giovedì 28 maggio 2015

L'amore inebria come l'alcol?

Tra le ricerche più interessanti, diciamo cosi, che ho letto ultimamente, c'è questa ricerca inglese pubblicata recentemente su  Neuroscience and Biobehavioral Reviews, che associa gli effetti dell'innamoramento a quelli dell'alcool, per questo blog è servire su un piatto d'argento del materiale potenzialmente pericoloso.

Come sempre ho detto le ricerche vanno valutate anche nel contesto dove vengono realizzate, non si offendano gli Inglesi ma è luogo comune che cambiano più spesso compagna o compagno di quanto non cambino pub e marca di whisky.

La ricerca sottolinea che l'ormone dell'amore, l'ossitocina, di cui abbiamo già parlato tra le terapie innovativa per la perdita di peso, conduce agli stessi effetti sul comportamento e le emozioni che conduce l'alcol.

Secondo i ricercatori Inglesi l' Alcol e l'Ossitocina indirizzano recettori diversi nel cervello, ma provocano azioni comuni sulla trasmissione GABA (principale neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale) in quei circuiti neuronali che controllano il modo in cui percepiamo lo stress o ansia ma anche la fiducia e la generosità.

Devo dire che da papà un po' me ne sono accorto, lo capite subito quando vostro figlio o figlia è innamorata, li vedi camminare in casa con la testa per aria, l'occhio perso nel vuoto, il sorriso stampato in faccia e dicono sempre si a tutto.

Questo è il momento per chiederli tutto quello che avete sempre desiderato e che non vi hanno mai fatto: bei voti a scuola, pulire il garage, mettere a posto la cantina, spazzare il giardino, lavare il cane, portare la nonna in ospedale a fare gli esami, aiutare in cucina, è uno dei pochi momenti della vita di un genitore dove ci si può prendere un attimo di relax, dura un attimo perché si sa che l'amore a una certa età va e viene, bisogna imparare a cogliere l'attimo fuggente.


I ricercatori inglesi, chissà perché se ne sono accorti solo loro, hanno notato che i comportamenti dell'assunzione dell'alcool e dell'assunzione d'ossitocina erano gli stessi, una maggiore empatia, maggiore fiducia del prossimo, riduzione di ansia e stress.

Secondo lo studio l'assunzione d'ossitocina per via nasale ha dato gli stessi effetti di uno o due bicchieri di vino

Devo dire che questa relazione tra alcol, ossitocina ed emozioni non mi piace, cosa dovremmo dedurre se non abbiamo l'amore dobbiamo darci all'alcol? Se abbiamo l'alcol possiamo fare a meno dell'amore? Quelli astemi come fanno? Si attaccano all'orzata?

Alle lettura della ricerca si sono da me stati i commenti più vari, Silvia una mia amica ha detto se bevi due bicchieri di vino forse prendi una sbornia, il giorno dopo hai il mal di testa e finisce lì, ma se t'innamori ti può capitare d' avere un male di stomaco per nove mesi.

La domanda sorge spontanea, meglio avere una sbornia o innamorarsi?
Fatta nel mio luogo di lavoro questa domanda, l'83% ha risposto meglio avere una sbornia e non lavoro in un pub!
Con mia grande sorpresa, non ci posso credere ma dov'è finito il romanticismo? La voglia d'innamorarsi, perché siamo cosi prevenuti nei confronti dell'amore e dei sentimenti, forse perché la maggior parte ha superato i 40 anni? Dopo i 40 non ci si innamora più? Vi prego ditemi che non è cosi!

Datemi una speranza, molto meglio fare l'amore con il proprio partner o della partner che stimola la produzione d'ossitocina che una dose d'ossitocina per via nasale o di uno o due bicchieri di vino!

Riferimenti: Ian J. Mitchell, Steven M. Gillespie, Ahmad Abu-Akel. 
Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 2015; 55: 98 DOI: 10.1016/ j.neubiorev.2015.04.018

Ps mi dispiace non sono riuscito a trovare il testo intero della ricerca visibile a tutti on line

Post correlati: Fare l'amore fa dimagrire grazie all'ossitocina?

Elenco Ingredienti Yogurt Bianco


Elenco ingredienti yogurt bianco del post Yogurt Bianco o Naturale?
scusate ma dovevo dividere il post altrimenti viene troppo lungo


Fidel yogurt latte intero
Ingredienti
Latte intero, Fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus)

Esselunga dolce:
Ingredienti
Yogurt intero (latte intero, fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus), Preparato dolciario 10% (zucchero, amido modificato di tapioca, aromi, correttore di acidità: acido citrico), Zucchero 1,8%, SENZA GLUTINE

Esselunga bianco intero
Ingredienti
Yogurt intero (latte intero, fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus)

Esselunga Bio
Ingredienti
Latte intero*, Fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus, *biologico

Granarolo bianco
Ingredienti
Yogurt (latte intero fresco pastorizzato di Alta Qualità, fermenti lattici specifici vivi: streptococcus thermophilus e lactobacillus bulgaricus), Preparazione dolciaria (zucchero; zucchero d'uva concentrato 3,3%; addensanti: amido modificato di tapioca, pectina; aromi), Può contenere tracce di cereali, frutta a guscio e uova

Centrale Latte milano
Ingredienti
Latte intero fresco pastorizzato di Alta Qualità, Fermenti lattici specifici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus

Yogurt merano
Ingredienti
Yogurt intero

Yogurt Mila
Ingredienti
Yogurt (latte intero, fermenti lattici vivi), Preparazione dolciaria (zucchero, amido modificato di tapioca, aromi, correttore di acidità: acido citrico), Zucchero

Muller bianco
Ingredienti
Yogurt (latte intero e fermenti lattici vivi), Zucchero (3,6%), Zucchero d'uva (1,8%), Aroma naturale

Muller essenza di bianco
Ingredienti
Yogurt (latte intero e fermenti lattici vivi), Aroma

Yogurt magro yomo
Ingredienti
Latte scremato (grasso max 0,1%), Fermenti lattici specifici vivi: streptococcus thermophilus e lactobacillus bulgaricus, Può contenere tracce di cereali e frutta a guscio

Fattorie scaldasole bio
Ingredienti
Yogurt magro* (latte* - grassi inferiori 1%), fermenti lattici: Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus), * da agricoltura biologica e da agricoltura biodinamica

Yogurt vipiteno
Ingredienti
Yogurt di latte magro con fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus

Yogurt Esselunga 01% magro
Ingredienti :
Lo Yogurt Magro Esselunga è cremoso, poco acido e ottenuto con latte dei masi dell'Alto Adige. Contiene solo lo 0,1% di grassi e i fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus).

