domenica 29 gennaio 2017

Joya, lo yogurt vegano da latte di cocco

Anna I, Cagliari : parli spesso di yogurt da latte di cocco, come sono?
Cosimo S., Genova Che differenza c'è tra yogurt al latte di cocco e soia ?
Michela V, Grosseto. Se si è a dieta ipocalorica è meglio uno yogurt di mucca o un yogurt vegetale?

Ricordo che possono essere chiamati yogurt, i soli prodotti ottenuti da latte di mucca fermentati con Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus.

La dizione corretta per esempio di Joya è preparazione fermentata a base di latte di cocco e fa parte delle alternative vegetali allo yogurt.

La stessa cosa vale per i yogurt alternative vegetali alla soia, che utilizzano come nel caso del cocco non il latte ma la bevanda alla soia.

Il latte di soia o meglio la bevanda di soia in genere è ottenuta da soia intera in ammollo oppure da farina di soia più acqua, mentre il latte di cocco viene ottenuto dalla macinazione della polpa del cocco con aggiunta di acqua, può essere ottenuta anche da crema di cocco se la polpa di base ha una bassa percentuale d'acqua.


Perché utilizzare alternative vegetali di soia e cocco?

Le motivazioni all'acquisto sono legate più che all'intolleranza al lattosio o alle proteine del latte, alla scelta dell'alimentazione vegana; coloro che per abitudine non vogliono rinunciare allo yogurt sostituiscono lo yogurt con le alternative vegetali.

Le preparazioni al cocco sono diventate più interessanti da quando sulle preparazione di soia aleggia il dubbio di prodotto derivati da soia transgenica, pertanto più vegani si rivolgono alle alternative alla soia come il cocco ritenendola una scelta più naturale.


Sono alternative valide?

Bisogna entrare nel mondo di coloro che seguono un alimentazione vegana. Ho la fortuna di conoscere più comunità che seguono un alimentazione vegana, facendo anche molti sacrifici, comprano solo materie prime e molti prodotti se li auto producono, vanno poco al supermercato se non per gli ingredienti di base.

Uno dei risvolti dell'alimentazione vegana è l'avvicinarsi a un prodotto naturale, lontano dai prodotti industriali. pertanto le proposte come il salume vegano, il formaggio vegano, il tiramisù vegano, il panettone vegano, fanno storcere il naso a più persone che seguono un alimentazione vegana.


I transvegani

Quelle che a me sembra di vedere è che i prodotti vegani in vendita al supermercato, da una parte sembrano un conquista per la diffusione ad un pubblico più vasto dell'alimentazione vegana, (sembra che l'industria alimentare sia dalla parte dei vegani) ma dall'altra sembrano rivolti a un pubblico diverso che chiameremo per comodità i "transvegani", cioè sono coloro che per diverse motivazioni sono vegani part time, per qualche settimana si e per qualche settimana no o solo per qualche consumo.


Joya, preparazione fermentata a base di latte di cocco con il 13% di fragole

Ingredienti: Acqua, latte di cocco 18% (crema di cocco e acqua) fragole 13% (di cui  3% di polpa concentrata) zucchero, inulina, farina di mandorle sgrassata 2%, amido, stabilizzanti: carbonato di calcio; amido modificato, succo d'aronia concentrato, succo di limone concentrato, sale, aromi naturali, fermenti 



Joya Tabella nutrizionale

La lista ingredienti è molto lunga, questo per dire di come è difficile produrre prodotti fermentati da latti vegetali e di come bisogna arricchirli per garantire la presenza dei fermenti  e quella consistenza che ricordi uno yogurt.

La tabella nutrizionale ci dice che il numero delle calorie è più o meno simile da altri yogurt, da notare che lo Joya ha un inferiore valore di proteine, un maggiore valore di fibre ad indicare il contenuto di frutta o dei suoi ingredienti nel complesso.

Nella lista ingredienti c'è il carbonato di calcio, non viene indicata la percentuale di calcio presente nel prodotto e nemmeno il tipo di fermenti.

Nella tabella qui sotto c'è un confronto tra joya e l' alternativa vegetale alla soia (Soiasun al mirtillo), uno yogurt magro alla fragola Provate Label, uno yogurt intero alla fragola e uno yogurt greco alla fragola.



Quale differenza con i prodotti con soia

A parte la materia prima differente, da sottolineare che alcune alternative vegetali allo yogurt di soia indicano a proprio favore:
un minore contenuto di acidi grassi saturi
indicazione del calcio (una delle motivazioni all'acquisto dei prodotti come lo yogurt)
l'indicazione del fermento.

Se si è a dieta ipocalorica? 
Quale differenza con uno yogurt magro alla frutta?

Anche uno yogurt vegetale può essere inserito all'interno di una dieta ipocalorica, anche se la scelta di uno yogurt vegetale è una scelta  di portata più profonda, più ideologica, di una certa importanza che esula dalla sola dieta ipocalorica.

