martedì 25 ottobre 2016

Durex alla melanzana

La Durex l'azienda nota per i preservativi nel tentativo di richiamare l'attenzione agli utenti twitter, ha inviato una comunicazione di un preservativo alla melanzana ( adesso io non so se intendevano il sapore o chissà che altro)

Questo profilattico alla Melanzana ha richiamato molta attenzione degli utenti, nel giro di poche ore è diventato una dei più popolari twitter della rete.

L'azienda Durex ha specificato in un secondo twitter che si trattava di un prodotto farlocco, un modo di sensibilizzare l'attenzione sul sesso sicuro e per promuovere la faccina dell'emozioni (emoticon, emoji) a forma di preservativo.

È un po' come se Barilla, mandasse un twitter con Rocco Siffredi, per una faccina d'emoticon con la forma del pacchero.

Il problema secondo me non è la mancanza di sensibilità degli utenti sul sesso sicuro, ma forse gli utenti hanno voglia di leggerezza, d'ironia. Forse il problema è più la cattiva gestione della comunicazione delle aziende dei strumenti social come Facebook, Twitter, Blogger.

Collegati 24 ore su 24, messaggi di pubblicità a tutte le ore

Oggi tramite i smartphone siamo collegati a tutte le ore, cosi ti fanno arrivare la domenica verso mezzogiorno, magari quando sei in Chiesa o a Pranzo, un twitter su un consiglio per il sesso non è proprio forse il momento più adatto.

Come quell'azienda che produce prodotti per la prima colazione che mi manda un twitter all'una di notte, io comprendo tutto ma l'utente che decide di seguirti, non lo decide di farlo 24 ore su 24. 

Ti ho mandato un twitter tre ore fa, perchè non lo hai condiviso? Perchè sono le quattro del mattino e io dormo! E se mi mandi un altro twitter con il biscotto, sai il pacco speciale maxi dove lo metto?

Ogni tanto m'iscrivo alle newsletter delle aziende oppure le seguo tramite i social, spesso ti mandano comunicazioni più volte al giorno in modo quasi ossessivo, in breve diventano molto invadenti.

Secondo me la maggior parte delle aziende comunicano in modo non positivo sui social, la comunicazione necessita di un comunicatore e di un ricevente, oggi tutti vogliono parlare ma gli strumenti social non sono come i media classici necessitano interazione e sopratutto la capacità di sapere ascoltare per le aziende.


Non importa se condividere bello o brutto, importante è condividere

Sono tutti presi dalla mania di farti condividere qualcosa, ultimamente questo concetto si presenta anche nella pubblicità, in particolare si preparano pubblicità come dire .. originali come ultimo spot di Actimel di Danone, Stay Strong non si può dire brutto diciamo strano, siete propri sicuri che siano i fermenti a fare quest'effetto?


Messaggi di comunicazione non richiesti

L'invasione dei messaggi delle aziende ti segue anche on line. Sui siti dei quotidiani si aprono continuamente per ogni pagina nuova, messaggi pubblicitari non richiesti, non schiacci nulla ma si aprono pagine verso siti di pubblicità, il massimo è sul Corriere dove non ti fanno chiudere le pagine e t'invitano a leggere in modo invasivo altri articoli sulle stesso argomento, a volte anche di dieci anni prima.

Questi metodi oltre che rallentare la navigazione disturbano sempre di più l'utente che alla fine si indispettisce.
Uno spot sempre sul Corriere dice non andare a trovare su google le risposte alle tue domande ti rispondiamo noi a me sono sembrano il gatto e la volpe nella favola di Pinocchio.

Siamo cosi invasi dalle comunicazione aziendali sui social 24 ore su 24 che richiedono attenzione e condivisione, ma non tutti hanno il tempo per seguire i social tutto il giorno.

I ragazzi che hanno più tempo libero, se hai un azienda della bevanda che mette le ali, va bene mandargli e condividere foto e giochi a qualsiasi ora ma se hai un pubblico più adulto devi modificare il comportamento. 