Yogurt Fidel magro
Ingredienti
Latte scremato, Fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus)

Yogurt Ganthia
Ingredienti
Latte di capra intero con fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus), Amido di riso, Fruttosio 2%, Fermenti probiotici (Lact. acidophilus, Lact. casei, Lact. paracasei, Lact. rhamnosus)

Yogurt Alpro bianco
ingredienti
Acqua, Semi di soia decorticati (7,9%), Zucchero, Citrato tricalcico, Stabilizzante (pectina), Correttori di acidità (citrato di sodio, acido citrico), Aroma, Sale marino, Antiossidante (estratto ricco di tocoferolo, palmitato di ascorbile), Fermenti vivi dello yogurt (streptococcus thermophilus, lactobacillus bulgaricus), Vitamine (B12, D2)

Fage yogurt greco o%
Ingredienti
Latte scremato , Fermenti lattici vivi (l. bulgaricus, s. thermophilus, l. acidophilus, bifidus, l. casei)

martedì 26 maggio 2015

Yogurt Bianco o Naturale?

Simona U, Este: lo yogurt è bianco o naturale, ma è veramente naturale? Come si distinguono? Sono tutti uguali? Perché c'è chi indica gli ingredienti e chi no? Quale scegliere?

Quante domande Simona, non sono mica un esperto di yogurt, anche se ho scritto molti post sul tema dello yogurt ma comprendo e condivido i dubbi e le perplessità, vediamo di chiarirli insieme, almeno qualcuno.

Il termine Naturale è usato da tutti nel linguaggio comune ma viene aggiunto dalle aziende come se fosse una qualità in più esempio 100% naturale, cosa vuole dire è difficile da spiegare, perché sono prodotti ottenuti con metodi industriali, quanto di questa lavorazione ci sia di naturale non lo so.

Forse intendono dire che è stato realizzato senza additivi e conservanti, trasformando il latte in yogurt come tu lo potresti fare a casa, ma rimane un prodotto industriale.

Sarebbe più corretto parlare di Yogurt Bianco anche se nel linguaggio comune per molti il termine yogurt naturale si identifica con lo yogurt bianco, perchè è naturale senza sapore.

Per la legge italiana si può definire yogurt solo il latte fermentato da due batteri : il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus.


Come si distinguono gli yogurt bianco?

1)  Latte
Il latte è l'ingrediente principale, dal latte di mucca cioè da latte intero si ottiene lo yogurt da latte intero
non è il solo latte, abbiamo in commercio anche lo yogurt fatto con latte di pecora e capra, mi è anche capitato di vedere lo yogurt con il latte di bufala e in alcuni paesi dell'est lo yogurt con il latte di giumenta.

- Dalla qualità del latte, ci sono più marche che parlano di latte ad alta qualità, anche se poi non indicano le caratteristiche di questa qualità in più.

- Da latte vegetale come lo yogurt di soia

- Da latte biologico, dal tipo di allevamento o stalla, abbiamo il latte biologico di conseguenza lo yogurt bianco biologico.


2) Zucchero

- Yogurt senza zucchero al quale non viene aggiunto zucchero se non quelli contenuti già nel latte e quindi nello yogurt.

- Yogurt zuccherato è facile verderlo andando a guardare sia la lista ingredienti dello yogurt in genere c'è scritto zucchero ma può anche essere zucchero di canna, zucchero d'uva, preparato dolciario dove oltre allo zucchero possono esserci aromi, stabilizzanti, acido citrico.

- Yogurt con dolcificanti come la Stevia, Acesulfame k, Sucralosio

3) Contenuto dei grassi
Si va da un contenuto di grassi del 5g per 100g allo 0,10 g per 100g, fondamentale leggere le etichette.

In particolare quelli da latte di mucca possono essere da latte intero, da latte parzialmente scremato o da latte scremato

4) Altri yogurt
La segmentazione dello yogurt non finisce qui perchè c'è quella relativa alla lavorazione che distingue lo yogurt greco da altri tipo di yogurt, gli yogurt benessere che sono addizionati, da vitamine, sali minerali, probiotici ecc ecc.


Antonella P, Genova: Perchè alcune aziende indicano gli ingredienti e altre aziende solo yogurt?

Lo consente la legge possono indicare solo la parola yogurt, certo non è il massimo della trasparenza, non vuole dire nulla, però io sono convinto che quando si scrive 100% naturale bisogna indicare gli ingredienti è una questione di coerenza, non cambia nulla sia ben inteso ma avrebbe un maggiore appeal ed evita fra intendimenti.

Personalmente preferisco leggere gli ingredienti, a volte nessuno me ne voglia, si ha un po la sensazione, sicuramente sbagliata che non tutti gli ingredienti siano in etichetta, vista la differenza che spesso si coglie tra una marca e l'altra, sottolineato dagli aggettivi della comunicazione: dolce, tradizionale, soffice, gustoso, vellutato, profumato, denso, cremoso.


Carmen G, Ancona:  Le proteine dello yogurt possono sostituire le proteine della carne?

No perchè  si tratta di due alimenti di due gruppi diversi, il contenuto di proteine nello yogurt è più o meno 5 g per 100g, carne e pesce ne contengono molto di più, manca l'apporto di ferro e zinco, all'interno di una dieta equilibrata lo yogurt si può inserire bene ma pensare di sostituire lo yogurt con la carne o il pesce, non è propriamente corretto.

Osvaldo T, Gavi: Quando si è a dieta, può aiutare a perdere peso nello yogurt bianco aggiungere un cucchiaio di confettura?


Il perdere peso o aumentare di peso dipende da più fattori, come le calorie assunte in tutto l'arco della giornata e quelle consumate, l'attività fisica, un solo alimento può non volere dire nulla.
Se per esempio si sceglie uno yogurt bianco già zuccherato, aggiungere della confettura, di conseguenza aggiungere zuccheri perchè le confetture sono più o meno 50% frutta ma 50% zucchero, non mi sembra la soluzione migliore, io allo yogurt bianco, magari di quelli magri, aggiungerei della frutta fresca sarebbe una buona abitudine.


Elena S, Sorrento : In caso d'intolleranza al latte si può mangiare yogurt?

Dipende dal tipo di intolleranza se si è intolleranti alle proteine del latte no, se si è invece intolleranti al lattosio non esistono controindicazioni, ci sono solo piccolissime tracce di lattosio nello yogurt, che non destano alcun problema.