Se paragonate Joya a uno yogurt magro alla frutta, quest'ultimo ha meno calorie e meno grassi, ma chi sceglie un alternativa vegetale dovrebbe guardare motivazioni più etiche e filosofiche.

Un consiglio indipendentemente se acquistate yogurt o le preparazioni fermentate vegetali, le persone obese non mangiano qualitativamente male ma mangiano quantitativamente di più.

Pertanto è consigliabile guardare il contenuto di peso del prodotto della confezione, ci sono yogurt o preparazioni fermentate da 125 g, da 200 g. da 250 g., da 280g, da 350 g, ricordate i profili nutrizionali si riferimento sono sempre su 100g e non alla confezione intera, nel computo delle calorie giornaliere dovete tenere conto del prodotto intero, se mangiate 200 g di prodotto le calorie che assumete sono il doppio di quelle indicate nella tabella. 

Il gusto di Joya

Il gusto è interessante se piace il sapore del cocco, è molto piacevole al palato e si sente molto in bocca il sapore della fragola.

Il prezzo

Come ultimamente tutti i prodotti rivolti a un alimentazione vegana sono prodotti con un prezzo alto, Joya viene venduto 9,45 sl kg, che lo pone tra i prodotti fermentati in assoluto più cari, paragonabile ad alcune marche di yogurt greco (i prezzi sono stati rilevati nei supermercati Esselunga)


Sintesi: 

Personalmente non sono vegano pertanto difficilmente acquisterò questo prodotto, come non acquisto yogurt industriali, lo yogurt me lo faccio a casa.

Joya è un alternativa vegetale allo yogurt, come tale deve essere considerata, certo il suo prezzo di 9,45 al kg lo pone come un prodotto in una fascia alta di prezzo, superiore perfino allo yogurt greco. Non è una novità perchè tutti i prodotti che trovo al supermercato con la scritta adatto all'alimentazione vegana sono con un prezzo più alto rispetto ad altri prodotti.

Mi sorge un dubbio ma seguire un' alimentazione vegana oltre che essere una scelta etica e filosofica, è un lusso? 

martedì 24 gennaio 2017

Olio Extra Vergine d' Oliva a 24 carati, Myst Gold


Tra le novità di quest'inizio del 2017, c'è l'Olio Extra Vergine di Oliva con all'interno dei flakes d'oro, qualche mese fa avevo visto una bottiglia di Champagne Luxor con oro, poi una bottiglia di Vodka Smirnoff con dell'oro. Come mai questo ritorno all'oro nell'alimentazione o meglio nei prodotti alimentari?

Se nel caso dello Champagne è originale ma in linea con il target di coloro che bevono champagne, nel caso della Vodka, vuoi che non ci sia un oligarca russo che vuole darsi alla vodka all'oro pure di distinguersi? 

Il caso dell'Olio invece arriva dalla Grecia, un paese con difficoltà finanziarie note a livello internazionale ma nella crisi economica come diceva mio nonno chi è ricco diventa più ricco chi è povero diventa più povero!

Oro nell'alimentazione ha una grande tradizione storica, nell'antico Egitto, si dice che le pietanze per i faraoni venivano arricchite da polvere d'oro per dare il dono dell'immortalità.

Nell'Italia del Rinascimento e nella Venezia della Serenissima i Principi e i mercanti per manifestare la loro ricchezza, il proprio status, per stupire gli ospiti nei pranzi coprivano le pietanze di polvere d'oro.

Nel 1980 fu lo chef Gualtiero Marchesi che per celebrare il binomio tra la città di Milano e il settore moda, propulsore di una nuova economia, propose il tipico risotto alla milanese con una foglia d'oro sopra.

La domanda che si pone è di quale ricchezza oggi parliamo? Utilizzo dell'oro a tavola è sempre stato coniugato con dei momenti d'economia positiva, che ha generato anche dei momenti di benessere, di cultura, d'evoluzione dell'uomo, quello che non riesco a trovare è la motivazione a questa nuova era dell'oro in tavola (vogliono sentirsi tutti Re Mida?).


L'evoluzione dei Prodotti Premium

Fino a qualche anno fa c'erano i prodotti premium, prodotti alimentari che avevano una distinzione qualitativa riconosciuta, facciamo qualche esempio il Parmigiano Reggiano da vacche rosse, una produzione di formaggio d'elite, dal gusto sopraffino, dovuto alla qualità del latte, della lavorazione e della stagionatura. Per il vino , c'erano i cru, vini che racchiudevano il gusto con le caratteristiche della zona d'origine, della vigna e della lavorazione erano dei prodotti che davano piacere a dei palati d' intenditori, la cui qualità era riconosciuta. 

Oggi i prodotti premium esulano da questa distinzione, potete trovare dei vino da tavola premium, vi ricordate il pandoro a 250 euro, un normale pandoro con qualche zucchero decorato? Oggi i prodotti premium sembrano distinguersi per "proprietà psicosomatiche".

La ricerca dell'oro e la ricerca dell'eldorado sono dei miti dell'uomo e dell'umanità più legati al suo valore simbolico e religioso che tecnologico.