Per esempio se sei un azienda che produce pannoloni per adulti uomini, a quante persone vuoi fare sapere che hai un pannolone sotto i pantaloni!!


Non tutto di può condividere, per esempio amici della Durex come fai a condividere sui social
- ho adoperato il preservativo retard, fai sapere a tutti i tuoi problemi d'eiaculazione precoce!
- non puoi neanche condividere pubblicamente oggi ho utilizzato il preservativo contatto sensual con Lorella, che se lo scopre tua moglie Claudia, non tornare nemmeno a casa, manda qualcuno a prendere le valigie se no ti spacca la testa.
- questa mattina ho provato dei vibranti piaceri.

Ci sono scelte come quelle di un tipo di profilattico che non necessariamente si vogliono condividere pubblicamente, sui social prevale più la richiesta d'intrattenimento, si vuole anche sorridere.
Il profilattico alla melanzane è stata un'idea divertente, la chiave dell'ironia può essere quella giusta per parlare d'argomenti molto delicati ma senza esagerare.

venerdì 21 ottobre 2016

Alimentazione e Sclerosi Multipla: esiste una dieta per la Sclerosi Multipla?


Mattia L. Crema : Esiste una dieta per prevenire la sclerosi multipla?

Simona H., Chiusa: Esiste un regime alimentare per i malati di sclerosi multipla?

Elisabetta S, Udine: Quale regime alimentare seguire se si ha la sclerosi multipla? 

C'è nelle persone comuni la convinzione che l'alimentazione può prevenire tutte le malattie, non è proprio così, il marketing agroalimentare (smart food, functional food) ci fa credere che la scelta degli alimenti può regalarci la salute e la giovinezza eterna. Grazie alla disponibilità di prodotti alimentari che aiutano a prevenire e curare tutte le malattie, la realtà è un po' diversa.

La Sclerosi Multipla  è una delle principali cause di disabilità nei giovani adulti. A essere più colpite sono le donne, due volte in più rispetto agli uomini, i primi sintomi tra i 20 e i 40 anni, la malattia provoca una serie di diversi sintomi neurologici che nel tempo possono condurre alla disabilità fisica e cognitiva.


Senza scendere nei dettagli per chi non ne avesse mai sentito parlare è una malattia neuro degenerativa demielinizzante, con lesioni a carico del sistema nervoso centrale. Si verifica una perdita di mielina in più aree del sistema nervoso centrale e dei nervi del midollo spinale, provocando cosi disturbi sensoriali e motori.

Più evidenze cliniche indicano che alla base c'è una reazione del sistema immunitario che scatena un processo infiammatorio che colpisce aree circoscritte del sistema nervoso centrale e provoca la distruzione della mielina e delle cellule che la producono, gli oligodendrociti, .

Si tratta di una malattia mutifattoriale un mix di fattori genetici, ambientali e infettivi nonostante più teorie, nessuna ancora eziologia è stata ritenuta valida dalla comunità medico scientifica.

Lo sviluppo e la progressione della malattia è soggettivo pertanto si cerca attraverso un approccio interdisciplinare di migliorare la gestione dei sintomi e della qualità della vita, non c'è una terapia per la Sclerosi Multipla .


L'approccio alimentare alla Sclerosi Multipla

In generale possiamo affermare che non esistono diete miracolose che possono prevenire questa patologia. Ci sono alcuni regimi alimentari, che possono contribuire a gestire meglio i sintomi della patologia.

Bisogna per correttezza affermare che non ci sono evidenze chiare che una dieta da sola possa influire sulla malattia della Sclerosi Multipla, ma dal mio punto di vista, un programma nutrizionale costruito sulla persona può contribuire a ridurre parzialmente i sintomi indotti dalla Sclerosi Multipla.

Nulla che da questo blog non sia già stata detto, la dieta mediterranea ricca di frutta e verdura fresca, unita ad una riduzione generale dell'apporto calorico, perché mangiare meno riduce il danno ossidativo.

E' importante progressivamente ridurre le porzioni e i fuori pasto, prestando attenzione ai segnali di fame e sazietà che il corpo fornisce, perché non si mangia solo per fame ma per motivi diversi.