Quale yogurt scegliere?

Il migliore yogurt è quello che ti puoi fare a casa, mentre in commercio ci sono tanti yogurt, se devo scegliere preferisco quello fatto da un azienda locale oppure da latte biologico, personalmente se acquisto quello parzialmente scremato a cui poi aggiungo della frutta fresca la mattina.

Ci sono oramai yogurt bianchi per tutte le esigenze, per chi deve stare attento ai grassi, può trovare yogurt magri a ridotto contenuto di grassi, ma anche yogurt a ridotto contenuto di zuccheri, basta guardare le e etichette, per chi è intollerante alle proteine del latte vaccino può trovare delle alternative ai prodotti con latte vegetale come la soia.


Analisi tabelle

Le tabelle cosa ci indicano che dire yogurt bianco non è semplice ci sono tanti prodotti con delle caratteristiche diverse, se osserviamo le kcal si va dalle 25 dello yogurt magro della Fidel alle 96 dello yogurt bianco Mila, una differenza molto ampia.

Anche il contenuto di zuccheri varia dai 4, 0 g della Fidel allo 11,4 g dello yogurt  bianco dolce Esselunga alla 11,5 della Mila, chiaramente adatti a quel pubblico che male tollerano il sapore leggermente acido dello yogurt

I grassi dello yogurt bianco variano di poco da una marca all'altra dal 3,2 g al 4,2 g del Bio Esselunga, mentre lo yogurt magro bianco sono quasi allineati sullo 0,1 g.

Alcuni indicano il contenuto di sale che nella maggior dei casi è 0,10 mg, altri indicano il contenuto di calcio, tuttavia non spiegano come mai indicano il contenuto di calcio, elemento non obbligatorio.

Una maggiore precisazione in merito al contenuto di calcio sarebbe auspicabile, ben sapendo che gli yogurt magri possono avere un contenuto di calcio leggermente superiore o se hanno del contenuto di calcio in più, come mai? 

Intanto notizia passata in sordina è sparito Danaos, vi ricordate quello yogurt che faceva bene alle ossa, non si capiva se faceva bene alle ossa di chi lo consumava o di chi lo vendeva, come avevo previsto è stato un flop!



Yogurt bianco magro, yogurt soia, yogurt greco o yogurt di capra?

Nell'ultima tabella abbiamo fatto un confronto tra yogurt magro biologico Scaldasole, yogurt di capra, Ganthia, yogurt vegetale di soia  Alpro, lo yogurt greco fage 0% è un normale yogurt bianco dell'Esselunga.

Lo yogurt greco spicca per il valore più alto di proteine e il più basso contenuto di grassi insieme con quello di soia Alpro, per il ridotto contenuto di grassi saturi  e zuccheri si evidenzia quello di soia Alpro.

Se parliamo di prezzo la forbice è molto ampia si va dalle 2,80 alle 8,65, il più caro è lo yogurt greco e lo yogurt di capra, seguito dallo yogurt di soia e dal biologico, quello più conveniente è quello classico bianco di latte intero.

Stili di vita e modo d'alimentarsi che si riflettano anche sulla scelta dello yogurt, in particolare si riflettono più sul prezzo del prodotto che sul contenuto.

Voi quale preferite?

A grande richiesta ingredienti dei diversi yogurt presi in esame (fatene buon uso)

Fidel yogurt latte intero
Ingredienti
Latte intero, Fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus)

Esselunga dolce:
Ingredienti
Yogurt intero (latte intero, fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus), Preparato dolciario 10% (zucchero, amido modificato di tapioca, aromi, correttore di acidità: acido citrico), Zucchero 1,8%, SENZA GLUTINE

Esselunga bianco intero
Ingredienti
Yogurt intero (latte intero, fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus)

Esselunga Bio
Ingredienti
Latte intero*, Fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus, *biologico

Granarolo bianco
Ingredienti
Yogurt (latte intero fresco pastorizzato di Alta Qualità, fermenti lattici specifici vivi: streptococcus thermophilus e lactobacillus bulgaricus), Preparazione dolciaria (zucchero; zucchero d'uva concentrato 3,3%; addensanti: amido modificato di tapioca, pectina; aromi), Può contenere tracce di cereali, frutta a guscio e uova

Centrale Latte milano
Ingredienti
Latte intero fresco pastorizzato di Alta Qualità, Fermenti lattici specifici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus

Yogurt merano
Ingredienti
Yogurt intero

Yogurt Mila
Ingredienti
Yogurt (latte intero, fermenti lattici vivi), Preparazione dolciaria (zucchero, amido modificato di tapioca, aromi, correttore di acidità: acido citrico), Zucchero

Muller bianco
Ingredienti
Yogurt (latte intero e fermenti lattici vivi), Zucchero (3,6%), Zucchero d'uva (1,8%), Aroma naturale

Muller essenza di bianco
Ingredienti
Yogurt (latte intero e fermenti lattici vivi), Aroma

Yogurt magro yomo
Ingredienti
Latte scremato (grasso max 0,1%), Fermenti lattici specifici vivi: streptococcus thermophilus e lactobacillus bulgaricus, Può contenere tracce di cereali e frutta a guscio

Fattorie scaldasole bio
Ingredienti
Yogurt magro* (latte* - grassi inferiori 1%), fermenti lattici: Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus), * da agricoltura biologica e da agricoltura biodinamica

Yogurt vipiteno
Ingredienti
Yogurt di latte magro con fermenti lattici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus

Yogurt Esselunga 01% magro
Ingredienti :
Lo Yogurt Magro Esselunga è cremoso, poco acido e ottenuto con latte dei masi dell'Alto Adige. Contiene solo lo 0,1% di grassi e i fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus).