Oro dell'olio nella dieta mediterranea

Olio extra vergine d'oliva è il perno della dieta mediterranea che interessa tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo dalla Turchia fino al Marocco compreso anche il Portogallo. Ho parlato spesso delle caratteristiche nutrizionali dell'olio d'oliva, nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, nella prevenzione della patologie celebro vascolari, nella prevenzione delle malattie neuro degenerative, eppure la percezione del suo valore nell'immaginario collettivo è piuttosto basso.

Diversi tentativi sono stati fatti negli anni per la sua valorizzazione dell'olio, la denominazione d'origine, la segmentazione per area di colture, la segmentazione per varietà eppure  è un prodotto che si vende con difficoltà.

I coltivatori sanno la grande fatica che si fa nella produzione, in alcune zone anche la Xyella ha fatto abbattere molti alberi, limitando cosi la produzione, ma il prezzo non cresce e la domanda rimane bassa.

Myst olio extra vergine di oliva

Al di la del mettere dell'oro nella bottiglia, si tratta di un olio di qualità, un olio extra vergine d'oliva prodotto nella zona del Monto Olimpo, dalla varietà perias dal sapore fruttato con una bassa acidità, ottenuto dalla spremitura a freddo a bassa temperature, mi sembra più il tentativo di porre maggiore attenzione all'olio d'oliva che un operazione commerciale.

Per chi lo desidera 50 cl di olio extra vergine d'oliva a circa 65 euro. Non so bene chi lo acquisterà, non credo ci siano persone disposte a spendere tanto per una bottiglia d'olio d'oliva extra vergine anche se con oro infuso, fai fatica a vedere un buon olio d'oliva a più di 12/15 euro.

Dubito sia rivolto al mercato greco probabilmente è stato creato per soddisfare una certa domanda all'estero, volete che non ci sia qualcuno in Qatar disposto a spendere 65 euro per una bottiglia con l'oro dentro?

Questo però pone una riflessione su come potere valorizzare l'olio di oliva sul mercato dal momento che il suo valore aggiunto non è percepibile, l'Italia è uno dei maggiori produttori nel Mediterraneo ma manca di una strategia di valorizzazione del prodotto.

Preferisco comprare olio d'oliva extravergine Dop di qualità senza oro, se sento il bisogno di dorare il mio risotto mi basta della polvere di zafferano, tuttavia mi piace il lavoro che è stato fatto dalla bottiglia alla comunicazione del tentativo della valorizzare del prodotto, sono anni che non si investe più sull'olio extra vergine d'oliva.

Io comprerei una bottiglia di Myst gold per vedere la faccia che farebbe quella snob mia cognata a tavola, tesora la caprese la vuoi anche tu con filo d'oro, vero?

Per saperne di più, fonte informazioni e foto : Myst 

mercoledì 18 gennaio 2017

Quali sono i nuovi Food Trends 2017?

Barbara B, Brescia : Perchè non scrivi più i food trends? Erano molto divertenti!
Maurizio V, Udine : Quali sono i trends del settore alimentare del 2017?

I trends non sono come i gelati che fuori dal frigorifero in 5 minuti si sciolgono, i trend durano dieci anni e anche più, nessun trend dura qualche mese. Le modalità di comportamenti d'acquisto dei consumatori sono dei processi lenti che richiedono tempo per essere studiati e analizzati.

Per valutarli bisogna avere capacità d’osservazione nella vita reale, guardare con cosa si riempiono i carrelli al supermercato, più un aggiornamento continuo di studi sui dati e sui comportamenti sociali che determinano le scelte dei consumi.

I trends pubblicati ultimo post del 2015, sono ancora attuali, non sono finiti aggiungo in questo post qualcosa in più che si è più evoluto nell'ultimo periodo sia al livello di ricerca sia a livello di consumo, ma rimane una mia "vagabonda" interpretazione



Vegano con gusto

La preferenza verso stile di vita e alimentazione naturale ha portato all’aumento del numero di vegetariani e vegani, che da cultura d’elite degli anni '70 è divenuta una cultura popolare.

Si dice che i vegani siano solo il 7% della popolazione ma l’impressione che si ha al supermercato, al ristorante e al bar è che questa proporzione sia molto più alta. Tutte le grandi aziende hanno una linea di prodotti vegana, anche il gelato è diventato vegano, la brioche e perfino l’insospettabile panettone.

Nell’ultimo tempo c’è stato un salto di qualità della cucina vegana, grazie forse ai libri di cucina e ai chefs , da cucina sinonimo di prodotti di soia ( che sono cresciuti nelle vendite del 20% nell'ultimo anno) a cucina ricercata con gusto.

Si vede che ci voleva del tempo per abbandonare un tipo di cucina dove la carne e i prodotti d’origine animale avevano la base del gusto.

Una cucina quella vegana che si è arricchita di prodotti nuovi ma anche di più tecniche di cottura, abbinamenti più indovinati, ci sono stati anni di sperimentazione ora si stanno raccogliendo i frutti di tanto lavoro.