In genere viene consigliato una dieta con più alimenti che contengono acidi grassi polinsaturi omega-3, diversi studi hanno messo in evidenza che una dieta con basso contenuto di grassi saturi riduce la produzione di colesterolo e di conseguenza la riduzione degli indici infiammatori (alimenti in genere con più grassi saturi sono: salumi, formaggi, latte intero, prodotti con olio di palma, dolci,  fritti).

Si invita a favorire per il condimento l'olio d'oliva, olio di semi di lino, di prediligere le proteine vegetali, di consumare più volte alla settimana pesce. .

Nel caso del pesce prediligere pesce azzurro come sgombro e sardine perché ricchi di nutrienti come Omega 3 e vitamina D che hanno un effetto riconosciuto nel limitare i danni dell'infiammazione.

Evitare l'eccesso di sale a tavola ma in particolare della scelta degli alimenti, tenere presente che più del 70% del sale che assumiamo arriva dai cibi e alimenti pronti, leggere sulle etichette il contenuto di sale o sodio.

Per correttezza bisogna dire che personalmente ho osservato ammalarsi di Sclerosi Multipla anche persone normopeso e che seguivano un alimentazione equilibrata. Questo per dire che non è solo l'eccesso calorico, l'accesso di sale, l'eccesso di zuccheri i soli comportamenti a rischio, che si sono altri fattori che possono incidere e che al momento non sono noti


I regimi alimentari alternativi che vengono proposti per la Sclerosi Multipla

Premesso che ne parlo per la forte domanda dei lettori, perché non mi piace creare delle forti aspettative o speranze nelle persone assistite da Sclerosi Multipla, si tratta di regimi alimentari su cui c'è poca documentazione, pochi studi randomizzati, spesso sono esperienze dirette personali degli autori.

Le esperienze personali per quanto possono essere interessanti perché scritte da Professionisti della salute, hanno sempre un valore relativo. Ricordo che ci sono diverse forme di Sclerosi Multipla e non tutte possono essere sensibili all'alimentazione. Non solo ogni persona  può reagire in maniera diversa allo stesso schema alimentare.


Una parte della ricerca medico scientifica, che non trova condivisione nella grande comunità medico scientifica, ritiene che le persone con diagnosi di sclerosi multipla hanno un deficit di  iodio, selenio e di vitamina D, in particolare l'alimentazione è caratterizzata da calorie in eccesso, grassi saturi, zuccheri, sono questi i punti fissi su cui si basano la maggior parte delle diete per la sclerosi multipla alternative.

La mielina è una sostanza composta in gran parte di grasso. La sua composizione potrebbe essere influenzata dalla dieta. Molte diete prevedono una riduzione dei acidi grassi saturi a favori dei acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi per incidere a a favore della produzione di mielina e riduzione dello stato infiammatorio.



Dieta di Hebener

La caratteristica di questa Dieta è il basso contenuto di acido arachidonico e linoleico (max 1.8 mg/die), unita ad una integrazione di : olio di pesce, Vitamina E, Selenio, Vitamine del gruppo B e del Coenzima Q10.
Hebener sostiene che l’acido linoleico (omega 6) ed il suo derivato acido arachidonico, ha un ruolo fondamentale nel processo infiammatorio, la diminuzione dell'apporto alimentare d'Omega 6 può diminuire il processo infiammatorio.
Non esistono prove scientifiche o studi in merito rilevabili, secondo la comunità medico scientifica.

Dieta Kousmine

Scritta dalla Dott.ssa Catherine Kousmine,, un medico svizzero d'origine russa, il suo metodo non ha alcuna validità scientifica riconosciuta. Si basa su alcuni punti fermi come il ridotto consumo di carne, l'eliminazione dello zucchero bianco e dei cereali raffinati dalla dieta e un consumo maggiore di frutta e verdura. Prevede inoltre un integrazione di vitamine A, C, D, E, B.

Una dieta che tiene molto conto dell'igiene intestinale e dell'equilibrio acido basico.