Yogurt Fidel magro
Ingredienti
Latte scremato, Fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus)

Yogurt Ganthia
Ingredienti
Latte di capra intero con fermenti lattici vivi (Streptococcus thermophilus, Lactobacillus bulgaricus), Amido di riso, Fruttosio 2%, Fermenti probiotici (Lact. acidophilus, Lact. casei, Lact. paracasei, Lact. rhamnosus)

Yogurt Alpro bianco
ingredienti
Acqua, Semi di soia decorticati (7,9%), Zucchero, Citrato tricalcico, Stabilizzante (pectina), Correttori di acidità (citrato di sodio, acido citrico), Aroma, Sale marino, Antiossidante (estratto ricco di tocoferolo, palmitato di ascorbile), Fermenti vivi dello yogurt (streptococcus thermophilus, lactobacillus bulgaricus), Vitamine (B12, D2)

Fage yogurt greco o%
Ingredienti
Latte scremato , Fermenti lattici vivi (l. bulgaricus, s. thermophilus, l. acidophilus, bifidus, l. casei)



NB i dati prezzi , tabelle nutrizionali sono stati rilevati dal sito Esselunga e presso il supermercato Esselunga di via Cena a Milano, i marchi presi come esempio sono puramente esemplificativi, alcuni dati differiscono leggermente dai siti delle aziende presumibilmente perchè non aggiornati, tra dato rilevato nel sito esselunga, dato sito aziendale della marca e dato di vendita si è data la precedenza al prodotto di vendita. Il prezzo varia spesso da supermercato a supermercato, anche della stessa catena, pertanto i prezzi sono puramente indicativi

lunedì 25 maggio 2015

Perchè c'è in giro tutta questa pancetta e guanciale?

Domanda di Adua C, Fontanellato: spero di non essere l'unica ma ho notato che a partire dalla televisione, tipo le trasmissione di cucina del mezzogiorno, di giornali c'è un grande uso di pancetta e guanciale che non vedevo da trent'anni, sono matta io? Oppure te ne sei accorto anche tu? Se si, come mai?

Ho notato anche io questo costante messaggio a favore di pancetta e guanciale, proprio qualche giorno fa, in televisione una nutrizionista non si fanno nomi in questo blog, ha usato una bella fetta di guanciale da inserire all'interno di un orata, ora mi aspetto prima o poi di vedere un bel fritto leggero dietetico con la sugna del maiale.

Le ragioni sono diverse in parte culturale e in parte economica.

In televisione non c'è solo la pubblicità, lo spot, il messaggio pubblicitario quello è solo una parte degli introiti, in genere se si parla di qualcosa in televisione perché c'è qualcuno che paga, io stesso sono stato in televisione quindici anni fa, due volte in quanto richiesto da un 'azienda che pagava il mio intervento, funziona cosi!

Per queste ragioni penso che non ci sia un nesso di casualità ma ci sono dietro le aziende che fanno i salumi oppure per loro a volte c'è l'Associazione di produttori che finanziata dallo stato, paga questa promozione, cioè con i soldi dei cittadini stessi, in modo da creare per il consumatore l'esempio "corretto" da seguire, la mia non è polemica, ma ritengo che il telespettatore deve essere messo al corrente che si tratta di uno spazio sponsorizzato da un azienda, anche nel caso in cui è un messaggio "scientifico".

Non ci sono i messaggi ingannevoli solo in televisione, chi non ricorda la polemica della carbonara di Cracco, sembrava costruita ad arte dalla giornalista del corriere, perché per un mese si è parlato solo di carbonara e di pancetta, anche questa è pubblicità, chiedetevi perché la stessa cosa non è avvenuta per pasta e piselli o la pasta e fagioli.


In tutta Italia in particolare modo in Emilia Romagna c'è una grande tradizione legata all'uso delle carni di maiale e al suo grasso per cucinare, quindi abbiamo il sapore per tradizione più predisposto ad accogliere ricette preparate con pancetta o guanciale, però questa nuova consuetudine di usare pancetta e guanciale dappertutto arriva da più lontano ed esattamente dall'America, da quelli che fanno colazione con bacon tostato e uovo.


Come sempre succede quello che è di gran voga negli Usa lo diventa anche in altri paesi, un esempio ho visto in televisione il nuovo panino di Mcdonald's con carne di angus e due fette croccanti di pancetta, per insaporire, con l'aggiunta di pancetta o bacon ha più appeal, la pancetta fa profumo mentre la scaldi, attraverso l'olfatto si stimola il cervello e di conseguenza l'appetito.

Negli Usa si è tornati ad usare molta pancetta per una ragione molto semplice, al consumatore finale il prezzo della pancetta è rimasto stabile negli ultimi anni, il prezzo all'ingrosso delle carni di maiale è sceso moltissimo, tanto che ora è al 50% rispetto allo scorso anno, questo vuole dire per le aziende margini di ricavi e guadagno, per la pancetta, il bacon e il guanciale, che si fanno con i pezzi meno pregiati, i consumatori pagano minimo cinque volte in più quello che è il prezzo effettivo del costo del prodotto finito.


Pertanto uso di guanciale e pancetta è molto conveniente per le aziende, più se ne vendono più i margini di guadagno aumentano, come salumi costano di più prosciutto e bresaola ma hanno più costi di produzione e meno margini di guadagno, ecco la ragione della spinta al consumo di pancetta e guanciale, bassi costi di produzione alti margini di guadagno.

Ad aumentare il consumo è intervenuto anche il fattore crisi economica che fa prediligere alimenti a basso costo e ricchi di grassi, alimenti di bassa qualità e poveri che con una fetta di pancetta aumenta l'appeal del gusto, pensate a delle patate al forno con un po' di pancetta hanno più gusto, la pancetta costa meno di salse e vari insaporitori, un gusto garantito senza spendere tanto.

A influenzare la scelte anche il fattore della moda dei regimi alimentari, la dieta paleolitica che stimola al consumo negli Usa di grandi quantitativi di carne, incluse quelle del maiale.

Abbiamo già una predilezione per i cibi salati e grassi, non c'è bisogno di pubblicità, quello che trovo fuori luogo non è tanto utilizzare questi grassi, ogni persona si regola come crede, ma il contesto in cui li si utilizza, in particolare quando devi cuocere un orata, basta un po' di olio ed erbe aromatiche, con dei grassi buoni come quelli del pesce perché aggiungere quelli del maiale, non c'e proprio bisogno.

Avrei potuto per criticare quest'eccesso d'uso di grassi animali, parlare di colesterolo, di trigliceridi e di tumori, l'ho già fatto ma non voglio spaventare nessuno, meglio fare riflettere sul perché si stimola  a livello economico il consumo verso certi ingredienti rispetto ad altri.

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Ps sono tornato da Hong Kong a breve un piccolo reportage.

mercoledì 20 maggio 2015

Semi di lino si, ma macinati

Negli ultimi dieci anni i semi di lino sono tornati in commercio in particolare nei negozi d'alimentazione naturale, nella maggioranza dei casi di semi secchi.

I semi di lino sono stati sempre consumati dall'uomo, in particolari gli egiziani che coltivavano il lino per le fibre per fare i tessuti, per le qualità nutrizionali e i rimedi farmacologici, Plinio il Vecchio citava almeno 30 rimedi utilizzati nell'antichità a base di semi di lino.