Pronto da Mangiare (il risparmio del tempo)

Il claim “pronto da mangiare” ha registrato il 50% d’incremento negli ultimi 5 anni, come il claim "facile e veloce". Ci sono molti segnali che vanno in questa direzione, incremento di vendite dei prodotti già pronti al supermercato, i piatti pronti surgelati, i prodotti di quarta gamma, dalle spremute alle zuppe, è aumentata l'offerta e il consumo di prodotti precotti (dai gnocchi alle polpette), su internet circolano video con ricette di cucina in 3 minuti,

Se fino a qualche anno fa c’erano i pacchi per tutto l’occorrente per fare una ricetta per due persone oggi c’è una grande richiesta inusuale di servizio di pasti già pronti a domicilio, non è più solo la pizza o il sushi, anche ristoranti di grido realizzano piatti da servire a domicilio, i servizi come Foorban, Just Eat, Foodora, Deliveroo .

Sono in aumento i servizi di chef a domicilio che cucinano al posto della padrona di casa, anche le tecnologie si adeguano con gli elettrodomestici intelligenti, che facilitano il compito d'aspiranti jet chef .

Non c’è più tempo per preparare da mangiare come non c'è più tempo per sedersi a tavola a mangiare, si mangia guardando i social, una volta si guardava la televisione, ma era un ascolto passivo, oggi si chatta quando si mangia e si va in cerca dell’anima gemella.

NB detto inter nos che senso ha farsi portare a casa un piatto del ristorante, ma è cosi bello prepararsi per andare al ristorante, farsi servire, vedere gente, poi torni a casa ed è tutto pulito invece spendi come se vai al ristorante e devi anche lavare i piatti e passare lo straccio, dove sta la convenienza?

A New York c'è un panettiere che ti vende il preparato per il pane a casa già pronto anche lievitato solo da mettere nella macchina del pane e cuocerlo, ma a questo punto visto che vai dal panettiere, non lo puoi prendere già cotto il pane? Ha senso farsi il pane a casa se gli ingredienti li sceglie e li metti tu, non se lo fa qualcun altro al posto tuo!



Proteine Vegetali

I consumatori vanno alla ricerca delle proteine vegetali , non solo vegetariani e vegani, ci sono i seguaci delle dieta Dunkan.

Teniamo presente che abbiamo già una dieta ricca di proteine, ma tuttavia gli alimenti naturali ricco di proteine vegetali hanno assunto agli occhi dei consumatori un valore in più.

Con la riscoperta dei legumi dalle lenticchie ai ceci, ai carciofi, semi di chia, semi di canapa, spirulina, mandorle e frutta secca che oramai si mette dappertutto dal pesce alla pasta.

Tra le novità soprattutto sono:

Protein smoothie, della specie di beveroni di frutta e verdura al quale vengono aggiunte proteine vegetali.

Yogurt dai fagioli, la ricerca alimentare sta cercando di creare dei prodotti fermentati derivati del latte dai legumi, dopo gli yogurt vegetali alla soia aspettiamoci yogurt vegetali ai ceci, ai fagioli (detto inter nos, non sappiamo se avranno lo stesso effetto), intanto sul mercato sono arrivati gli yogurt vegetali da latte di cocco

Tra le proteine più “in ” per l'anno nuovo abbiamo: farina di piselli, o polvere d’alghe ma è soprattutto la farina di lenticchia di mare, che ha attirato la mia curiosità, una lenticchia coltivata in Florida dove l’acqua è bassa dal nome di Lentein, di cui credo sentiremo molto parlare.

In Colorado l’azienda Myco techcorp ha sviluppo in laboratorio un fungo ricco di proteine, che ha ridotto in polvere per uso come ingredienti con la formula chiamata Pure taste, che dovrebbe garantire la formulazione d'alimenti a ridotto contenuto di grassi, colesterolo, utilizzo di Pute taste, sembra garantisca il contributo di nove amminoacidi essenziali e undici non essenziali.



Pasta alternative

Si è evoluto il consumo di pasta se prima la pasta si distingueva in pasta lunga o corta, oggi piano piano l’offerta si è segmentato inizialmente grazie ai senza glutine si sono sperimentate altre farina come quella di riso, di mais, di castagne l’offerta oggi si è arricchita con pasta ottenuta da farine come le lenticchie, ceci, piselli.

Il prodotto pasta classico di grano duro è stato superato dalle altre paste che a partire da una motivazione legata alla salute come il Diabete e i Senza Glutine ha conquistato anche le tavole di tutti i consumatori



Alimenti adattogeni

Il marketing agroalimentare ha scoperta una nuova frontiera : alimenti adattogeni. Un concetto preso in prestito dai rimedi erboristici, cioè sono quelle piante che aumentano la resistenza allo stress. Piante o ingredienti che hanno la possibilità d'avere un effetto di “rigenerazione” dell’organismo. Che contribuiscono a stimolare il sistema immunitario, stimolare la concentrazione mentale e diminuire la sensazione di fatica e stanchezza.