Non vi sono studi sull’efficacia di questa dieta in particolare sul rapporto dei benefici per la Sclerosi Multipla.


Dieta di Swank

Una dieta del 1940 un approccio che deriva dalle prime osservazioni sulla malattia che il Dr. Swank aveva studiato in Norvegia. Le popolazioni che vivevano sul mare avevano un alimentazione a basso contenuti di grassi saturi e un maggiore consumo di pesce, con un numero inferiore di malati di Sclerosi Multipla.

Al contrario le comunità che abitavano all'interno consumavano più prodotti con grassi saturi come i latticini e carni, avevano un maggiore numero di casi di Sclerosi Multipla.

La dieta di Swank è uno schema alimentare che prevede pochi acidi grassi saturi (meno di 15 g./die), l'esclusione dalla dieta di prodotti ad alto contenuto di grassi, un maggiore consumo di pesce e una integrazione giornaliera di 10-15 g di oli vegetali e 5 g. di olio di fegato di merluzzo.

Seppure non è una dieta molto restrittiva, l'utilizzo dell'olio di fegato di merluzzo richiede cautela, perchè può interferire con alcuni farmaci utilizzati per la SM, con gli anticoagulanti e anche con l'aspirina.

Dieta George Janineck

Una dieta che prende spunto dalla Dieta Swank, una versione personalizzata di questa dieta che il Dr. G. Janinek si è fatto da solo dopo la diagnosi di Sclerosi Muiltipla, su questa sua esperienza ha anche pubblicato un libro.
In parole semplici è una dieta incentrata su frutta verdure e pesce, una dieta che esclude i grassi saturi (carne, prodotti lattiero-caseari). Una dieta ricca di acidi grassi omega-3 (pesce ma anche omega 3 vegetali come i semi di lino) e vitamina D (luce solare).


La dieta Mediterranea

Ho parlato spesso dei benefici della Dieta Mediterranea, c'è uno studio in Iran nel 2016 "Mediterranean diet adherence and risk of multiple sclerosis: a case-control study" che sostiene che i pazienti che seguono una dieta mediterranea hanno meno probabilità di sviluppare la SM.

La dieta Paleolitica, Seignailet, Terry Wahls, Venesson

Le ho messe insieme perchè sono molto simili, tutte si rifanno a una dieta prima dell'agricoltura, all'epoca del Paleolitico, prevedono l'esclusione di cereali, uova, latticini, legumi e il solo consumo di frutta, verdura, carne e pesce.

Terry Wahls sta proprio conducendo in questo periodo uno studio all'Università dell'Iowa, tra due gruppi di persone con diagnosi di Sclerosi Multipla, un gruppo segue la Dieta Swank l'altro la Dieta Paleolitica rivisitata dallo stesso Wahls.

Anche se la dieta Seignalet ha un approccio totalmente diverso dalla dieta Paleolitica , la dieta di Wahls la ricorda in più punti, ricordo che la dieta Seignalet, la dieta ipotossica è meglio conosciuta come la dieta antidolore.


La dieta del digiuno

Non è proprio un digiuno vero e proprio, una dieta che imita il digiuno secondo uno studio di Valter Longo, Direttore dell'USC Longevity Institute presso la David School of Gerontology di Los Angeles e del programma di Longevità e Cancro dell'IFOM, riferimento: A Diet Mimicking Fasting Promotes Regenerationand Reduces Autoimmunity and Multiple Sclerosis Symptoms .

La dieta prevede un digiuno o meglio dei cicli di digiuno con il 50% in meno dell'apporto calorico seguita da una dieta mediterranea, è stato osservato in alcune cavie un netto miglioramento degli indici infiammatori.

Non solo secondo alcuni ricercatori,  la dieta che mima il digiuno potrebbe promuove la rigenerazione della mielina, la guaina di proteine e grasso che protegge le fibre nervose nel midollo spinale e nel cervello.
Personalmente esprimerei cautela ai ricercatori per più ragioni, inoltre gli studi su cavie possono dare risultati diversi rispetto a quello sugli uomini.