Oggi i semi di lino sono molto ricercati per il contenuto : 

Omega 3 vegetale (Ala) ricordiamo però che gli omega 3 più interessati secondo alcuni ricercatori per il funzionamento del cervello e del cuore sono gli EPA e DHA che sono contenuti nel pesce (ho spesso affermato che l'importanza del pesce non è solo gli omega 3 ma per il mix di nutrienti che sono contenuti nel pesce).

Fibra solubile utile in caso di costipazione, ma anche secondo alcuni ricercatori a ridurre leggermente i livelli di colesterolo nel sangue anche se quest'ultimo dato le ricerche danno delle indicazioni contrastanti.

Lignani, in particolare i semi di lino sono ricercati per la presenza di lignani (fitoestrogeni) che secondo alcuni ricercatori aiuterebbero a ridurre alcuni sintomi della menopausa e in particolare alle vampate di calore, ma anche su questo effetto non c'è unanime consenso.

La proprietà invece più interessante secondo le ultime ricerche è che i semi di lino sarebbero anti cancro, in quanto i semi di lino sembrano avere un effetto inibitorio sul metabolismo degli estrogeni, e potrebbe avere un ruolo nella prevenzione del cancro ed in particolare del cancro al seno.

I studi anche se limitati al momento sono positivi per il cancro al seno tuttavia non si è ancora compreso se lignani contenuto nei semi di lino protegge contro il cancro bloccando l'azione o la produzione d' estrogeni o agiscono su fattori di crescita, siamo in attesa di studi in merito che ne precisano meglio l'azione.

Ne parlo perchè in questi giorni ho letto uno studio della Mayo Clinic che sostiene che per avere gli effetti positivi sulla salute i semi di lino non devono essere consumati interi, c'è il rischio che se ingeriti interi passano nel tratto digestivo e intestinale senza apportare benefici, quindi devono essere macinati con il macinino del caffè e con un mortaio, c'è in vendita anche la farina di semi tostati che può essere facilmente inclusa in più preparazioni.

Li potete aggiungere nell'alimentazione quotidiana un cucchiaio di semi macinati nello yogurt oppure in tutte le preparazioni che fate a casa dal pane ai dolci.

Ricordate che i semi di lino vanno consumati con molto acqua e devono essere assunti lontani dai farmaci almeno un ora e mezza. 

So che ci sono molti vegetariani e vegani che mi leggono e quindi volevo comunicare se già non lo sanno di questa particolarità d'assunzione dei semi di lino.

NB Sono assente dalla mia presenza on line, i post sono programmati, perchè mi trovo in viaggio in Asia al mio ritorno oppure appena posso rispondo ai commenti e ad email.

domenica 17 maggio 2015

In Usa probiotici che contengono glutine, qualche attenzione in più per i celiaci

News dagli Usa, in questi giorni si sta svolgendo a Washington la Digestive and Disease Week, tra le relazioni più interessanti quella che mi ha colpito è stata quella del Celiac Disease Center della Columbia University Medical Center, presentata dal Prof. Peter Green, uno dei punti di riferimento della celiachia negli Usa.  

Lo studio presentato ha portato alla luce che molti prodotti con probiotici contenevano glutine (55%) anche quando riportavano la scritta senza glutine.

Una delle terapie per il futuro per potere controllare meglio la celiachia o la sensibilità al glutine è l'utilizzo dei probiotici, tuttavia il centro aveva osservato che alcuni persone assistite che prendevano prodotti con probiotici avevano dei sintomi non positivi rispetto a quelli che non li prendevano.

I ricercatori hanno misurato la quantità di glutine nei 22 più popolari integratori con probiotici.

Il 55% di questi avevano tracce di glutine, molti erano al di sotto della soglia stabilità dalla legislazione americana mentre ben 4 su 22 erano al di sopra di questa soglia.

Più della meta dei prodotti testati in etichetta garantivano che erano completamente privi di glutine.

Il Prof. Green invita se si ha la malattia celiaca avvicinarsi ai probiotici con cautela, i probiotici possono rilevarsi utili per persone con problemi diversi e chiede un maggiore controllo alle autorità sui prodotti senza glutine.

Lo studio ha avuto molta risonanza negli Usa, dove potenzialmente 1 persona su 3 è celiaca o sensibile al glutine, inoltre alcuni mesi fa  su alcuni prodotti naturali che si vedevano nella grande distribuzione, quindi molto popolari, che ben 4 prodotti su 5 non contenevano le erbe indicate sulle confezioni, una delle aziende più note d'integratori con ginseng, conteneva in realtà aglio e riso in polvere, mentre un integratore di ginko biloba, una pianta che dovrebbe potenziare la memoria conteneva in realtà ravanello in polvere e grano, nonostante era scritto senza glutine, mentre altri invece di erba di san giovanni e valeriana contenevano in realtà farina di piselli, carote e fagioli.

In realtà la FDA richiede alle aziende di verificare che ogni prodotto sia fabbricato in modo sicuro e etichettato in modo accurato, ma in realtà si tratta di una auto certificazione, secondo una legge federale del 1994, gli integratori sono esenti dal processo di approvazione rigoroso della FDA, come quello dei farmaci per intendersi che richiede studi di sicurezza e d'efficacia, prima che un prodotto venga immerso sul mercato.


Riferimenti: Samantha Nazareth, Benjamin Lebwohl, Jennifer Sealey Voyksner, Peter H. Green Widespread Contamination of Probiotics With Gluten, Detected by Liquid Chromatography-Mass Spectrometry. lo studio verrà pubblicato nei prossimi mesi.

giovedì 14 maggio 2015

Perchè i genitori non riconoscono l'Obesità dei figli?

Dolorata M, Cefalù : Perchè i genitori non riconoscono l'Obesità dei figli e se gli dici qualcosa ti tolgono il saluto?

Non prendertela carissima, credo che il 99% dei genitori non si accorgono che i loro figli sono sovrappeso o obesi, non vedono bene che qualcun'altro abbia da dire sull'educazione dei figli. 

Si può partire anche da delle buone intenzioni ma per esperienza posso dire che non si riesce ad essere obiettivi con i propri figli.

So che la tua osservazione era a fin di bene, ma oggi sembra che però sia partita una vera e propria caccia all'obeso, è vero l'obesità è una malattia, ma non ho mai visto nessuno che va a caccia di coloro che sono in dialisi o di coloro che hanno un tumore al fegato, o un alluce valgo.