Come il Ginseng, il Guaranà, la Rhodiola, la Schisandra, la Withania il Ginkgo biloba, la Pappa Reale è quello comunemente più noto sotto questo punto di vista.

Sono certo che le aziende sapranno sviluppare in modo molto creativo il concetto di adattogenità



Alimenti per il micro bioma

Tra le ultimi conoscenze medico scientifiche sull’alimentazione quella del microbiona è quella che appassiona sia la comunità medico scientifica che i consumatori, tra i personaggi più in vista c’è Dr.Rangan Chatterjee che sta promozionando l'importanza delle funzioni biochimiche del microbioma intestinale.

Non finisce giorno di sentire sempre più persone che dichiarano di scegliere una dieta specificamente adatta al loro particolare tipo di microflora intestinale, grazie a questa nuova "conoscenza" sono tornati a crescere, anzi meglio sono tornati nei carrelli della spesa gli alimenti fermentati e probiotici , che nonostante tutto hanno avuto nell'ultimo anno una flessione del  - 2% .



Cucina Ayurvedica

Un vecchi proverbio indiano dice "Quando la dieta è sbagliata, la medicina è di grande utilità; quando la dieta è corretta, la medicina non è di alcuna utilità".

L’Ayurvedica è in primo luogo una filosofia di vita più che uno stile alimentare o una dieta per la salute, bisogna abbracciare prima la filosofia e poi di conseguenza anche la cucina. Nella cucina ayurvedica il cibo non è solo un alimento ma è legato a un particolare significato. Per semplificare perché la cucina ayurvedica è complessa è una cucina sostanzialmente vegetariana che prevede utilizzo esteso di ghee, ovvero il burro chiarificato, e alimenti come riso, yogurt, farina di ceci, semolino, verdure, e soprattutto spezie ed erbe aromatiche come zenzero, coriandolo, curcuma,  curry.



Acque vegetali

Sempre di più si diffondono le acque vegetali, non c’è più solo acqua di cocco, acqua di betulla, acqua di bambù, acqua di carciofo, l’acqua d’acero, l’acqua di cactus,  di cui ho diffusamente parlato.
Come se non bastassero queste belle acqua vegetali, si incrementa l'offerta d'acqua minerali aromatizzate dal gusto fruttato con estratti di piante ( io avevo fatto lo scorso anno scherzando come mio solito ho "creato" la bevanda d'anguria, acqua di rose e melissa)

Salama vegetale

Per quanto non siano di mio gusto, cresce la fame di salumi vegetali, non parla solo di salumi a base di lupini, mopur (glutine e farina di legumi), soia, tutti salumi già pronti e affettati ma anche i salumi da fare a casa, nel web popolano le ricette di Marguez vegetale, cioè la salsiccia di carne del Nord Africa che originariamente era a base di montone e manzo con spezie, ora invece è a base di lenticchie, semi di finocchio, grani di coriandolo, glutine di grano, harissa, paprika, ha un grande successo sul web.

Nulla di nuovo sotto il sole, qualcuno delle mia parti e anche della Valle d'Aosta ricorda  la salsiccia dei tempi di guerra fatta con barbabietola e patate dove veniva aggiunto per dare sapore del 10% di lardo, una tradizione forse da recuperare omettendo il lardo ovviamente



Asia in tavola: Kurakkan, Jackfruit, Petai

Il  settore alimentare industriale è sempre più asiatico, è un dato di fatto, pertanto è normale che si prenda sempre più confidenza con prodotti e alimenti che provengono da questi paesi, perché in questi paesi si produce, non solo noodels, non solo spezie, non solo sushi, abbiamo preso confidenza con varietà di riso asiatiche, olio di cocco, zucchero di palma, olio di sesamo, prenderemo confidenza con:
Kurakkan un cereale che ricorda molto la quinoa e il miglio, è ricco di ferro e calcio, senza glutine
Il gioca o lo Jackfruit dal sapore mela e ananas nella cucina vegana si utilizza al posto delle carne data la sua consistenza fibrosa
Le fave di Petai che in Indonesia si utilizzano nell’alimentazione di coloro che hanno diabete e problemi renali, sono tipo baccelli, come la soia.



Quello che in sintesi possiamo dire è che i driver o meglio i trends che stanno influenzando le scelte alimentari sono i prodotti dedicati al benessere e alla salute (cucina vegetariana, vegana, alimenti senza glutine, prodotti biologici) e i piatti pronti da mangiare, che semplificano la vita e fanno risparmiare tempo, tutti trend di cui ho già diffusamente parlato.

Le preferenze dei consumatori vanno in questa direzione sempre meno carne, wustel, latte e derivati del latte, prodotti per la prima colazione, biscotti industriali, tutti alimenti che sempre più spesso trovate in offerta al supermercato, non perchè il supermercato vi aiuta a risparmiare ma perchè sono prodotti che rimangono sullo scaffale troppo a lungo.