Diciamo che è una dieta che potrebbe in teoria migliorare le condizioni e la qualità della vita dei pazienti effetti dalle Sclerosi Multipla, una dieta che non ha effetti sul trattamento della patologia ma sembra che migliora la percezione dei sintomi.

La dieta chetogenica

Non mancano anche i sostenitori della Dieta Chetogenica uno studio del 2012 pubblicato sulla rivista PlosOne su alcune cavie mostra che una dieta chetogenica può aiutare a ridurre l'infiammazione neuronale.


In sintesi : 
Ho riportato solo alcune delle diete alternative sulla Sclerosi Multipla pensate che nel mondo sono attivi ben 380 studi sul rapporto tra Sclerosi Multipla e Alimentazione, c'è un ampia ricerca su questo tema, i risultati finora sono un po' deludenti, ci sono troppe diete per dei soggetti che devono mangiare poco.

Al momento la solo Dieta Mediterranea sembra avere un ruolo più interessante rispetto ad altri schemi alimentari

L'importante è seguire un alimentazione insieme con il centro medico di cura della Sclerosi Multipla, qualora siete fortemente intenzionati a seguire qualcuna di queste diete alternative, parlatene direttamente con il centro che vi segue, con il medico di riferimento.

Se il paziente lo desidera ed è motivato, si possono trovare dei professionisti disposti a seguire il percorso alternativo alimentare sempre se questo è compatibile ovviamente con le proprie condizioni fisiche, l'evoluzione della malattia, la terapia e i farmaci.

giovedì 13 ottobre 2016

Aspetti preventivi in età pediatrica dei Disturbi del Comportamento Alimentare

L’alimentazione è un gesto sociale, probabilmente il primo gesto sociale che un bambino impara, si inizia con i pasti nel proprio nucleo familiare poi a sei anni a quello della scuola si condivide il pasto con gli altri compagni di scuola.

Anche  il momento della mensa fa parte del momento educativo di un bambino condividere il cibo con i propri compagni è un passaggio importante per la crescita e per lo sviluppo personale.

Si passa dal cibo preparato dalla mamma o da una persona di famiglia al cibo preparato da una mensa scolastica che vuole dire anche educazione alimentare, si insegna ai bambini anche ad imparare a scegliere, imparare a fare la porzione, ci si confronta con i proprio compagni, si imparano anche nuovi gusti e nuovi sapori.


Una volta i bambini imparavano dai fratelli più grandi lo stare a tavola, i gusti, la socializzazione la scoperta di nuovi sapori, oggi avendo sempre di più famiglie di piccoli nuclei, il momento della mensa può essere un momento d’arricchimento dell’esperienza di un bambino.

Di far da mangiare da solo un bambino distante dai propri compagni è un atteggiamento d’esclusione, isolamento come quando le adolescenti con DCA vogliono mangiare da sole per non fare vedere la loro strategia di restrizione alimentare alla famiglia e alla collettività; può essere un comportamento che è meglio non incentivare.


Si è tenuto presso ASST Santi Paolo e Carlo (ex Ospedale San Paolo in via A. di Rudini 8 a Milano), sabato 24 settembre il Convegno il Comportamento Alimentare: aspetti preventivi in pediatria.

I relatori presenti al Convegno, in particolare A. Banderali, R. Giacchero e E.Verduci hanno sottolineato che è importante riuscire a fare le diagnosi di Disturbi del Comportamento Alimentare  con più anticipo rispetto a quello in cui si fa, in molti casi; prima si riesce a intervenire maggiori sono le possibilità di guarigione.


Troppe famiglie si rivolgono al Pronto Soccorso o alle strutture ospedaliere quando il problema e la salute del ragazzo o della ragazza è gravemente compromesso  e cronicizzato nel tempo.

Il convegno ha voluto in particolar modo coinvolgere i pediatri di base, i medici di famiglia,  gli insegnanti, che sono importanti sentinelle della salute del territorio in grado di captare i segnali di un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) per mettere al corrente la famiglia e inviare la persona assistita al Centro di riferimento.

