze diverse Kerala, Sichuan, Messico, Zanzibar )si sono unite, curcuma, cannella e zenzero, sulle loro proprietà benefiche questo blog ha gia molto parlato, ma tutte in comune hanno la possibilità di limitare il sale in cucina in quanto sono insaporitori naturali.



Di seguito i trend che non mi piacciono ( anche io, ho i miei gusti)

- 1 ) Alimentazione e moda insieme
Una tendenza crescente mette insieme Moda e Cibo. I grandi marchi della moda aprono sempre di più catene di ristoranti ma la tendenza più originale dell'ultimo anno è l'apertura di veri e propri negozi d'abbigliamneto con all'interno bar e ristoranti.

Perché aggiungere un ristorante per un negozio al dettaglio? Secondo le statistiche la possibilità di bere e mangiare in un negozio aumenta il tempo passato in negozio, secondo alcuni studi di settore negozi con ristoranti generano due volte e mezzo le vendite per metro quadrato.

Quello che non dicono è che uno acquista un capo nuovo con già il profumo di fritto, aglio e cipolla, non c'è proprio che dire, un vero e proprio affare!


- 2) Snack sano 
Sono diversi anni che più aziende proprongono snack sano, parlare di snack sano secondo me è un po come parlare di mascarpone senza grassi e di penitenza senza peccato. Il problema non è snack sano o snack non sano ma è lo snack, il fuori pasto di per sè, questo continuo mangiucchiare 24 ore su 24, è un comportamento insano anche mangiare mele 24 ore su 24.


- 3) Alimentazione ricca d'antossidanti
Si sono moltiplicati negli ultimi anni gli studi che mettoni in rapporto il consumo d'alimneti ricchi d'antiossidanti aiutano a prevenire l'invecchiamento cellulare, questo ha generato in molte persone la convinzione che un alimentazione ricca o si soli antiossidante rallenta l'invecchiamento in generale.

Ha generato sul mercato alimentare una forte richiesta verso alimenti ricchi d'antiossidanti naturali come goji, acai, golden berry, noci di pecan, cranberry, lamponi, ribes, papaya, mirtilli, questo ha portato a gruppi di persone che si alimentano solo con alimenti ricchi d'antiossidanti, una sovravalutazione di alcuni alimenti a scapito di altri più comuni come mele, pere, anguria, albicocca, che non hanno meno valore.


-4) Sale e Spreco alimentare
Da più di un anno sono partiti questi due tormentoni sui media, per sensibilizzare i consumatori a utilizzare meno sale e non sprecare il cibo, come non essere d'accordo? Ma sono due problematiche che interessano relativamente i consumatori. 

Quello che nessuno dice è che più dle 75% del sale che assumiamo arrivano dai prodotti alimentari già pronti per tanto è inutile risparmiare in casa sul sale, bisogna agire sull'industria e non sul consumatore.

La stessa cosa è lo spreco alimentare, abbiamo dei consumatori che comprano patate e cipolle, che spreco volete che abbiano? Corretto sensibilizzare l'opinione pubblica a non comprare più del dovuto ma lo spreco riguarda l'intera catena distributiva, chi non è mai entrato la sera in una panetteria piena di pane, cosa ne fanno del pane invenduto?

Zuppa solidale, in questi giorni alcune associazioni di consumatori senza scopo di lucro offrono zuppe solidali ai disoccupati e persone bisognose realizzate con riciclo di prodotti scartati, per amore del cielo meglio una zuppa solidale che una botta in testa, però il lavoro sullo spreco va fatto sui negozi, supermercati, aziende e non tanto sulla famiglia.


-5) Tutti nutrizionisti verso Expo 2015 "La grande arnaque"
Inizia cosi la corsa a Expo 2015, l'evento mondiale della nutrizione come la pubblicità dice per tutti gli italiani, non so, credo che sarà festa solo per quelli che prenderanno i finaziamenti.

Una manna dal cielo per le lobby della politica si stanno facendo finanziare anche l'impossibile come il Mose di Venezia, la mostra del pittore Nitti a Barletta, la ruota panoramica di Torino, cosa c'entrano con Expo a Milano non si sà, un triste show già visto e rivisto dalle Colombiadi ai Mondiali di Calcio.

L'aspetto più divertente è che si moltiplicano il numero di persone che fino all'altro giorno si sono occupate di  cibernetica, sono diventate tutte insieme in due minuti esperti di nutrizione e stanno tutto il giorno in TV a parlare, se il tema dell'Expo fosse stato l'energia nucleare avremmo trovato le stesse persone esperte in energia nucleare.


Qualcuno si è anche dato dei titoli, magari ci saranno anche dei corsi di laurea io non lo so, esperto in barometro nutrieconomico della prevezione della salute  e della dieta, è tra quelli che va per la maggiore, esperto in beuty food in alimenti che rendono più energetici e più belli poi anche esperti  dell'educazione al consumatore in sostenibilita bio alimentare e bio agricola, oppure ho visto esperti della modificazione dell'alimentazione in età pediatrica degli stili di vita obesogeni e non obesogeni di primo e secondo livello, mah tutti questi titoli,, dite che ci stànno nel biglietto da visita o vanno in giro con dei rotoloni regina?



Quello che non mi piace è avere messo sullo stesso piano "esperti" di copia e incolla, diplomati in biochimica di venti anni d'età con i Medici Chirurghi specialisti in Nutrizione Clinica con venti anni d'esperienza.

Io non sono contro l'Expo 2015, ma certo che questo proliferare di super esperti e super finanziamenti, oltre avanzare un legittimo sospetto sui titoli getta ombre pesanti sull'evento, diciamo che per ora sulla nutrizione verso l'Expo 2015 sono garantiti una moltitudine di titoli a cacchio, copia e incolla e cacofonia alimentare.

NB: Scusate la mancanza di sintesi, duranti i prossimi post parleremo di nuove tendenze più specifiche che richiedono più spazio : come i nuovi target di riferimento per l'industria alimentare, i prodotti "free" (cioè senza, i più noti senza glutine, ma anche senza uova, sesamo) , bibite fai da te, il gusto del legno nelle bevande dal vino agli alcolici, le nuove diete alimentari.