L'aspetto più divertente è il caso dei pomodori, si vendono sempre meno pomodori pelati e passate di pomodoro ma perchè è in forte aumento l'acquisto di sughi pronti e sughi freschi, quanto poi questo si coniughi, visto la qualità dei sughi pronti e freschi, con le scelte di salute e benessere è difficile da dire.




martedì 10 gennaio 2017

Meningite: come riconoscere la meningite? Infettiva, virtuale e politica

C'è molto attenzione dei media sulla meningite anche negli anni precedenti c'erano casi di meningite, ma non interessavano a nessuno o per lo meno la notizia non era riportata dai media.

Dal fallimento del vaccino antinfluenzale del 2014/2015, sembra che per promozionare i vaccini le aziende farmaceutiche spingono i media a parlare delle patologie più legate ai vaccini, per "sensibilizzare" il pubblico.

Questo ha creato negli ultimi giorni una richiesta di vaccini e d'antibiotici nelle farmacie di gran lungo superiore alla norma in alcune città è anche triplicata la richiesta.

Non c'è nessuna emergenza afferma in una nota il Ministero, non si è ancora giunti  a un numero di casi che giustifichi una vaccinazione su larga scala.

Però dai media i casi sembrano in aumento, nella realtà se guardiamo le statistiche i casi di meningite sono in diminuzione, tranne per la Regione Toscana dove i casi di meningite da meningocco C ha registrato  lo scorso anno un numero di casi superiore alla media.


Ha ragione il Ministero o hanno ragione i media?

Non sembra ma le parole che si usano sui media sono importanti facciamo alcuni esempi

Parlando di un caso si meningite su un quotidiano "un uomo non vaccinato, di 53 anni si è presentato al pronto soccorso in condizioni gravi a causa di un infezione ....." 

Io non sapevo che gli uomini si dividono in vaccinato e non vaccinato di meningite, ma è obbligatorio vaccinarsi in età adulta? Perchè se scrivi non vaccinato, è un invito implicito a vaccinarsi.

Asl di Palermo dice "si invita a vaccinarsi ma senza fare lunghi e inutili pellegrinaggi nei centri assediati (Asp) per la distribuzione del vaccino per il meningococco" in definitiva invita a comprarselo.

Quello che si trae da queste pubbliche esternazioni non sono delle considerazioni felici e positive, sembrano volte a creare un clima d'incertezza e d'ansia.

Come riconoscere i segni di una meningite?

Quello che è secondo me importante e riconoscere in tempo i sintomi di una meningite, la rapidità d'intervento è molto importante.

Non vogliono scrivere un trattato sulla meningite, sui quotidiani è apparso di tutto e di più, tutti esperti di meningite, voglio dare qualche informazione di base.

La meningite è un'infiammazione delle meningi, le membrane che proteggono il cervello e il midollo spinale, è la manifestazione di un'infezione da virus o da un batterio. Più raramente (meno del 5% dei casi), meningite può anche essere causato da un fungo.

La Meningite è una malattia rara ma perché non tutti gli agenti infettivi riescono a raggiungere le meningi encefaliche che provocano l'infiammazione. Prima il nostro corpo e poi l'encefalo possiedono un sistema di protezione che poi per diversi motivi ( vuoi un debole sistema immunitario oppure vuoi una forte carica virale o batterica ) possono non funzionare in maniera inadeguata e quindi la possibilità che un agente infettivo raggiunga il cervello.

Ci sono alcuni gruppi più a rischio come:

Bambini con meno di due anni
Adolescenti e giovani adulti fino a 24 anni
Anziani
Scolari e studenti che vivono in collegi
Il personale militare
I bambini che frequentano una scuola materna a tempo pieno;
Individui con sistema immunitario debole

Le meningite come abbiamo detto può essere d'origine virale ( da enterovirus o herpes virus,) e batterica ( da meningococco e pneumococco) , le più pericolose sono quelle causate da batteri.


I segni di una meningite

Febbre Alta unita :

1) Male di testa, cefalee gravi e persistenti  (che non vanno via nemmeno con gli antidolorifici), difficoltà cognitive, leggere un articolo sostenere una conversazione.

2) Delirio, perdita di conoscenza che può essere accompagnata anche da vomito, ipersensibilità alla luce

3) Torcicollo, collo rigido e doloroso, difficoltà muovere il collo (dovuto alla pressione sul collo dell'infiammazione delle meningi)

4) Puntini rossi porpora diffusi sul corpo quasi esclusivamente nei bambini

Questi sintomi non possono essere tutti presenti contemporaneamente, la presenza di uno di questo sintomi unito a febbre alta è consigliabile chiamare il medico o recarsi in una struttura d'emergenza.


La difficoltà più grande riguarda la diagnosi di meningite nei bambini al di sotto dei tre anni in particolare i lattanti con meno di un anno.

Nei neonati, oltre a febbre, sintomi di meningite sono per lo più il pianto costante, irritabilità e sonnolenza alternata con una forte agitazione. Ricordate non è possibile calmare le lacrime causate da meningite è un piatto acuto e continuo diverso dal solito pianto Se il comportamento del vostro bambino sembra insolito e vi preoccupa, non esitate a consultare un medico con urgenza, in genere le mamme sono delle ottime sentinelle sotto questo punto di vista.