Se a prima vista è più facile osservare i segni della presenza di un disturbo alimentare come l’Obesità, più complesso è difficile quando ci si trova di fronte a un problema d’anoressia nervosa o di bulimia.


Questo perché è raro che ci si rivolge a dei professionisti della salute per un problema d’anoressia nervosa, pochi capiscono di avere un problema di Disturbo del Comportamento Alimentare, non c’è coscienza di avere tale patologia proprio come caratteristica della patologia stessa, se io ritengo di non avere una patologia, non cercherò mai una cura.

I Disturbi del Comportamento Alimentare possono sfuggire anche di fronte a genitori attenti che fanno fatica a captare i segnali dei possibili disturbi della malattia della figlia o del figlio, se anche ci sono dei sospetti questi vengono avvertiti con un forte disagio.

È molto facile scambiare un problema di DCA con un problema tipico dell’adolescenza, vengono sottovalutati i primi segnali senza consultare uno specialista, solo in un secondo tempo ci si accorge che il problema è di difficile soluzione.


I professionisti della salute, sono chiamati a verificare quelle condizione che determinano la presenza di un problema di Disturbo del Comportamento Alimentare. Ogni controllo medico deve prevedere il calcolo del BMI,  il controllo della curva di crescita. Nel caso ci sia un sospetto d’anoressia e bulimia, importante valutare :
La grave perdita di peso
La paura irragionevole d’ingrassare
La preoccupazione intensa per il peso
L’adozione di forti restrizioni alimentari
I segnali inequivocabili dell’attivazione del vomito per i bulimici
Cambiamenti d’umore
Isolamento sociale
Disturbi gastrointestinali

Segni del comportamento anomalo riferiti dai genitori possono essere :
stare ore davanti allo specchio, praticare una forte restrizione alimentare, pesarsi continuamente più volte al giorno, non volere mangiare con gli altri familiari, non volere mangiare con gli altri compagni di scuola, consumare i pasti da soli, diventare iperattivi all’improvviso, aiutare moltissimo in casa, studiare moltissimo.

Sono tutti segnali che vanno identificati e in loro presenza va sospettato un disturbo del comportamento alimentare.

Se per caso passate davanti a un ambulatorio di disturbi dell’alimentazione, nella sala d’aspetto quello che noterete è sicuramente che le mamme sono più alte delle figlie, perché i DCA in particolare l’anoressia arresta il meccanismo di crescita e sviluppo; i danni alla salute si potranno manifestare, con il non raggiungimento del picco di massa ossea che porterà da adulti ad avere un maggiore indice di probabilità di sviluppare l’osteoporosi, una delle malattie più dolorose e invalidanti.

Non è solo un problema di salute ma è anche un problema sociale, di rapporti sociali, la tendenza ad isolarsi, avere poche amicizie, faticare a relazionarsi, non volere studiare, non avere un progetto per il futuro; se non assistiti in tempo utile si verifica la difficoltà a trovare una collocazione nel mondo del lavoro, tutte condizioni che possono peggiorare e autoalimentare i Disturbi del Comportamento Alimentare

lunedì 10 ottobre 2016

Deodoranti e Cancro al Seno, quale relazione?

Gelsomina S. Ravenna: Ho letto che i deodoranti possono favorire il cancro al seno, è vero?

Sono diversi anni che si parla di quest'argomento, anche se finora sono mancate prove scientifiche convincenti. A stimolare la crescita delle cellule tumorali, secondo alcuni ricercatori ci sono due ingredienti dei deodoranti che si applicano sotto le ascelle, cioè i sali d'alluminio e i parabeni.

L'ultimo studio sui sali d'alluminio o meglio cloruro d'alluminio, è stato pubblicato recentemente su International Journal of Cancer dal Professor André-Pascal Sappino e Dr. Stefano Mandriota, della Grangettes Foundation (Svizzera) i quali  sostengono, la possibilità che un''uso frequente possa favorire lo sviluppo di tumori e la formazione di metastasi. In norma di un "principio di precauzione" invitano a limitarne l'uso. 