Il peso come valore d'interazione sociale

Ricordo per la cronaca il caso di quel ragazzino a cui a Napoli è stata iniettata dell'aria compressa nell'intestino solo perchè giudicato obeso, c'è attorno all'obesità una profonda ignoranza fatta di preconcetti che sono aberranti, ma che tutti partono da una fonte ben precisa che considerano l'obesità non una malattia ma una valore negativo estetico, il peso non è percepito come un valore di salute ma come un valore d'interazione sociale

Non è solo un problema d'adolescenti, ricordo una signora 75 enne accompagnata da me a una visita da un oculista, dove l'oculista le dice, signora lei è obesa, rispondo io, si certo ha fatto bene a dirlo a una signora di 75 anni, ma scusi la signora è venuta per una miopia, non sapevo ci fosse una relazione c'è tra la miopia e l'obesità!


Comunicazione e messaggi distolti

L'altro giorno ero a Milano in Piazza Duomo, dove tutti i negozi di design e abbigliamento del centro della città sono stati sostituiti da megastore del cibo, pizzerie e bar, c' è una gelateria ogni 50 metri, non ci si può lamentare come ho letto nei giorni scorsi che il 50% della popolazione nel 2030 sarà obesa è la vecchia storia della moglie ubriaca e della botte piena.

Da una parte si vuole una società che si stra alimenta 24 ore su 24 dall'altra che sia in perfetta forma fisica, le vittime di questi messaggi distolti sono i bambini.

E' vero che la famiglia deve essere d'esempio ma non può essere il solo esempio.

Più che la pubblicità in televisione, avete mai visto le pubblicità nei pressi delle scuole o nei campi di calcio dove si allenano i ragazzi? Sono tutti messaggi alimentari dalle bevande ai snack dolci e salati, nei ragazzi vanno più sul facile queste cose colpiscono più facilmente.


Rivolgersi a un medico o pediatra

Ritengo che la persona migliore che deve parlare con il genitore in caso d'obesità sia il medico, il pediatra  o il medico di base, anche perchè il medico ha gli strumenti di valutazione ed se è il caso d'intervenire nel modo più adeguato all'età del bambino.

Tanto per non andare lontano, sono genitore anche io, mio figlio verso i dieci anni comincia a ingrassare in modo evidente, ho sbagliato ma gli ho fatto una lavata di testa, lui cosa ha fatto? A risposto mangiando di più!

Poi però ho dovuto cambiare strategia, gli ho comprato la bicicletta e reso più libero di muoversi e d'incontrarsi con i compagni e il sabato e domenica l'ho portato con me in bicicletta, se ci fermavamo per una pausa, ho dimenticato il portafoglio, niente dolci ma acqua, una banana o una mela.

Estate l'ho mandato in campeggio con altri ragazzi, dovevo toglierlo da casa perche essendo l'unico maschio aveva l'attenzione delle tre sorelle e delle due nonne che facevano a gara a fare il dolce più buono.

Qualche cambiamento a tavola e nella suddivisione dei pasti ma soprattutto avevo capito che si muoveva poco e senza fare una dieta è diventato normopeso nel giro di un anno senza stress (qualcuno più ricercato potrebbe dire che mio figlio viveva in un contesto obesogeno).


La percezione dell'Obesità di un genitore non è quella di un medico

Quando un bambino si accorge d'essere obeso? Quando viene preso in giro dagli altri bambini.
Mamma Mamma mi ha detto che sono ciccione è vero?
Ma no amore non sei grasso hai solo le ossa più grandi.
Quante volte abbiamo sentito questa frase!

Sono percezioni che un genitore può non avere, se non c'è la consapevolezza di avere un problema non c'è soluzione .

Non è facile avere la percezione dell'Obesità se non ti occupi di sanità, in un recente studio riportato sul British Journal of General Practice  la maggior parte dei genitori tendevano a riconoscere i bambini in sovrappeso solo quando erano al di sopra del 99,7 ° percentile mentre il punto fissato è al 85 ° percentile.

Spesso l'eccesso di peso è difficile da individuare nei confronti di un aumento del peso della popolazione media. In altre parole dal momento che il peso medio aumenta, la percezione di ciò che ogni genitore considera peso normale tende a spostarsi.

Nei bambini e nei ragazzi la percezione del proprio peso non è uguale ci sono quelli che sottostimano e quelli che sovrastimano, dipende dalla famiglia, qualche volta anche dal reddito, in qualsiasi caso la percezione del peso è vista come "stare" con gli altri bambini e con gli altri ragazzi, obeso "sta" meno con gli altri, lo si vede con meno simpatia.

In genere il bambino viene lasciato solo con i suoi sensi di colpa, da un parte la famiglia che non comprende dall'altra i compagni che lo prendono in giro e che non gli danno l'amicizia.

Penso che il primo passo sia la consapevolezza, riconoscere un problema, è importante sapere se nostro figlio è obeso, se noi siamo obesi, andare da un professionista della salute che troverà la migliore soluzione.

Molti pensano che sia inutile combattere contro l'Obesità, a volte basta solo mangiare meglio e muoversi di più, a volte invece è un percorso più difficoltoso non lo nego,  c'è chi deve stare tutta la vita attento all'alimentazione e al peso e chi invece no, in qualsiasi caso è bene affrontare senza vergogna e senza sensi di colpa.

Per chi vuole approfondire: 
Come faccio a sapere se mio figlio è obeso?

martedì 12 maggio 2015

Una dieta con olio d'oliva e noci, rallenta il declino cognitivo?

In questo periodo sul tema del declino cognitivo se ne sentono di tutti i colori, in particolare sull'alzheimer, che è una delle malattie che intimorisce di più.

Sono aumentate le ricerche su questo o quell'altro alimento che mostrano capacità di prevenzione o di rallentamento del declino cognitivo, pur tuttavia non dicendo nulla di nuovo.

Il post dal tema alimentazione e alzheimer, l'avevo scritto in collaborazione con uno specialista ben 4 anni fa e devo dire che a distanza di tempo stupisce anche me, in quanto gli studi che sono stati pubblicati in seguito confermano quanto già avevamo scritto.

A dire il vero avremmo avuto il piacere di leggere qualcosa di nuovo e d'innovativo ma evidentemente non c'è nulla di nuovo all'orizzonte oppure si fanno ricerche su quello che già si conosce per andare sul sicuro, un forte limite per la ricerca.