Come abbiamo detto uno dei segni più pericolosi per i bambini è la purpura fulminans sono delle macchioline rosso porpora appunto, che non scompaiono con la pressione e sono la manifestazione del batterio della meningite su tutto il corpo dovuta sovente al meningococco.


Si può prevenire la meningite?

La prevenzione della meningite si basa sulla vaccinazione (per alcune forme di meningite) e il trattamento preventivo con antibiotici delle persone che hanno avuto contatti con persone malate.

Ricordiamo che si tratta di una malattia rara, i bambini seguono già un programma vaccinale che prevede gratuitamente il vaccino:

1) Emofilo, Meningococco C, Meningococco B dal 2014 per qualche regione gratuita per qualcuna no

2) per gli adolescenti è disponibile il vaccino Tetravalente contro i ceppi A, C, Y, W 135 consigliato ad adolescenti.

3) Mentre per gli adulti se non si è un gruppo a rischio al momento non c'è un'emergenza, tuttavia chi desidera vaccinarsi, c'è sul mercato il vaccino quadrivalente o tetravalente  il vaccino Meningocco di tipo B in due dosi, sono a proprie spese (150 + 80 + 80)  più o meno 300 euro a persona, qualche regione prevede il meccanismo di co pagamento altre invece no.

Dobbiamo e non dobbiamo vaccinarci?

Ovviamente è il vostro medico che vi deve rispondere., Non tutti sono vaccinati contro la meningite dal momento che questo tipo di vaccino è diventato obbligatorio solo negli ultimi anni. Per questo ci sono molti adulti che non sono stati vaccinati contro la meningite a chiedersi se sia davvero il caso di effettuare la vaccinazione.

Tuttavia è difficile rispondere a questa domanda, per i stessi bambini è previsto solo un richiamo per adolescenti non si richiede un richiamo da adulti. Al momento se le informazioni che abbiamo sono corrette non esiste un focolaio d'infezione il numero dei casi segue più o meno la tendenza di questi ultimi anni, butterei acqua fredda sulla polemica però come sconsigliarlo a chi è di un gruppo a rischio?
(Da genitore come fai? Se puoi gli fai vaccinare anche il pirillo, e non stai tranquillo lo stesso!)

Dipende anche dalla storia personale medica, dal contesto familiare e ambientale. Può dipendere anche dallo stile di vita, dalla vita di relazione, sui media ho letto una statistica quasi divertente se non fosse tragica per la meningite da meningococco C, si mette il rilievo che 80% ha frequentato bar e ristoranti (praticamente tutti), 70% fumatori (attivi e passivi) 50% frequentava palestre o circoli,  35% frequentava locali notturni, 25% fumatori di cannabis, ma dove l'anno fatta questa statistica?

Forse questa statistica era intesa come indice di quei comportamenti che hanno una maggiore vulnerabilità.



La meningite politica

C'è una tendenza sui media in base alla cronaca ad allargare la base dei possibili soggetti a rischio, per lo meno a fare sentire tutti possibili soggetti a rischio di meningite, non so quanto questo sia casuale o pensato a tavolino, quello che proprio non mi piace è la spesa di 300 euro a persona per le vaccinazioni degli adulti,  se la possono tutti permettere?

Ci sono alcune regioni che hanno liste d'attesa di 6 mesi per la vaccinazioni meningite, come abbiamo visto c'è la meningite infettiva, quella virtuale raccontata dai media ma c'è anche quella politica.

Di fronte all'emergenza influenzale con attese in Pronto Soccorso anche di 24 ore, ambulanze che non riescono a recuperare le lettighe per i tempi lunghi d'attesa, persone curate per terra, ci dicono che non è la norma, per fortuna (vorrei anche vedere), invece che mandare gli ispettori del Ministero forse bastavano mandare dei letti o delle barelle.

Ma è sintomo di un malessere che non è solo fisico ma anche politico e organizzativo, alla base c'è un incapacità di governo e di gestione della salute.

Aggiornamento 13/01/2017 Udite Udite sembra che la Ministra sia in cerca di simpatia, i vaccini contro la meningite sono stati inseriti nella nuova Lea che da l'anno prossimo si potranno fare i vaccini senza nemmeno il pagamento del ticket, non specificano sui media se solo riferiti ai minorenni o anche agli adulti, quindi se la meningite bussa alla vostra porta ditele di passare l'anno prossimo.

A prima vista potrebbe sembrare un vantaggio nella realtà, si è creata un'emergenza e si è creata una soluzione per fare una bella figura alla Ministra che da sempre è molto vicina alle aziende farmaceutiche.