Rapporto causa ed effetto al momento è di difficile dimostrazione anche se i tumori al seno sono particolarmente comuni nella parte del seno più vicino alle ascelle; ma è anche l'area più densa nel tessuto epiteliale e di conseguenza più a rischio e non perchè più contigua ai linfonodi ascellari.

Il fatto che i livelli anormali di alluminio sono stati trovati nel seno delle donne che hanno avuto il cancro, può essere interpretato in più modi, tenete presente che è molto più facile accumulare alluminio dall'alimentazione piuttosto che raggiungere la ghiandola mammaria dai pori della pelle.

La principale fonte di esposizione dell’alluminio è costituita dalla dieta. Gli alimenti che maggiormente contribuiscono all’assunzione alimentare di alluminio sono i cereali e i prodotti a base di cereali (come il pane, i dolci, i biscotti e la pasticceria), verdure (come funghi, spinaci, rafano e lattuga), bevande (come e cacao), mentre l'’acqua potabile rappresenta una fonte di esposizione secondaria. 

Mi permetto solo di ricordare che il cancro al seno ha cause multifattoriali, e solo alcune sono prevenibili, più che l'esposizione all'alluminio i fattori a rischio più importanti prevenibili sono l'esposizione al fumo (anche passivo), l'alcol, l'obesità, uso eccessivo d'estrogeni.

Nonostante diversi studi, la comunità scientifica non è convinta del rapporto causa / effetto dell'uso deodoranti anti traspiranti e cancro al seno.

Riferimenti: 
Stefano J. Mandriota, Mirna Tenan, Paolo Ferrari, André-Pascal Sappino " Aluminium chloride promotes tumorigenesis and metastasis in normal murine mammary gland epithelial cells " Intenational Journal of Cancer Settembre 2016

domenica 9 ottobre 2016

Caprotti, Esselunga & friends, la fine dell'imprenditoria tradizionale?

In questi giorni tutti i quotidiani hanno dato molto rilievo più che alla morte del Sig. Caprotti al suo testamento, che è una logica conseguenza dell'azioni legali che aveva intrapreso negli anni precedenti.

Il testamento di fatto garantisce il controllo dell'azienda alla seconda moglie e alla figlia del secondo matrimonio, che mi risulta non hanno mai lavorato in azienda, relegando in secondo piano e mettendo di fatto in minoranza i figli di primo letto che avevano lavorato in azienda.

La pubblicazione con tutti i dettagli su tutte le prime pagine dei quotidiani non è un atto di normale consuetudine ma è la volontà in qualche modo d'obbligare pubblicamente i figli di primo letto a rispettare le volontà del padre.

La motivazione di questo rendere pubblico il testamento è in parte dovuto alla paura che uno dei figli di primo letto possa in qualche modo impugnare il testamento oppure opporsi alla vendita dell'azienda, sembra che i giochi siano già decisi, Esselunga si avvia verso una nuova proprietà.

Conflitto privato o pubblico?

Una vicenda infelice dal mio punto di vista per un sentimento d'astio verso una parte dei figli che mi ha lasciato molto sbigottito anche per la modalità di rendere pubblico un rapporto e un sentimento privato.

Non è la prima volta che vediamo una generazione rifiutare ai figli di prendere in mano le redini dell'azienda, vediamo che più che essere un problema di leadership manageriale è un problema sentimentale. 

Recentemente ha fatto molto clamore la vicenda della famiglia Agnelli, dopo la morte di Gianni Agnelli,  l'azienda di Torino ha visto figlia contro madre, madre contro figlia, di fatto l'unica figlia Margherita è stato esclusa, certo in favore di uno dei suoi figli ma forse aveva qualche aspettativa che invece le è stata preclusa, nessuno si è premunito di chiederle un parere, messa di fronte al fatto compiuto.

Cito due vicende a me personalmente molto vicine, una grande pasticceria Milanese per secoli appartenente sempre alla stessa famiglia, ultimo degli eredi ha venduto a un grande marchio della moda, di fatto estromettendo il figlio pasticcere da un possibile futuro, lo ha privato di quell'anello di tradizione e continuità. Il figlio ora aprirà una pasticceria sua in periferia con le proprie forze ripartendo da zero, il padre ha una nuova moglie e padre e figlio non si parlano più.