Tra le nuove ricerche quella che ha colto la mia attenzione, è quella pubblicata ieri sullo JAMA Internal Medicine, la quale sottolinea che l'aggiunta di olio d'oliva e noci nella nostra dieta può aiutare a prevenire problemi di memoria e perdita di capacità cognitive che vengono con l'età, fino a qui nulla di nuovo, ma lo fa indicando anche le quantità e qui viene la parte più interessante.


Nello studio pubblicato su JAMA Medicina Interna, su 447 uomini e donne tra i 55 e gli 80 anni di è voluto verificare se modificando la dieta quali risultati in test cognitivi si potevano ottenere. I volontari erano sani ma a più alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari; 

Per circa quattro anni a un gruppo è stata data una dieta povera di grassi mentre a un gruppo una dieta mediterranea integrata con 1 litro di olio extra vergine di oliva a settimana (si avete letto bene), e un altro gruppo una dieta mediterranea arricchita con 30 grammi di noci al giorno con altri frutti a guscio.

Il risultato è che i gruppi di dieta mediterranea hanno mostrato miglioramenti rispetto al gruppo della dieta povera di grassi; quelli che consumano più olio di oliva ha mostrato punteggi di memoria migliore alla fine dello studio, mentre quelle che mangiano più noci hanno mostrato miglioramenti nelle abilità della funzione esecutiva, mentre il gruppo dieta povera di grassi hanno mostrato una evidente diminuzione delle capacità cognitive.

Secondo i ricercatori se si interviene con un modello alimentare sano nelle persone che sono a rischio di deterioramento cognitivo, anche in persone che ancora non hanno avuto alcun segno di perdita di memoria o la perdita delle funzioni cognitive, è possibile impedire o rallentare il deterioramento cognitivo.


Un bello studio che conferma importanza della Dieta Mediterranea, ma quello che mi lascia perplesso è un litro di olio extra vergine d'oliva a settimana, perché credo che la media del consumo d'olio d'oliva sia circa 50 o 60 grammi al giorno, mentre 1 litro a settimana corrispondono a 150 g al giorno anzi per la precisione 142 g la giorno d'olio d'oliva che non sono proprio pochi, non dico che l'olio di oliva sia negativo per la dieta ma tre volte tanto la media di consumo mi lascia perplesso.

In generale lo studio conferma conoscenze già note sull'importanza nella dieta in particolare della Dieta Mediterranea per rallentare il declino cognitivo con la scelta dei grassi vegetali in particolare ricordo il buon rapporto tra omega 6 e omega 3 dell'olio d'oliva ma anche della noce per il contenuto d' acido alfa-linolenico (ALA, omega-3)  che ha un riconosciuto beneficio nella prevenzione dei livelli alto di colesterolo e nelle malattie cardio vascolari e celebrali, inoltre le noci contengono degli antiossidanti come l'acido ellagico, melatonina, Vitamine E alfa tocoferolo che insieme potrebbero svolgere un ruolo antinfiammatorio e proteggere le cellule cerebrali dai possibili danni ossidativi.

Questo studio fornisce un contributo in più sulla motivazione della preferenza dell'uso dell'olio d'oliva, per quanto riguarda invece invece il declino cognitivo e la malattia alzheimer, al momento è più quello che non si conosce di quello che si conosce, anche se sono stati fatti dei passi avanti, credo che si necessita di più studi su un campione più vasto sia per quanto riguarda l'alimentazione, che l'eziologia, la prevenzione e la terapia.

Riferimenti: Cinta Valls-Pedret, Aleix Sala-Vila, Mercè Serra-Mir, Dolores Corella, Rafael de la Torre, Miguel Ángel Martínez-González, Elena H. Martínez-Lapiscina, Montserrat Fitó, Ana Pérez-Heras, Jordi Salas-Salvadó, ; Ramon Estruch, Emilio Ros, Mediterranean Diet and Age-Related Cognitive Decline, Jama Internal Medicine 11 Maggio 2015


se volete farvi un pane olio d'oliva e noci eccolo qui in questo blog Pagnotelle lievito madre, olive e noci

lunedì 11 maggio 2015

Il Fruttosio ingrassa?

Carla G, Riva del Garda:  Ho sentito dire che il  fruttosio ingrassa, è vero?

In genere il fruttosio viene adoperato come dolcificante, ha un minore indice glicemico rispetto allo zucchero, un potere dolcificante superiore allo zucchero e un numero di calorie inferiore allo zucchero, lo troviamo anche in tanti prodotti alimentari come ingrediente.

Più che ingrassare, perchè ingrassare e dimagrire dipende da più fattori, dall'alimentazione nel suo complesso, dal dispendio energetico e dal movimento fisico, sembrerebbe che il fruttosio stimoli la fame a dirlo è proprio un piccolo studio pubblicato lo scorso mese sulla rivista PNAS, che ha valutato gli effetti nell'ingestione di fruttosio e glucosio.

L'ingestione del fruttosio rispetto al glucosio determina incrementi minori dei livelli di insulina plasmatici ma maggiori risposte cerebrali agli stimoli alimentari (viviamo in una società con dei forti stimoli al consumo alimentare 24 ore su 24).

L'ingestione di fruttosio rispetto al glucosio ha portato ad una maggiore fame e il desiderio di cibo e una maggiore disponibilità a rinunciare a lungo termine ricompense monetarie per ottenere immediati alimenti ipercalorici.

Questi risultati suggeriscono che l'ingestione di fruttosio rispetto al glucosio attiva regioni cerebrali coinvolte nell'attenzione e potrebbe favorire nel lungo periodo comportamenti alimentari non corretti.


Allora non bisogna mangiare la frutta? No,  il fruttosio presente nella frutta è una quantità relativamente bassa, rispetto ai prodotti alimentari trasformati, dove spesso troviamo il fruttosio in soluzioni ad alte concentrazioni, nella frutta il fruttosio è accompagnato a vitamine e sali minerali e soprattutto fibre che contribuiscono a rallentare Indice Glicemico.

Riferimenti: Shan Luoa, John R. Monterosso, Kayan Sarpelleha,, Kathleen A. Differential effects of fructose versus glucose on brain and appetitive responses to food cues and decisions for food rewards, Pnas April 2015

giovedì 7 maggio 2015

Più grande è l'offerta di un prodotto alimentare e più si ingrassa?

Se oggi si entra in un supermercato e ci si direziona alla ricerca di un prodotto, si scopre che ci possono essere anche fino a dieci marche diverse per un unico prodotto. Dai semplici scaffali al banco dei surgelati, una vasta offerta di prodotti già pronti di più marche, dalle zuppe di verdura, torte salate, lasagne, purè di patate, primi piatti già pronti e una grande quantità anche di pizze, da scongelare e mettere in forno non c'è che l'imbarazzo della scelta.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista PLoS One, indica che la vastità dell'offerta di tante marche diverse sembra che sia un invito a farci mangiare di più e ad ingrassare.