Comunque vedremo se sono solo parole per catturare attenzione e simpatia oppure no l'anno prossimo, visto che negli ultimi anni Lea o non Lea ci si deve pagare tutto dalle Analisi del sangue al Pronto Soccorso.

mercoledì 4 gennaio 2017

Un pandoro a 250 euro, per i baluba del lusso

Tanti auguri per l'anno 2017, iniziamo l'anno sorridendo, un post tra di noi, per i miei lettori fissi. Complice le vacanze, si perché se qualcuno non l'avesse notato oramai il periodo di Natale è come Ferragosto o come quando si andava a scuola elementare negli anni '70 si iniziavano le vacanze il 20 Dicembre e finiscono l'Epifania il 6 Gennaio.

Tutte le località in montagna sono sold out, tutto pieno e non c'è nemmeno la neve. Sono andato al mercato due giorni prima di Natale e il mio fornitore di frutta e verdura è in vacanza, torna dopo il 7 gennaio, in estate va via a inizio Luglio e torna a Settembre, in definita 3 mesi di vacanza all'anno mettendo anche le due settimane di Pasqua. 

Se rinasco giuro apro un banchetto di frutta e verdura, si alzeranno anche presto la mattina, ma non è che le notti in Pronto Soccorso siano leggere e non danno neanche 3 mesi di ferie all'anno.


Complice qualche ora libera ho fatto un salto a Milano, la metropoli più vicina a casa mia, Al mio paese la città di Milano è vista come il luogo di perdizione per eccellenza.

Nel senso che è una città che invita a vagare tutto il giorno come fanno galli, galline, oche, capponi e faraone nell'aia con la bocca aperta senza fare nulla. Quando si vuole dire che è uno è un po' frescone, si dice va a fare un giro a Milano.

Passo davanti a una pasticceria del centro e vedo questo pandoro a 250 euro, precisiamo pandoro giostra, non è un semplice pandoro un pandoro decorato con tutti i cavallucci fatti a a mano, almeno spero ci sia un gran lavoro dietro, ma quello che io mi chiedo: c'è qualcuno che acquista un pandoro a 250 euro?

Io ho acquistato qualche volta un pandoro al supermercato a 4 euro non mi vergogno di dirlo, era di discreta qualità, buono, anche se spesso l'acquisto in una pasticceria artigianale a 10 euro, buonissimo ovviamente più caro perché fresco.

Sono andato in un altra pasticceria del centro in Galleria Vittorio Emanuele sempre a Milano, un pandoro 35 euro con la scatola, vuoi mettere sei sotto il Duomo un negozio di lusso, ti fanno pagare anche l'aria che respiri (fosse almeno buona!), ma arrivare a 250 ce ne vuole ancora!


Quello che mi ha lasciato perplesso non sono solo i 250 euro ma la mancanza di una motivazione d'acquisto tipo Pandoro Giostra del pasticcere Tizio, un valore aggiunto, una spiegazione, una motivazione, decorato con zucchero di canna naturale lavorato dalle suore di clausura del convento Caio di Gerusalemme nelle notti di luna piena, oppure lavorato dalle vestali vergini del tempio di Sempronio a Roma, nel senso di dire dammi una motivazione qualsiasi ma almeno una!

Non dovrei dirlo, forse non è il caso ma se al supermercato c'è sempre elenco ingredienti nelle pasticcerie no, ma un elenco ingredienti per 250 euro si potrebbe anche fare questo sforzo, no? Se è di lusso non puoi mettere l'elenco ingredienti? Usi polvere di lapislazzuli di contrabbando? No e allora facci sapere cosa c'è dentro, può essere interessante, magari possono essere gli ingredienti e la lavorazione la giustificazione del prezzo!

Si vede che i clienti della pasticceria non ne hanno bisogno, hanno fiducia, comprano e spendono cosi per divertimento, magari poi non lo mangiano neanche, acquistato per il gusto di spendere, come fanno i russi che vengono sempre di più in occidente, spendono per il piacere di spendere, per il piacere di passare la carta di credito.



Magari sono io che mi sbaglio e che ho torto il pandoro giostra è un opera d'arte, ci vuole tanto tempo per realizzarla e vale il doppio di quanto costa, peccato perché il pandoro non dura mica in eterno si seccherà un po' giorno dopo giorno.

Come fai a mangiarlo? Lo tagli con l'affetta tartufo? Puoi mica pucciarlo semplicemente nel caffè latte la mattina? Ti va via un patrimonio!

Mi ricorda l'orologio di lusso day and night da 300.000 dollari per miliardari che indica se è giorno o se è notte e gli hanno anche tutti venduti!! Si vede che io non capisco nulla, 50 anni buttati via, posso dire che a me sembrano prodotti rivolti ai "baluba" del lusso.

Baluba è una parola milanese che erano tanti anni che non sentivo, mentre camminavo una signora con qualche anno in più di me, davanti alla vetrine dei negozi d'extra lusso nelle galleria Vittorio Emanuele, strapiena di gente dice in dialetto milanese " me sembra che l'è in gir tuz baluba" mi ha fatto troppo morire dal ridere .

Baluba si baluba no, se qualcuno va a Milano, sappia che c'è questo bel pandoro giostra da comprare a soli 250 euro, adesso non so se lo mettono in saldo dopo il 5 gennaio visto che siamo quasi a Epifania  .....