C'era una volta negli anni'80 sempre a Milano una famosa trattoria di cucina Toscana, la più famosa della città, il papà vende il ristorante nonostante il parere contrario del figlio chef .
Dopo venti anni di lavoro il figlio è riuscito a riacquistare il locale di famiglia a cui era molto legato, ci aveva vissuto dentro fin da bambino e cerca di riportalo in auge.
Genitore e figlio non si parlano e non si vedono più da molti anni, quando ha saputo che il figlio aveva riacquistato il vecchio locale di famiglia, invece d'essere contento, il padre ha detto pubblicamente che se era più giovane gli avrebbe dato fuoco.

Quant'astio! Cos'è gelosia? Invidia?

Perchè non riusciamo a lasciare ai figli, chiaramente se questi lo richiedono, l'azienda di famiglia come avveniva una volta?

Certo ogni famiglia ha una storia diversa, quello che la cronaca ci racconta forse non è la verità, noi siamo quello che riusciamo a costruire a prescindere dalla propria storia e dalla propria famiglia, tuttavia ci sono alcuni elementi che ricorrono sempre più spesso i queste storie che influenzano i comportamenti privati
.
Aspettativa di vita: oggi si vive più a lungo, si interpreta l'azienda come proiezioni di se stessi e rimane inconcepibile delegare a un altra persona, seppure questo è un figlio, meglio la morte dell'azienda che una possibile continuazione dell'attività del figlio che magari ha idee più innovative e al passo con i tempi.

Conflitto genitori e figli, ci si mette in competizione con i figli, un'atteggiamento innaturale ma sempre più frequente, una competizione sia economica che affettiva.

Confusioni private: ci si sposa e divorzia con troppa facilità, conosco un imprenditore sposato 4 volte e 4 volte divorziato con più figli da diverse compagne, figli di cui non sa nulla e non ha mai coinvolto nell'azienda. Ultime compagne più attratte diciamo dal fascino dello stile di vita, è vero che l'amore non ha età, ma non ho mai visto qualcuno o qualcuna innamorarsi dei pensionati all'uscita delle poste.

Aziende prive di valori : eredi non interessati all'attività di famiglia che disprezzano ma a monetizzare diritti, una volta le mogli erano parte dell'azienda di famiglia che conoscevano meglio dei stessi mariti, erano un sostegno dell'attività del marito se non il reale amministratore delegato.

Economia precaria. oggi l'economia cambia più rapidamente e impongono cambiamenti alle aziende, non tutte le famiglie d'imprenditori sanno adattarsi alle richieste del mercato, la velocità d'innovazione rimane importante, cosi molti preferiscono cedere l'attività e abbracciare la logica meglio un uovo oggi che una gallina domani.

Corsi e ricorsi della Storia dell'imprenditoria italiana

Si è cosi spezzato un legame che dava un senso alla continuità alle medio aziende italiane, si è interrotto un sogno o per lo meno una prospettiva, la famiglia una volta era il perno il centro dell'azienda un modello che oggi è stato superato nel tentativo di seguire le logiche di mercato che diventano inafferrabili.

Sono corsi e ricorsi della storia, chi ricorda la fine degli anni '60 delle famiglie d'imprenditori che avevano creato il boom italiano ma che seguendo logiche di mercato sono scomparse: Rizzoli, Motta, Alemagna, Beretta, Bocconi, Buitoni, Ricordi, Frigerio, Lazzaroni, Ambrosoli, Radice Fossati.

Gli imprenditori di una volta coltivavano l'azienda e la famiglia facendo crescere l'uno e l'altro, al di la della propria personalità, oggi invece le aziende sono centrate sulla personalità del singolo imprenditore, un imprevisto della salute di un imprenditore, un decesso prematuro e l'azienda entra in crisi ma spesso chiude o viene venduta. 

Fare azienda vuole dire dare o meglio contribuire a creare un senso di continuità e futuro al di là dell'egocentrismo di un singolo imprenditore.