I ricercatori hanno intervistato 200 persone per sapere qualcosa in più sulla frequenza e varietà della pizza ai peperoni, che in Italia non è molto richiesta ma all'estero specialmente nei paesi in lingua anglosassone è una delle pizze più consumate, a Napoli sarebbe un eresia.

Sul mercato ci sono circa 70 marche diverse di pizza ai peperoni, il suo contenuto calorico varia in un range del 300%. 


I ricercatori hanno poi confrontato le abitudini alimentari delle persone che regolarmente mangiavano molteplici marche di pizza e quelli che consumavano invece una sola marca di pizza.

I ricercatori hanno scoperto che le persone che frequentemente mangiano diverse marche di pizza avevano più probabilità di mangiare di più, di sentirsi meno sazi e di conseguenza senza accorgersi d'assumere più calorie.

Sembrerebbe che questa abitudine a consumare più marche di uno stesso prodotto rende più difficile per le persone autoregolarsi sulla quantità di cibo introdotto. 

In sintesi il semplice fatto d'avere una maggiore varietà di scelta è deleterio per chi deve controllare le quantità di cibo, per assurdo chi mangia sempre lo stesso prodotto ha più facilità a controllare l'appetito e il peso, evidentemente provare più cose manda in crisi il nostro sistema di autoregolamentazione che è basato sulle esperienze sensoriali individuali degli alimenti, più marche di un prodotto, non vuole dire lo stesso gusto come non vuole dire lo stesso numero di calorie.


A questo proposito proprio questo blog diversi anni fa facendo un analisi sulle pizze surgelate era emerso la difficoltà di parlare di porzioni e che poteva trasformarsi in un pasto ipercalorico e soprattutto il range dei valori di calorie tra una marca e l'altro dello stesso tipo di pizza era molto alto.

Lo studio però ha utilizzato la pizza per provare la sua tesi, sarebbe stato diverso se avesse provato invece dei piselli, anche se è uno studio rispettatibilissimo molto dipende anche dal tipo d'alimento con quale si fa lo studio e dimagrire o ingrassare dipende da troppe variabili, alimentazione in generale, movimento fisico e dispendio energetico individuale.

Cosa si può dedurre da questo studio? Che è meglio farsi la pizza a casa, ma se proprio dobbiamo prenderla surgelata di non guardare solo il tipo di pizza ma anche le calorie, la quantità, cioè le porzione individuale, un consiglio questo vale non solo per le pizze ma per tutti gli altri prodotti surgelati e non surgelati, dai tortellini al semplice yogurt.

Riferimenti: Charlotte A. Hardman, Danielle Ferriday, Lesley Kyle, Peter J. Rogers, Jeffrey M. Brunstrom So Many Brands and Varieties to Choose from: Does This Compromise the Control of Food Intake in Humans? Plos One Aprile 2015

Ps: nelle prime due foto non è una pizza surgelata, non è in vendita ma è la pizza che ho fatto a casa ieri sera, perché scrivere questo post mi ha fatto venire voglia di pizza!

martedì 5 maggio 2015

Le patate coltivate con acqua di mare

Mentre è in scena lo show dell'economia alimentare sostenibile all'Expo 2015 di Milano, nel mondo si stanno sviluppando dei progetti concreti e reali, uno di questi è nei Paesi Bassi, precisamente nell'isola di Texel, le Isole Frisone meglio note come isole di Wedden distanti solo qualche ora da Amsterdam.

I Paesi Bassi hanno una lunga esperienza d'innovatori nel settore agricolo, da anni cercano di recuperare terreni coltivabili al mare e hanno dovuto familiarizzare con la salinità del mare. L'isola di Texel è un vero paradiso immerso nel mare del Nord, dove si coltivano asparagi, si produce birra e formaggio locale e perfino nei giardini ho visto coltivazioni di pomodori.

Dal 2006 è stato avviato un nuovo progetto innovativo, cioè la coltivazione della patata in terreni sul mare con acqua mista acqua dolce e acqua salina, questo progetto mira a dare una risposta concreta alla fame nel mondo.


La patata è originaria del Perù e della Bolivia, ancora adesso vicino al lago Titiaca ci sono più di 200 varietà selvatiche. In Europa è giunta nel 1570 portata dal conquistatori Spagnoli e dagli Inglesi, ora la patata nel mondo è il quarto prodotto più coltivato, dopo grano, riso e mais, ci sono più di 5.000 varietà.

Una delle emergenze ambientali del pianeta è la salenizzazione delle acque dolci e dei suoli, che anno dopo anno riducono la superficie di terre coltivabili ad essere interessati sono per esempio le aree intorno al bacino del fiume Giallo in Cina e del fiume Indo in Pakistan. 

Il progetto innovativo proprio perchè si cercano quelle varietà che possono resistere è più adatte a terreni più vicini al mare, le attuali teorie invitano a non mescolare le coltivazione con l'acqua salata, qui a Texel contando sull'esperienza dei contadini che hanno familiarità con l'acqua di mare, che sono abituati a coltivare piante in clima non favorevole, sono state piantate trenta varietà di patate diverse e vengono conservate le varietà che riescono a sopravvivere in un ambiente cosi difficile.

Mentre nel resto del mondo guarda alla coltivazione di piante da OGM, qui nei Paesi Bassi si selezionano varietà già presenti in natura, il progetto è costituito da un team di agricoltori e ricercatori dell' Università di Amsterdam, non riguarda solo la coltura delle patate ma anche di carote, fragole, cipolle, insalata.

Attualmente il progetto sta muovendo i primi successi, le patate prodotte non sono salate perchè il sale si accumula sulle foglie e non nei tuberi, attualmente unico problema è la resa per ettaro 30.000 chili la metà della resa media olandese, tuttavia il progetto è cosi interessante che diversi paesi come Egitto, Bangladesh e India, hanno avviato progetti di collaborazione, la resa è si più bassa ma trattandosi di terreni difficilmente coltivabili è un successo comunque.

Un' esperienza interessante che volevo farvi conoscere come dire c'è chi parla in Tv di futuro alimentare sostenibile con nella mano destra una fetta di salame e nella mano sinistra un bicchiere di vino e c'è chi invece lavora per costruire un futuro alimentare.